Aspi: proseguire le trattative anche dopo il 30 giugno


Ieri si è tenuto il cda straordinario di Autostrade per l’Italia. Con una nota a margine dell’incontro, Atlantia ha espresso la volontà di proseguire anche dopo la scadenza le interlocuzioni per la «definizione concordata della procedura di contestazione». Tale comportamento, ha detto la società controllata dai Benetton, trova giustificazione nel fatto di aver già contestato in sede giurisdizionale le disposizioni normative del Dl Milleproroghe.


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Aspi proseguirà con gli obblighi di concessionario

Autostrade per l’Italia (Aspi) ha comunicato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) la volontà di proseguire «anche dopo il 30 giugno» le interlocuzioni per la «definizione concordata della procedura di contestazione avviata dal Concedente il 16 agosto 2018».

Ieri la comunicazione, arrivata a margine del Cda di Aspi, apre alla volontà di Atlantia, la holding che controlla Autostrade, di proseguire con gli obblighi di concessionario «fermi comunque i propri diritti maturati e maturandi, anche ai sensi dell’art. 9 bis della Convenzione Unica in relazione ai mutamenti sostanziali del quadro legislativo e regolatorio introdotti dal DL Milleproroghe emanato in data 30 dicembre 2019».

Autostrade per l’Italia nella comunicazione ha evidenziato come la sua decisione sia giustificata dal «fatto di avere già contestato in sede giurisdizionale le disposizioni normative del decreto milleproroghe, che hanno modificato unilateralmente la Convenzione unica sotto plurimi aspetti, e nel fermo convincimento, supportato da autorevoli consulenti esperti nella materia, dell’illegittimità costituzionale e comunitaria delle disposizioni contestate in tali giudizi».

Cda convocato dopo le dichiarazioni del premier

Il cda straordinario è stato convocato dopo l’ennesima dichiarazione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in merito al dossier Aspi.

Anche ieri il premier è tornato sull’argomento, in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano. «Sto sollecitando i ministri competenti che dobbiamo chiuderla; per me dobbiamo chiuderla subito, indipendentemente dal fatto che ci avviciniamo a un anniversario importante (il crollo del ponte Morandi, ndr) e dal fatto che il ponte sia stato ricostruito», ha dichiarato il premier. Per Conte «Atlantia ha ragione, da questo punto di vista: non si può prolungare questa incertezza a lungo. Hanno richiesto una soluzione chiara e credo che come governo abbiamo il dovere di dare subito, nei prossimi giorni, una soluzione chiara».

Ieri il titolo Atlantia ha perso l’1,99% (a quota 14,30 euro).

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