Argento ai massimi storici, si attende la Fed

Argento ai massimi storici, si attende la Fed

Le previsioni di un nuovo allentamento monetario e le limitazioni dell’offerta stanno attirando acquisti sui metalli preziosi, in particolare sull’argento, protagonista di un prodigioso rally nelle ultime settimane.

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Il record dell’argento

Prima volta sopra i 60 dollari l’oncia per l’argento, spinto dalle previsioni di un nuovo allentamento monetario da parte della Federal Reserve nella riunione di oggi e dalla continua restrizione dell’offerta.

Questa mattina il prezzo spot del metallo toccava i 61,61 dollari mentre il future con scadenza a dicembre superava quota 62 dollari l’oncia.

L’argento arriva da un rally del 20% nelle ultime tre settimane, alimentato anche dagli afflussi verso gli ETF. La scorsa settimana, sono confluiti più capitali negli ETF garantiti dall'argento che in qualsiasi altra settimana da luglio. I volumi delle call sul più grande fondo di questo tipo sono aumentati ieri a un livello simile a quello registrato durante la contrazione dello short squeeze, a dimostrazione del fatto che gli investitori si stanno posizionando per un ulteriore rialzo.

Stabili i prezzi dell’oro: prezzo spot a 4.200 dollari e future a 4.231 dollari l’oncia.

Le previsioni su un taglio dei tassi

A sostenere le quotazioni sono le attese per un nuovo taglio del costo del denaro. Oggi è attesa la decisione sui tassi di interesse da parte della Federal Reserve che arriva in un contesto di inflazione superiore al target del 2% fissato dall’istituto centrale e da dati macro più forti del previsto.

I dati sul lavoro USA hanno sorpreso al rialzo e il PMI dei Servizi ISM è salito al 52,6% a novembre, oltre il livello di pareggio (48,6%), evidenziando una resilienza economica e riducendo così l’urgenza di una frenata aggressiva da parte della Fed.

Nonostante questi punti di forza, i mercati si aspettano ancora un taglio dei tassi di 25 punti base. Tuttavia, il tono cauto di Powell e le divisioni all’interno del comitato suggeriscono un approccio più lento all’allentamento. Alcuni membri della Fed continuano a preoccuparsi per l’inflazione ostinata.

Questo messaggio misto supporta l’oro e l’argento nel lungo termine, poiché l’esitazione della Fed mantiene bassi i tassi reali e elevata la volatilità del mercato. I minori costi di finanziamento sono in genere un fattore trainante per i metalli preziosi non rendibili.

I mercati monetari ora prevedono a malapena due tagli nel 2026, un netto passo indietro rispetto alle previsioni più ottimistiche delle ultime settimane.

Problemi per l’offerta e rischi geopolitici

L'ascesa dell'argento è favorita anche da un mercato fisico ristretto, che ha subìto una storica contrazione dell'offerta a ottobre nel mercato di riferimento di Londra, a fronte di una domanda crescente da parte dell'India e degli ETF garantiti dall'argento.

La contrazione si è attenuata nelle ultime settimane, con l'aumento del metallo spedito ai caveau di Londra: TD Securities stima che le scorte di metallo flottante a Londra – metallo non vincolato negli ETF sull'argento – si attestassero a 202 milioni di once a fine novembre. Questo "ha sostanzialmente invertito la contrazione da inizio anno", ha affermato Dan Ghali, senior commodity strategist. Nel frattempo, altri mercati hanno registrato limitazioni dell'offerta: le scorte cinesi sono ai minimi decennali.

Inoltre, i rischi geopolitici continuano a sostenere la domanda di beni rifugio. Il conflitto Russia-Ucraina rimane irrisolto, senza progressi nelle controversie territoriali. La proposta di pace aggiornata di Zelensky contribuisce al clamore, ma non alla risoluzione. In questo contesto, l’oro mostra una forza sottostante, mentre l’argento segue le variazioni sia della domanda macroeconomica che industriale.

Correzione o nuovo rally?

"L'argento ha una grande base di investitori al dettaglio e speculativi", sottolinea David Wilson, direttore della strategia sulle materie prime di BNP Paribas SA, pertanto, "una volta che si verifica uno slancio rialzista, tende ad attrarre più denaro".

Il valore dell'argento è più che raddoppiato quest'anno, eclissando l'aumento del 60% dell'oro. Il suo rally ha accelerato dopo la storica contrazione dell'offerta di ottobre. Sebbene questa contrazione si sia attenuata con l'afflusso di maggiori quantità di metallo nei caveau di Londra, i tassi sui prestiti rimangono elevati, a indicare una persistente tensione. Altri mercati stanno ora registrando limitazioni dell'offerta, con le scorte cinesi ai minimi decennali.

Dato il rally delle ultime settimane, "logicamente, dovremmo assistere a una correzione", prevede Wilson, "ma, dato il forte sentiment positivo sui mercati in questo momento, con alcuni che parlano di argento a 100 dollari, è del tutto possibile che lo slancio continui".

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