Arriva il dato sull’inflazione, i mercati non sono in ansia

12/10/2023 06:30
Arriva il dato sull’inflazione, i mercati non sono in ansia

Stamattina le borse dell’Asia salgono per il sesto giorno consecutivo e Wall Street è arrivata alla quarta seduta filata di rialzo. I verbali dell’ultima riunione hanno frenato solo di poco lo slancio dell’azionario, il Nasdaq ha guadagnato lo 0,7%. La presidente della Federal Reserve Bank di Boston, Susan Collins, ha dichiarato che è il momento di un approccio più paziente nella politica monetaria. Il petrolio Brent ha perso ieri il 3%, stamattina -0,4%. Fa più paura il gas.

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Il ritorno del petrolio sui livelli precedenti l’attacco di Hamas a Israele, sta contribuendo a riattivare la propensione al rischio sui mercati: salgono le azioni e l’indice del dollaro arriva a una sequenza di ribassi consecutivi che non si vedeva da marzo.

S&P500 di Wall Street ha chiuso in rialzo dello 0,4%, quarta seduta con il segno positivo. L’esordio in borsa di Birkentstock, -12%, è di quelli da dimenticare, ma continuano a tirare i tech, soprattutto i grandi nomi: il Nasdaq è salito dello 0,7%.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, future del Dax di Francoforte +0,2%.

ASTE

I tassi di mercato scendono soprattutto nella parte a lunga, nonostante la delicata asta di ieri sera dei Treasury Note a dieci anni non abbia fornito grandi rassicurazioni a chi vede in arrivo dei problemi di assorbimento delle immense quantità di prestiti in arrivo dal Tesoro degli Stati Uniti. I 35 miliardi di dollari dell’emissione sono stati assegnati per il 18,7% ai cosiddetti primary dealers, la quota più alta da dicembre. La domanda estera è scesa al 60,3%, sui minimi da inizio anno.

Il tasso del decennale degli Stati Uniti è sceso a 4,57%, -8 punti base rispetto al giorno prima, mentre il biennale è rimasto fermo, proprio perché le aspettative sull’inflazione sono ormai da qualche giorno poco mosse.

VERBALI

È "appropriato" un altro rialzo dei tassi d'interesse, ma il futuro dell'economia resta altamente incerto. È quanto emerge dai verbali relativi all’incontro del 19-20 settembre del Federal Open Market Committee (Fomc), l’organismo della Federal Reserve responsabile della politica monetaria degli Stati Uniti. Per i banchieri, la politica restrittiva sarà necessaria fino al rallentamento dell'inflazione. C’era attesa, poi, per le previsioni contenute nel grafico 'dot plot', pubblicato ogni tre mesi: i banchieri pronosticano un altro rialzo dei tassi d’interesse di 25 punti base nel 2023, come a giugno, ma ora immaginano soltanto un taglio di 50 punti base nel 2024, contro i 100 punti di giugno. Insomma, tassi elevati più a lungo perché l'inflazione è ancora troppo alta, nonostante i passi avanti compiuti.

FEDERAL RESERVE

Le posizioni dei membri del board della Federal Reserve sono un po’ cambiate rispetto a metà settembre. Ieri la presidente della Federal Reserve Bank di Boston, Susan Collins, ha dichiarato che è il momento di un approccio più paziente nella politica monetaria. Non c’è urgenza di intervento perché è probabile che i tassi siano vicini, “e possibilmente al picco di questo ciclo di inasprimento", ha dichiarato Collins a un evento al Wellesley College in Massachusetts.

La Collins, che quest'anno non vota nelle decisioni sui tassi, si aspetta il mantenimento di un alto costo del denaro fino a quanto non vedranno l'inflazione ben indirizzata verso il 2%.

Tra le ragioni di incertezza citate anche nei verbali della Fed ci sono le trattative sui salari in corso.

SCIOPERO

La protesta dei lavoratori del settore automobilistico negli Stati Uniti continua ad allargarsi, con altri 8.700 operai che hanno deciso di incrociare le braccia, secondo il sindacato United Automobile Workers (Uaw). I dipendenti dello stabilimento della Ford Kentucky Truck Plant di Louisville si sono uniti ad altri 25.000 membri dello Uaw in sciopero da un mese contro le 'three big' General Motors, Ford e Stellantis. I lavoratori dello stabilimento del Kentucky producono camioncini Ford Super Duty, Ford Expeditions e Lincoln Navigators.

Il proseguimento del rialzo delle azioni e delle obbligazioni sarà messo alla prova oggi pomeriggio dal dato sull’inflazione negli Stati Uniti. Il consensus si aspetta un incremento del 3,6% anno su anno, da +3,7% di agosto.

ASIA

Tutte su le borse dell’Asia Pacifico, l’Hang Seng di Hong Kong guadagna il 2,1%. Shanghai Composite +1%. In questo listino salgono soprattutto le banche cinesi sulla notizia dei recenti acquisti di azioni di banche da parte del Central Huijin Investment, una delle strutture operative del fondo sovrano della Cina. Era dal 2015 che questo soggetto non comprava titoli delle banche. Nella documentazione presentata stanotte, il fondo comunica l’intenzione di proseguire con gli acquisti.

I Nikkei di Tokyo è in rialzo dell’1,5%.

GAS E PETROLIO

Il Brent del Mare del Nord tratta stamattina a 85,5 dollari il barile, in calo dello 0,4%. Venerdì sera il prezzo di chiusura era stato 84,6 dollari.

La guerra in Medio Oriente dovrebbe farsi sentire di più sul gas che sul petrolio: secondo Goldman Sachs è più probabile che i prezzi del gas al nodo di Amsterdam, già arrivati sui livelli di giugno, salgano ancora, piuttosto che scendere.

Lo stop al terminale di Tamar ordinato per ragioni di sicurezza da Israele ha ridotto le forniture all’Egitto, uno dei fornitori dell’Europa. L’impatto, secondo gli analisti Daniel Moreno e Samantha Dart, non dovrebbe essere per il momento pesante, in quanto i mercati di sbocco possono contare sul gas in arrivo dal Nord Europa. Inoltre, il prolungamento delle temperature estive anche in ottobre sta riducendo i timori sui livelli delle riserve. Ma in vista dell’arrivo dell’inverno e di un possibile allargamento del conflitto tra Israele e Hamas, è meglio secondo Goldman Sachs posizionarsi su un ulteriore rincaro del prezzo del gas.

TITOLI

Banca MPS. La Corte di Cassazione ha confermato le assoluzioni di tutti gli imputati del processo legato alle operazioni sui derivati Alexandria e Santorini realizzate da Banca Mps, compresi gli ex vertici dell'istituto, Giuseppe Mussari e Antonio Vigni.

Mediobanca. Il proxy adviser ISS ha invitato gli azionisti a votare la lista di candidati proposta dal board in scadenza per il rinnovo del consiglio.

Snam. Il Cda ha rinnovato il programma EMTN avviato nel 2012, confermandone il controvalore massimo complessivo di 13 miliardi di euro. Il Consiglio ha anche deliberato il rinnovo del programma di Euro commercial paper, avviato nel 2018, e l'emissione di uno o più Ecp entro il termine di 3 anni dalla data odierna, per un controvalore massimo del programma di 3,5 miliardi.

Stellantis. Fim-Cisl taglia le previsioni di produzione di veicoli della società di automotive in Italia a causa del rallentamento del mercato delle ultime settimane. Il sindacato ha detto di prevedere che l'azienda produrrà quest'anno circa 730.000 veicoli in Italia, in aumento del 6,4% rispetto al 2022, ma al di sotto della previsione di 800.000 veicoli che la Fim-Cisl aveva fatto tre mesi fa.

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