Atlantia scrive a Bruxelles: il Governo viola le norme europee

La missiva è stata inviata il 9 giugno al Commissario Ue, Valdis Dombrovskis. La società sostiene che l’esecutivo punti a compromettere la sostenibilità di Aspi e a ridurne il valore per fini politici. Altre accuse sulla disparità di trattamento rispetto ad Anas e l’esclusione dall’accesso ai prestiti garantiti dallo Stato nell’ambito delle misure per l’emergenza Covid-19. La lettera avrebbe generato “irritazione” nel governo.
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La lettera indirizzata alla Commissione Ue sul dossier Aspi
Il 9 giugno Atlantia ha inviato una lettera al vice presidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, in cui accusa il Governo italiano di aver violato le norme europee. La società dei Benetton chiede di intervenire nel contenzioso in corso sul futuro della concessione di Autostrade per l’Italia (Aspi).
Secondo quanto si afferma nella lettera, anticipata ieri dal Financial Times, il governo punterebbe a compromettere la sostenibilità di Aspi e a ridurne il valore per fini politici. «A seguito dell’adozione del decreto legge Milleproroghe dal gennaio 2020 Aspi e Atlantia hanno perso il loro status di investment grade, i loro rating sono stati declassati a "spazzatura" dalle tre principali agenzie di rating Moody’s, Standard & Poor’s, Fitch», scrive Atlantia.
La causa del declassamento, in tutti e tre i casi, sarebbe da imputare alle variazioni normative introdotte dal governo a gennaio, in cui si modificava retroattivamente l’accordo di concessione in essere dal 2008.
La disparità di trattamento rispetto ad Anas
Secondo quanto riferito da Mf DowJones, la società accusa anche il Governo di una «profonda disparità di trattamento» rispetto ad Anas.
Lo scorso aprile era crollato il ponte di Aulla, in Toscana, in quel caso, sostiene Atlantia, i politici non hanno preso iniziative o fatto dichiarazioni sulla società pubblica.
Anas, ai sensi dell’articolo 35 del Decreto Milleproroghe, subentrerà alla concessione di Aspi qualora quest’ultima venisse revocata in relazione al crollo del ponte a Genova.
Atlantia lamenta anche l’esclusione di Autostrade per l’Italia all’accesso ai prestiti garantiti dallo Stato nell’ambito delle misure per l’emergenza Covid-19.
Il tentativo di forzare la holding dei Benetton a cedere la maggioranza di Aspi
Un’altra accusa riguarda il tentativo del governo di «manipolare le affermazioni» di Atlantia, per forzarla a cedere la maggioranza di Aspi.
Nel documento si sostiene di aver appreso dai media che il governo vuole costringerla a cedere la quota di maggioranza in Aspi a Cdp a un valore ridotto. Se le condizioni fossero confermate, «ci troveremmo di fronte a una violazione politica delle regole del libero mercato».
La società qualche settimana fa si è detta disponibile a scendere nel capitale della controllata. Il decreto Milleproroghe ha però inciso sulla valutazione dell’asset portandolo a 10-11 miliardi, lontana dai 14-15 miliardi pre Ponte Morandi.
Irritazione nei corridoi di Palazzo Chigi
La lettera di Atlantia alla Commissione Ue avrebbe generato «irritazione» nel Governo e nei ministeri (Trasporti e Tesoro) che si stanno occupando della partita Aspi.
Lo riporta Radiocor citando fonti politiche vicine al dossier. La missiva sarebbe stata inviata «in un momento particolare della trattativa in cui manca ancora una sintesi politica». Nelle scorse settimane erano state individuate possibili convergenze, ora potenzialmente a rischio.
Il Financial Times sostiene che la decisione di inviare la lettera a Bruxelles sarebbe arrivata dopo le dichiarazioni del premier Giuseppe Conte in merito al futuro della concessione a Autostrade. Nei giorni scorsi Conte ha detto che il dossier si era «trascinato per troppo tempo».
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