Atlantia guida il Ftse Mib in attesa della firma del MoU

La nuova proposta prevede uno spin-off di Aspi da Atlantia, con Ipo e un aumento di capitale dedicato per Cdp. Il valore delle azioni, nonché quello dell’aumento di capitale, lo farebbe il mercato. Vola in apertura il titolo Atlantia.
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Troppi interessi in gioco sul dossier Autostrade
Il dossier Autostrade per l’Italia si conferma intricato, per la portata strategica dell’asset e per la molteplicità degli interessi in gioco.
La soluzione che prevede la partecipazione di controllo dell’unità autostradale di Atlantia in mano a Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) potrebbe passare direttamente da un’Ipo ed è indicata nel Memorandum of Understanding (MoU) atteso per oggi (ma che potrebbe slittare di qualche giorno).
Nell’ambito dell’Ipo sarebbe poi consentito l’ingresso di altri partner finanziari, tra cui vengono citati Macquarie, Blackstone, il Fondo del Qatar, Poste Vita e le Casse previdenziali. Questo, nelle intenzioni di Cdp, aiuterebbe a dissipare le preoccupazioni degli investitori sul valore di Aspi in quanto l’ingresso del finanziatore pubblico avverrebbe dopo lo scorporo e contestualmente alla quotazione, e il valore delle azioni, nonché quello dell’aumento di capitale, lo farebbe il mercato.
Il titolo Atlantia guida il listino principale a Piazza Affari
Il titolo Atlantia ha reagito bene alle novità del fine settimana piazzandosi in testa al Ftse Mib in apertura con una crescita del 3,9% a metà mattina, scambiato a 14,11 euro, sorretto dall’opzione dell’ingresso di Cdp nel capitale di Aspi solo dopo lo spin-off e contestualmente alla quotazione.
Secondo gli esperti di Intesa la nuova procedura rappresenta una buona notizia per Atlantia in quanto segue un approccio più trasparente e market-friendly, sebbene non risolve uno dei problemi chiave del deal, ossia il nuovo sistema tariffario che guida il valore di Aspi. Rating hold e tp di 13,6 euro per azione.
Tci guida la protesta contro la valorizzazione “non adeguata” di Aspi
La possibilità che il finanziatore pubblico italiano acquisisca il controllo dell’asset non era vista di buon occhio da alcuni fondi. Secondo quanto riportato ieri da la Stampa, gli azionisti di minoranza sia di Atlantia sia di Austostrade, tra cui Allianz, Hsbc e il Gic di Singapore, si opponevano al piano precedente, temendo una valorizzazione «non adeguata» di Aspi.
L’opposizione è guidata dall’hedge fund attivista Tci Fund Management intervenuto nel deal con l’invio di una denuncia alla Commissione Europea per «espropriazione illegittima» da parte del governo italiano della società autostradale.
In un’intervista rilasciata ieri al Messaggero, l’amministratore delegato del fondo, Cristopher Hohn, ha indicato il valore di Atlantia intorno agli 11-12 miliardi di euro e definito le proposte iniziali del governo italiano per l’aumento di capitale «a un prezzo coercitivo e non stabilito dal mercato» come «abusive, non trasparenti e distruttive del valore creato». Hohn punta su un accordo di mercato e, come confermato oggi all’Ansa, «si oppone fortemente a qualunque aumento di capitale o Ipo ad un prezzo ribassato».
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