Fed verso un taglio ‘hawkish’ ma cosa accadrà nel 2026? Le previsioni degli analisti

Le previsioni per domani sono tutte per un allentamento monetario deciso dalla Federal Reserve ma il mercato potrebbe interpretare questo taglio come restrittivo in quanto potrebbe non emergere alcuna convinzione nel continuare sulla strada della riduzione del costo del denaro.
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Verso un taglio dei tassi Fed
Sembra tutto scontato per la decisione che arriverà domani sui tassi di interesse della Federal Reserve: la banca centrale dovrebbe chiudere il 2025 con un taglio da 25 punti base del costo del denaro, portandolo nell’intervallo 3,50%-3,75%.
Lo strumento FedWatch di CME Group indica una probabilità dell’89,4% che questo accada, rispetto al 66,9% di circa un mese fa.
La decisione arriverà in un contesto in cui l’inflazione resta al di sopra del target del 2% dopo l’ultima lettura dell’indice PCE, con la componente ‘core’ (esclusi alimentari ed energia) al 2,8% su base annua. A questo si aggiungono le pressioni salariali in diminuzione e la fiducia dei consumatori statunitensi continua a ridursi come le aspettative di inflazione futura.
Un taglio ‘hawkish’
“In questo contesto, non tagliare i tassi d'interesse proprio in una fase di tendenza della disoccupazione al rialzo, potrebbe risultare un errore di politica economica”, secondo Luca Simoncelli, Investment Strategist di Invesco, in quanto “c’è il rischio che il mercato possa considerare la Fed 'dietro la curva' se effettivamente il raffreddamento dell'occupazione dovesse confermarsi”.
Nel complesso “il mercato interpreterà la mossa della Fed come un 'taglio-hawkish', cioè tassi ritoccati al ribasso ma nessuna convinzione nel continuare su questa strada per il futuro, un compromesso che Powell è pronto a sposare sapendo che la porta ad ulteriori tagli rimane comunque aperta”, aggiunge l’esperto.
“Per quanto riguarda i dati macro più recenti, il rapporto sull'occupazione di settembre, sebbene datato, non sostiene la tesi di un taglio dei tassi a dicembre”, scrivono Erik Weisman e Kish Pathak, rispettivamente Chief Economist & Portfolio Manager di MFS Investment Management e Fixed Income Research Analyst di PGIM Fixed Income. “I dati sull'occupazione non agricola hanno registrato un aumento di circa 100.000 unità a settembre e, sebbene il tasso di disoccupazione sia salito al 4,4%, ciò è avvenuto a causa di un aumento del tasso di partecipazione alla forza lavoro”, spiegano.
In sintesi, la Fed procederà a un taglio nella riunione di dicembre, ma ci saranno probabilmente diversi dissensi e il taglio sarà probabilmente considerato 'restrittivo', con il FOMC che ribadirà un percorso per il 2026 rigidamente dipendente dai dati”.
Opinione simile anche da Goldman Sachs: “Il meeting potrebbe avere degli elementi hawkish, come ad esempio una formulazione del comunicato che indichi una barra più alta per i tagli. Powell potrebbe ribadire questa cosa in conferenza stampa, osservando ad esempio che i tagli effettuati sostengono in modo significativo l’economia e il mercato del lavoro. Inoltre, all’interno del board ci potrebbero essere due dissensi sul fronte ‘falco’”.
Posizioni contrastanti nel FOMC
“Le posizioni all'interno del comitato FOMC saranno contrastanti ed è probabile che ci saranno tre dissensi nella votazione, cosa che non avviene dal 2019 e che è successo solo nove volte dal 1990”, prova a prevedere Simoncelli.
JP Morgan si attende due voti contrari, uno a favore di un mantenimento del costo del denaro ai livelli attuali e uno verso un taglio più consistente.
Previsioni per il futuro
Per quanto riguarda il futuro, JP Morgan si attende che “le previsioni sui prossimi tagli dovrebbero evidenziare una certa riluttanza a ridurre ulteriormente il costo del denaro”, mentre non prevede “grandi cambiamenti nelle proiezioni economiche e il dot-plot segnalerà probabilmente un taglio nel 2026 e uno nel 2027”. Infine, per la banca “Powell dovrebbe ribadire che la barra per ulteriori tagli è più alta” e il Comitato potrebbe suggerire una pausa nel meeting di gennaio.
Nel comunicato stampa post decisione, “la Fed potrebbe ripetere che i rischi al ribasso per l’occupazione sono aumentati negli ultimi mesi”, prevedono da Rabobank, mentre “Powell potrebbe fornire una visione che va ad oscurare le opinioni diverse presenti all’interno del board. Il Presidente dell’istituto centrale dovrebbe segnalare anche che le decisioni dipendono dai dati e sono prese riunione per riunione”.
“Anche le proiezioni economiche verranno aggiornate, tasso di disoccupazione ed inflazione saranno entrambi aggiustati al rialzo e sulla dot-plot dovrebbe rimanere un solo ulteriore taglio nel 2026 come posizione mediana del comitato”, conclude Simoncelli.
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