Ariston in calo dopo ‘esproprio russo’


Putin ha approvato un decreto con il quale ha posto la controllata Ariston Thermo Rus LLC sotto la gestione temporanea di JSC Gazprom Household Systmes, società di proprietà del gruppo Gazprom, senza fornire motivazioni specifiche.


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Ariston in rosso

Inizio di settimana in rosso per Ariston a Piazza Affari, colpita dall’acquisizione della sua controllata decisione del presidente russo Vladimir Putin arrivata venerdì scorso.

Le azioni della società multinazionale italiana operante nel settore del comfort termico hi-tech cedono subito il 3% in apertura di seduta, toccando un minimo di 4,78 euro.

Il calo odierno porta a -21% la performance del titolo da inizio 2024, considerando i 6,19 euro di inizio gennaio.

L’esproprio di Putin

Venerdì scorso Putin ha approvato un decreto con il quale ha posto la controllata Ariston Thermo Rus LLC sotto la gestione temporanea di JSC Gazprom Household Systmes, società di proprietà del gruppo Gazprom, senza fornire motivazioni specifiche.

Sorpresa la società italiana, operativa in Russia da quasi 20 anni, la quale si è dichiarata “estremamente sorpresa” da questa iniziativa, nonostante abbia “rapporti molto correnti con le istituzioni locali”, mentre resta “in attesa di spiegazioni” sul provvedimento, valutandone “le implicazioni, anche dal punto di vista della governance e della gestione”, si legge in una nota del gruppo italiano.

Le attività in Russia

Ad oggi il Gruppo Ariston possiede uno stabilimento produttivo dedicato al riscaldamento dell'acqua situato fuori San Pietroburgo (con circa 200 dipendenti diretti e indiretti), che produce prodotti avanzati ad alta efficienza per il mercato interno, un centro di eccellenza per lo sviluppo prodotto locale e un responsabile commerciale ufficio di Mosca (che coordina circa 100 dipendenti attivi anche nelle filiali commerciali locali di tutta la Federazione), tutti operanti sotto il marchio Ariston.

Il gruppo italiano ha generato circa 100 milioni di euro di fatturato nella Federazione Russa nell'anno fiscale 2023 e disponeva di una significativa base patrimoniale per operare nel mercato locale, risultato di quasi due decenni di investimenti.

La view degli analisti

Per Ariston “il business russo pesa per circa il 3% delle vendite 2023”, ricordano gli analisti di Equita Sim e “in passato situazioni simili sono accadute a Carlsberg e Danone con quest’ultima vicina alla cessione del business a una controparte russa”.

“Difficile definire un esito preciso della vicenda, ma la notizia negativa e inaspettata”, aggiungono gli esperti della sim che su Ariston hanno una raccomandazione ‘buy’ con prezzo obiettivo a 7,2.

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