Atlantia: sì all’ingresso di nuovi soci nel capitale di Aspi


Alla vigilia dell’assemblea dei soci, la società controllata da Edizione si dice disponibile a nuovi investitori in Autostrade per l’Italia. Intanto il governo ha avviato un confronto interno sulla revoca della convenzione


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La dichiarazione in vista dell’assemblea dei soci

Atlantia è «disponibile» a valutare l’ingresso di nuovi soci nel capitale della controllata Aspi (Autostrade per l'Italia).

Ieri il presidente di Edizione, Gianni Mion, ha aperto a nuovi investitori in una dichiarazione inviata via email da un portavoce della holding in vista dell’assemblea dei soci di oggi. L’assemblea si svolgerà a porte chiuse a causa delle restrizioni imposte dall'epidemia di Covid-19.

Su Aspi, la holding fa sapere che non si sono ancora «avverate le condizioni per l'avvio di una vera e propria trattativa con potenziali offerenti», ma «sono in essere unicamente alcuni contatti preliminari con primari investitori istituzionali nazionali e internazionali interessati a valutare un eventuale investimento nella società».

Il management di Atlantia conferma di avere «allo studio l’ingresso di nuovi soci» anche per la controllata Telepass, ma questa ipotesi è esclusa per Aeroporti di Roma (Adr).

La risposta del governo

Il governo, dopo aver minacciato più volte di revocare la concessione di Autostrade a seguito del crollo del ponte di Genova nel 2018, ha avviato un confronto interno per prendere una decisione sulla revoca.

Oggi, secondo quanto ricostruito da Radiocor, sarebbe in programma un nuovo vertice di Governo ai massimi livelli, come quello tenutosi mercoledì tra il premier Giuseppe Conte e i principali esponenti politici attivi sul dossier, a partire dal Mef e dal ministero delle Infrastrutture.

Aspi e Atlantia sono pronte a venire incontro alle pretese politiche purché le richieste permettano di preservare l’equilibrio economico e finanziario delle due realtà.

Atlantia ha comunque sottolineato come «in caso di revoca della concessione, in base a quanto previsto dai contratti di finanziamento o dai rimedi di diritto generale, tutti i creditori di Autostrade per l'Italia potrebbero esercitare il recesso e richiedere il ripagamento immediato dei rispettivi prestiti».

Entro il 30 giugno Atlantia potrà far valere l'articolo 9 della convenzione che gli consente di chiedere la risoluzione della stessa con un risarcimento superiore a 20 miliardi di euro.

Nervosismo in Borsa

Il titolo Atlantia in Borsa ha avuto nel pomeriggio una reazione negativa alle indicazioni della holding, per recuperare verso la fine della seduta e chiudere con una flessione dell’1,23%.

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