Azimut ai massimi dal 2015 dopo il record storico di utile netto


Il gruppo di risparmio gestito ha realizzato un utile netto consolidato record nei nove mesi e si avvicina al raggiungimento dei suoi target per l’anno in corso.


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La corsa di Azimut

Azimut protagonista oggi a Piazza Affari insieme a Pirelli, dopo un utile netto da record nei primi nove mesi dell’anno in corso.

Le azioni Azimut guadagnano oltre il 4% dopo poco più di un’ora dall’avvio delle contrattazioni di Milano e vengono scambiate a 26,79 euro, quota che non toccavano dal 2015.

La corsa del titolo della società di risparmio gestito sembra non voler terminare e la crescita dal gennaio di quest’anno è arrivata così al 50%.

Un utile da record

I dati finanziari dei primi nove mesi dell’anno mostrano un utile netto consolidato pari a 322 milioni, in crescita del 40% rispetto allo stesso periodo del 2020 (230,2 milioni) e rappresentando il record storico per la società nei nove mesi.

Inoltre, il risultato è stato raggiunto “in anticipo sul target di utile netto”, sottolinea la nota pubblicata dalla società.

I ricavi consolidati sono arrivati a 866,3 milioni (precedente 728,5 milioni), con un reddito operativo consolidato nei nove mesi di 353,3 milioni.

Il totale delle masse gestite ha raggiunto 52,4 miliardi, mentre la raccolta netta totale nei primi nove mesi dell’anno è stata di 15,3 miliardi, salita a 16,4 miliardi a fine ottobre.

I dividendi ordinari pagati nel periodo sono arrivati a circa 136 milioni di euro cash e sono stati realizzati investimenti per lo sviluppo per 96 milioni.

Infine, la società ha comunicato una “positiva attività di reclutamento in Italia di consulenti finanziari e private banker”, portando il gruppo a registrare 118 nuovi ingressi (123 a fine ottobre) che hanno permesso di arrivare il totale del Gruppo Azimut a fine settembre a 1852 unità.

I risultati sono stati definiti “di eccellenza” da parte dell’Amministratore delegato di Azimut, Gabriele Blei, i quali “dimostrano la solidità ed efficienza del modello di business che è da sempre fortemente incentrato sui clienti, i quali da inizio anno beneficiano di una performance media ponderata netta vicina al +7% (+17% dall’inizio del 2019)”.

Le previsioni per il 2021 e il dividendo

I risultati positivi di Azimut, notano i vertici societari, si stanno avvicinando alla parte bassa della forchetta di utile netto prevista per l’intero 2021, compresa tra i 350 e i 500 milioni di euro.

Inoltre, il cda ha approvato una nuova politica sui dividendi per il periodo 2021-2024, con un Payout sull’utile netto ricorrente fissato tra il 50% e il 70%, determinato annualmente a seconda di eventuali operazioni M&A.

La società prosegue “nell’innovazione di prodotto in particolar modo nel segmento dei private markets, le cui masse totali a livello di Gruppo raggiungono ad oggi i € 4 miliardi”, sottolineava Blei, aggiungendo che “lo straordinario lavoro della rete di consulenti finanziari consentirà entro fine anno di consolidare l’attività di raccolta nei prodotti di economia reale, portando il peso della stessa sul totale delle masse gestite oltre l’80%”.

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