Atlantia nel mirino degli investitori. Si attendono le decisioni del Cda di venerdì


Il titolo viaggia in positivo in Borsa sorretto dal giudizio positivo di Equita. Il 15 gennaio l’Assemblea straordinaria dovrà approvare il progetto di scissione parziale di Aspi. L’efficacia dello spin-off sarà effettiva soltanto se Atlantia riceverà un’offerta per il 55% del gestore entro marzo. Ieri intanto Autostrade ha annunciato il collocamento di un prestito obbligazionario per un miliardo di euro riservato agli investitori istituzionali con scadenza al 2030.


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Azioni sopra la parità a Piazza Affari

Atlantia torna al centro dell’attenzione (e degli interrogativi) degli investitori. Le azioni della holding della famiglia Benetton galleggiano sopra la parità a Piazza Affari, dove alle 12 sono in rialzo dello 0,54% a 14,04 euro, sostenute dal giudizio positivo di Equita che, questa mattina, ha alzato del 5% il target price del titolo passando a 16,6 (il rating resta hold) e analizzato in una nota i dettagli della nuova realtà una volta completata la cessione di Autostrade per l’Italia (Aspi).

Resta però il grande punto interrogativo sulla possibilità, per Atlantia, di cedere l’88% di Autostrade al consorzio capitanato da Cdp Equity di cui fanno parte anche i due fondi infrastrutturali esteri Blackstone e Macquarie. A oggi non si esclude la possibilità di una nuova offerta, ma è difficile che possa passare il vaglio degli azionisti scontenti.

Scatta l’ora dell’assemblea straordinaria

Il 15 gennaio, intanto, sarà la volta dell’Assemblea straordinaria per l’approvazione del progetto di scissione parziale di Aspi, propedeutico alla quotazione della stessa. L’efficacia dello spin-off sarà effettiva soltanto se Atlantia riceverà un’offerta per il 55% del gestore entro marzo.  E si presenta un grosso problema legato alla valorizzazione dell’asset: da un lato il nuovo Pef non è ancora stato approvato, dall’altro pesano le proporzioni legate alla riduzione del traffico dovute alla pandemia e i nuovi investitori sono restii a mettere sul piatto un’offerta troppo alta. L’attesa, quindi è per una valorizzazione sotto gli 8 miliardi. Un crollo per Atlantia, posizionata sulla forchetta 8,5-9,5 miliardi.

Entra poi in gioco la pedina più importante della scacchiera: la decisione del governo. Tra Atlantia e palazzo Chigi la trattativa è incerta ma, secondo Equita, il governo preferirebbe evitare la revoca della concessione.

L’analisi di Equita Sim

Per questo motivo gli esperti hanno esposto un «tentativo di modellizzare Aspi basato sul nuovo Piano economico e finanziario (Pef) in fase di negoziazione con il governo e una sensitivity su Atlantia dopo la dismissione di Aspi». Si ottiene così «una valutazione dell’Aspi di 10 miliardi, prima del rischio per cause legali. Post cessione di Aspi a Cdp, stimiamo un impatto negativo del 45% sull’Ebitda. La principale esposizione della nuova Atlantia sarebbe la Francia (circa il 40% dell’Ebitda) seguita dall’Italia al 26-28% e dal Latam al 25%. L’esposizione agli aeroporti salirebbe al 25-27% a regime». A questo punto la liquidità netta della holding passerebbe a 3-4,5 miliardi, «che ci attendiamo sarà utilizzata per l’asset rotation (dividend policy cauta)». Infine gli esperti sottolineano come «Le stime consolidate, per la scarsa visibilità sul traffico di Adr e Autostrade sono state ridotte del 20% a livello di Ebitda nel 2020 e del 7% medio nel 2021-23 (a parità di perimetro). Sulla valutazione applichiamo uno sconto del 25% al valore Aspi per i rischi di liquidazione e cause legali (i precedenti aggiustamenti erano superiori)». Equita conferma la raccomandazione Hold in quanto le trattative con Cdp proseguono seppur nell’incertezza, inoltre «post cessione di Aspi, i due principali asset saranno Adr (bassa visibilità sul traffico) e Abertis, la cui leva è ancora elevata (2022E D/EBITDA a 6.9x)». Infine «Il titolo ha perso il 34% nell’ultimo anno, una performance peggiore di ASTM e ad altri titoli autostradali (-20%). I multipli post spin-off sarebbero relativamente cheap, cioè un EV/EBITDA 2022 di circa 8x, ma la visibilità sulla strategia rimane bassa».

Collocato un nuovo bond presso gli istituzionali

Ieri intanto Autostrade ha annunciato il collocamento di un prestito obbligazionario per un miliardo di euro riservato agli investitori istituzionali con scadenza al 2030. La domanda ha duplicato il valore delle emissioni arrivando a 2 miliardi.

Il prestito, con scadenza 15 gennaio 2030, prevede una cedola fissa pari al 2,0%, pagabile ogni anno a dicembre, a partire dal 15 gennaio 2022. Il rendimento effettivo a scadenza è pari al 2,111%, corrispondente a un rendimento di 235 punti base sopra il tasso di riferimento mid-swap.

L’obbligazione si somma a un recente collocamento da 1,25 miliardi e consente ad Autostrade di disporre delle risorse finanziarie per il supporto dei piani di investimento già definiti nel nuovo Piano economico finanziario (Pef).

Le nuove obbligazioni da 1 miliardo di euro saranno quotate presso il Global Exchange Market MTF della Borsa Irlandese (Irish Stock Exchange).

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Codice: ATL.MI
Isin: IT0003506190
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