Arrivate sulla vetta, le borse si placano

19/08/2025 06:15
Arrivate sulla vetta, le borse si placano

Stamattina l’indice MSCI World è in prossimità dei massimi della storia.

Ucraina. Vladimir Putin ha detto sì al bilaterale con Volodymyr Zelenskiy. Il faccia a faccia fra i due rivali si terrà entro agosto in una località ancora da definire. Di seguito, ci sarà un trilaterale con Donald Trump.

Di fronte alla possibilità di pace, le variabili macro reagiscono così: il petrolio tipo Brent è in calo dello 0,5% a 66,3 dollari il barile, non tanto distante dai prezzi di ieri. Si è mosso poco l’oro, stamattina a 3.337 dollari l’oncia. Nel corso della mattinata di ieri, ha toccato i minimi da inizio anno il gas al nodo di Amsterdam, a circa 32 euro al MegaWatt/ora.

Gli Stati Uniti sono in grado di sopportare il One Big Beautiful Bill Act, la legge di bilancio approvata di recente dal Congresso non mette in dubbio la solidità creditizia della prima economia del mondo, anche perché le entrate tariffarie ridurranno gli effetti della riduzione delle tasse, queste cose si leggono nel report di S&P Global Ratings, che conferma il suo rating a lungo termine AA+ e il suo rating a breve termine A-1+. L’outlook per il rating a lungo termine rimane stabile.

In Asia Pacifico le borse sono poco mosse.

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In Europa e negli Stati Uniti, le borse hanno iniziato la settimana con movimenti di poco conto. Non c’erano dati macroeconomici importanti e saranno più avanti, nei prossimi giorni, le importanti trimestrali dei nomi di riferimento della grande distribuzione. Il convegno delle banche centrali di Jackson Hole apre giovedì e l’intervento del governatore Jerome Powell è in agenda il giorno dopo. Gli investitori devono aver pensato che non c’è fretta e sono rimasti a guardare quel che avveniva alla Casa Bianca nelle stesse ore. L’indice S&P500 di Wall Street ha chiuso sulla parità, è rimasto al palo anche il Ftse Mib di Milano. 

Stamattina l’indice MSCI World è in prossimità dei massimi della storia.

UCRAINA

Gli incontri di ieri a Washington hanno portato a un risultato importante. Vladimir Putin ha detto sì al bilaterale con Volodymyr Zelenskiy. Il faccia a faccia fra i due rivali si terrà entro agosto in una località ancora da definire. Di seguito, ci sarà un trilaterale con Donald Trump. "I preparativi sono in corso", ha detto il presidente americano riferendosi al summit fra i due leader. Un incontro storico durante il quale - ha ammesso Zelenskiy - si affronterà la questione dei territori, tema che non è stato affrontato ieri. L'attenzione dei leader è stata concentrata sulle garanzie di sicurezza, nodo su cui il confronto continuerà serrato. “Abbiamo discusso delle garanzie di sicurezza per l'Ucraina, garanzie che saranno fornite da vari paesi europei, in coordinamento gli Stati Uniti", ha spiegato Trump senza entrare nel dettaglio. "Gli occidentali formalizzeranno le garanzie di sicurezza per l'Ucraina entro 10 giorni", ha annunciato Zelensky, lasciando intendere che le trattative continueranno serrate.

I leader europei, incluso il presidente ucraino, hanno parlato di un incontro buono e costruttivo alla Casa Bianca con Trump. I colloqui sono stati "intensi", ha messo in evidenza il cancelliere tedesco Friedrich Merz precisando che non possono essere imposte concessioni territoriali a Kiev. Merz ha comunque espresso apprezzamento per l'impegno americano a offrire garanzie di sicurezza. Parlando di "progressi", il presidente francese Emmanuel Macron si è detto comunque cauto: "Dubito che Putin voglia la pace", ha detto chiedendo "un aumento delle sanzioni" contro la Russia se i negoziati falliranno. Il leader del Cremlino "non è affidabile", ha invece osservato il presidente finlandese Alexander Stubb, sottolineando che la telefonata di Trump al leader del Cremlino nel mezzo dei colloqui alla Casa Bianca è stata una buona idea. Resta da vedere però - ha messo in evidenza - se avrà il coraggio di un tale incontro.

Il petrolio tipo Brent è in calo dello 0,5% a 66,3 dollari il barile, non tanto distante dai prezzi di ieri. Si è mosso poco anche l’oro, stamattina a 3.337 dollari l’oncia. Nel corso della mattinata, ha toccato i minimi da inizio anno il gas al nodo di Amsterdam, a circa 32 euro al MegaWatt/ora.

DOLLARO E TREASURY

La valuta degli Stati Uniti si è apprezzata verso la maggior parte delle valute di riferimento del mondo, l’euro ha perso lo 0,4% a 1,165. Treasury Note a dieci anni al 4,33%.

A proposito del presunto declino del dollaro, State Street segnala che gli investitori globali non sembrano più temerlo: le coperture per proteggersi dalla svalutazione sono scese nel corso delle ultime settimane, tornando sui livelli di inizio aprile, prima degli annunci dei dazi.

Gli Stati Uniti sono in grado di sopportare il One Big Beautiful Bill Act, la legge di bilancio approvata di recente dal Congresso non mette in dubbio la solidità creditizia della prima economia del mondo, anche perché le entrate tariffarie ridurranno gli effetti della riduzione delle tasse, queste cose si leggono nel report di S&P Global Ratings, che conferma il suo rating a lungo termine AA+ e il suo rating a breve termine A-1+. L’outlook per il rating a lungo termine rimane stabile.

"In mezzo all'aumento dei tassi tariffari effettivi, ci aspettiamo che entrate tariffarie significative compensino in generale i risultati fiscali più deboli che potrebbero altrimenti essere associati alla recente legislazione fiscale, che contiene sia tagli che aumenti delle tasse e della spesa", hanno scritto gli analisti, tra cui Lisa Schineller, in una nota.

BUND

Il tasso di rendimento del decennale tedesco, ieri in chiusura a 2,74%, potrebbe avvicinarsi nella seconda parte dell’anno al 3%: la previsione è contenuta in un report della scorsa settimana di Nuveen. Laura Cooper, Head of Macro Credit e Global Investment La strategist, crede poco alle ipotesi di recessione in Germania, è più probabile invece una crescita moderata con dinamiche inflazionistiche persistenti. L’accordo di Turnberry tra Donald Trump e Ursula von der Layen, elimina il rischio di un'escalation commerciale, sostiene la fiducia delle imprese e dà slancio alla crescita. Questo contesto “riduce la pressione sulla Banca centrale europea affinché allenti ulteriormente la propria politica monetaria". Nuveen, infatti, non si aspetta altri tagli nel corso dell’anno. L'inflazione dei servizi rimane elevata, sopra il 3%, e gli stimoli fiscali nei settori delle infrastrutture, della transizione energetica e della difesa stanno acquistando slancio”.

In Asia Pacifico le borse sono poco mosse.

Lo yen si indebolisce su dollaro a 147,7. Sale il tasso di rendimento del bond governativo decennale del Giappone dopo l’esito fiacco dell’asta dei titoli a vent’anni.

VALUTE STABILI MA INSIDIOSE

L’Agenzia per i Servizi Finanziari del Giappone ha dato il via libera alla stablecoin sviluppata dalla fintech JPYC, un operatore privato che ha scelto di registrarsi come attività di trasferimento di denaro. La stablecoin sarà ancorata 1:1 allo yen giapponese e sostenuta da riserve interamente denominate in JPY.

“La proliferazione delle stablecoin denominate in dollari non è una buona notizia per le altre valute. Se da un lato rafforza il ruolo del dollaro come valuta di riserva globale, dall'altro riduce la domanda di valute locali. Ciò potrebbe essere avvertito soprattutto nei mercati emergenti, dove i vantaggi dell'utilizzo delle stablecoin sono maggiori che altrove, il che spiega la loro popolarità in questi mercati. Tuttavia, il passaggio dalla valuta locale alle stablecoin in dollari suggerisce che le valute locali dei mercati emergenti diventeranno probabilmente più volatili con la diminuzione del volume degli scambi in valuta estera", afferma Claudio Wewel, FX Strategist di J. Safra Sarasin. "Sebbene sia meno probabile che le stablecoin denominate in dollari vengano adottate su larga scala all'interno dell'Ue, tale sviluppo potrebbe ostacolare l'aspirazione della Bce di rafforzare l'importanza dell'euro come valuta di riserva globale”.

TITOLI

Mediobanca. La Banca centrale europea ha approvato l'operazione con cui Mediobanca intende acquisire Banca Generali dando il via libera al progetto di creazione del secondo polo italiano nel wealth management.

Monte Paschi. Le adesioni all'Ops lanciata da Mps su Mediobanca hanno raggiunto ieri il 19,4168% dei titoli oggetto dell'offerta dal 13,21% del 14 agosto. Secondo vari quotidiani si tratterebbe per gran parte di azioni in mano a Delfin. L'intenzione della finanziaria degli eredi di Del Vecchio sarebbe quella di consegnare l'intera sua quota del 19,9% prima dell'assemblea di Mediobanca di giovedì convocata per approvare l'operazione su Banca Generali, aggiungono.

UniCredit. La fusione tra UniCredit Bank Romania e Alpha Bank România è stata completata con successo, "senza intoppi e in tempi record", ha detto l'AD Andrea Orcel in una nota.

Eni ha stretto un accordo per vendere a Global Infrastructure Partners (Gip), che fa parte di BlackRock, il 49,99% di Eni Ccus (Carbon Capture, Utilization and Storage).

MFE-Media For Europe è arrivata al 43,6% del capitale di ProSiebenSat.1 al termine dell'Opas totalitaria lanciata sul broadcaster tedesco, mentre la società di investimento ceca Ppf si posiziona al 18,4% dopo un'Opa parziale alternativa che si chiudeva, come quella italiana, il 13 agosto.

Inizia oggi un periodo supplementare di adesione all'offerta di Mfe che termina il primo settembre.

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