Azimut, Giuliani apre a acquisto Banca Generali. La replica: non siamo in vendita
Il presidente di Azimut Holding, Pietro Giuliani, apre alla valutazione di un dossier di acquisizione di Banca Generali.
Valutazioni
“Nessuno ci è mai venuto a proporre seriamente di acquistare Banca Generali, ma se qualcuno ce lo proporrà seriamente, valuteremo. Naturalmente dipenderà dal prezzo, dalle condizioni e da altri fattori”.
Le parole sono quelle di Pietro Giuliani, presidente e fondatore di Azimut Holding, che ieri ha festeggiato i 15 anni a Piazza Affari con gli obiettivi del piano raggiunti in anticipo.
Il riferimento di Giuliani a Banca Generali è legato alle indiscrezioni circolate negli ultimi giorni su un possibile interesse di Azimut sulla concorrente.
Un no secco?
La risposta è arrivata a stretto giro, con fonti di Banca Generali che hanno espressamente affermato che l’istituto non è in vendita.
I titoli dei due ‘contendenti’ intanto fanno segnare trend positivi. Meno sensibile quello di Banca Generali, che alle 15.00 cresceva dello 0,15%.
Trend Azimut
Decisamente più importante il trend di Azimut, che alla stessa ora saliva di 1,25 punti percentuali, a quota 17,41 euro, dopo aver aperto sotto i 17,2.
Interesse al ribasso
Giuliani ha poi voluto affrontare l’eventualità di un’acquisizione con un’Opa ostile: “Azimut vale 4,5 miliardi, ma l'invidia è una brutta cosa. E c'è qualcuno che ci vuole comprare e ci tiene bassi shortando sul titolo” ha denunciato il presidente.
“Chi vuole comprare ha interesse a vederci al ribasso, per deprimere il nostro entusiasmo e far calare il titolo. Ma un'Opa ostile non funzionerebbe: chi vuol comprare - ha spiegato Giuliani - comprerebbe società e brand, ma le persone sono libere e in sei mesi possiamo ricostruire tutto da un'altra parte”.
Primi per rendimento totale
A oggi, Azimut ha oltre 55 miliardi di euro di masse gestite e dal 7 luglio 2004 ha calcolato di aver restituito agli azionisti, quanto a total return, compresi quindi i dividendi, il 751%, classificandosi primo per rendimento totale tra i titoli finanziari italiani e quarto tra i componenti del Ftse Mib.
Il gruppo ha inoltre generato quasi 2 miliardi di euro di utile netto, di cui circa 1,3 miliardi di euro pagati agli azionisti come dividendo.
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