Atlantia, 2019 con utili in calo e 2,9 miliardi di euro per evitare il ritiro delle concessioni


Il gruppo ha segnalato un calo degli utili pari a 639 milioni di euro nel 2019 e la controllata Aspi mette sul piatto 2,9 miliardi di euro per evitare il ritiro delle concessioni autostradali


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Il bilancio 2019 di Atlantia

Il gruppo Atlantia ha comunicato i risultati relativi al bilancio 2019 segnalando un calo degli utili pari a 639 milioni rispetto al 2018, scendendo così a 136 milioni di euro rispetto ai 775 milioni precedenti.

Il margine operativo (Ebitda) è risultato pari a 5,727 miliardi di euro, in crescita di 1,959 miliardi di euro, dovuto “essenzialmente al maggior contributo del gruppo Abertis (3,186 miliardi di euro), parzialmente compensato dai maggiori accantonamenti di Autostrade per l'Italia”, hanno spiegato dalla società nella nota diffusa sul loro sito.

I ricavi operativi di Atlantia sono stati pari a 11,63 miliardi di euro, in aumento di 4,714 miliardi di euro (+4%), comprensivi del contributo di Abertis, pari a 4,534 miliardi di euro. Gli investimenti operativi sono arrivati a 1,794 milioni, in crescita di 669 milioni di euro dei quali 701 milioni dal gruppo Abertis

Alla luce dei risultati, Atlantia ha proposto all'Assemblea dei soci la destinazione dell'intero utile di esercizio alla riserva disponibile, decidendo così di non distribuire i dividendi di esercizio.

Relativamente all'impatto dei provvedimenti contro il coronavirus, Atlantia stima una riduzione del traffico sulle autostrade pari al 30% e del 50% di quello aeroportuale, con un calo dei ricavi di tre miliardi di euro.

Gli impegni economici per evitare il ritiro delle concessioni

In attesa di una decisione del governo sulle concessioni per Autostrade per l'Italia, controllata da Atlantia, in una nota del bilancio del gruppo si riferisce di una lettera inviata al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti nella quale Aspi si impegna a farsi carico di impegni economici, proprio per evitare il ritiro.

La cifra complessiva risulta pari a 2,9 miliardi di euro, dei quali 1,5 miliardi potrebbero essere concordati con il governo ed essere destinati alla riduzione delle tariffe e al contributo per lo sviluppo delle infrastrutture italiane e al potenziamento della rete di Aspi e delle sue controllate.

Inoltre, è previsto un aumento di 700 milioni delle risorse impiegate nelle manutenzioni evolutive del periodo 2019-2023 previste nel Pef inviato a giugno 2018, mentre resta confermato l'impegno alla realizzazione del ponte sul Polcevera a Genova (600 milioni) con 100 milioni per la copertura di eventuali costi di manutenzione.

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