Azionario Usa, prospettive tra crescita e resilienza

L’azionario statunitense si conferma più solido del previsto dopo mesi di tensioni legate a dazi e politica commerciale. Tra record dell’S&P 500, negoziati internazionali e il ruolo cruciale dell’Intelligenza Artificiale, ecco uno sguardo dettagliato su una fase di mercato segnata da opportunità e incognite, con valutazioni da interpretare attentamente nel contesto macro attuale.
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Mercati resilienti dopo il Liberation Day
i mercati finanziari appaiono oggi decisamente più resilienti rispetto ai timori diffusi all’indomani del cosiddetto Liberation Day. Lo sottolinea Moneyfarm nel suo ultimo report a cura di Richard Flax, Chief Investment Officer.
Solo la scorsa settimana l’S&P 500 ha segnato un nuovo massimo storico, mettendo a segno un rialzo di circa il 25% rispetto ai minimi di inizio aprile, favorito dall’allentamento delle tensioni legate alla politica commerciale globale. È evidente come il sentiment degli investitori si sia rafforzato progressivamente, spinto dalla crescente fiducia nel fatto che gli scenari più critici, legati all’introduzione di nuovi dazi, potranno essere evitati.
Nonostante appaia poco probabile una risoluzione definitiva entro il 9 luglio, data in cui scade la sospensione di novanta giorni su alcune tariffe annunciata dal presidente Trump, i progressi nei negoziati tra Stati Uniti e principali partner commerciali sembrano abbastanza concreti da giustificare un’estensione della tregua, alimentando ulteriore ottimismo.
Previsioni di utili in stabilizzazione
Per Moneyfarm, anche sul fronte delle previsioni di crescita degli utili per il 2025 emergono segnali di stabilizzazione. All’inizio dell’anno, gli analisti stimavano un incremento di circa il 14%, ma nei mesi successivi l’incertezza legata alle nuove tariffe e a un contesto macroeconomico complesso ha portato a una revisione al ribasso, con attese scese intorno al 9%.
Un livello comunque coerente con un trend di crescita che rimane solido. Nell’ultimo mese, tuttavia, le stime sugli utili mostrano una tendenza alla normalizzazione, riflettendo una maggiore fiducia nella tenuta dello scenario economico. In particolare, spicca il contributo dell’Intelligenza Artificiale, destinata a sostenere gli investimenti nei prossimi mesi, soprattutto per i colossi tecnologici, come evidenzia Flax nel documento.
Occupazione e valutazioni sotto i riflettori
I dati macroeconomici più recenti, riportati da Moneyfarm, confermano un mercato del lavoro sorprendentemente dinamico. L’ultimo rapporto Usa sul lavoro ha superato le aspettative per il terzo mese consecutivo, segnalando una crescita dei posti di lavoro oltre le previsioni degli economisti. Questo rafforza la convinzione che la dinamica occupazionale americana resti più solida del previsto. Allo stesso tempo, gli investimenti in AI mantengono un ritmo sostenuto, mentre i timori legati ai dazi si sono attenuati.
Tra gli operatori di mercato, l’attenzione si concentra ora sulle valutazioni azionarie statunitensi. Analizzando il rapporto Prezzo/Utili a 12 mesi dell’S&P 500, si osserva come, pur rimanendo al di sotto dei picchi toccati a fine 2024 o durante la pandemia, l’ultimo mese offra un chiaro segnale di rivalutazione dell’indice. Una dinamica che conferma quanto già evidenziato da Flax nel suo approfondimento.
Dazi, deficit e prospettive di medio termine
Moneyfarm mette in luce come i dazi rappresentino ancora una variabile cruciale. Anche se l’aliquota media all’ingresso negli Stati Uniti si attestasse tra il 10% e il 15%, si tratterebbe comunque di un incremento sostanziale rispetto al 2-3% di fine 2024. Un livello più gestibile rispetto alle ipotesi ventilate ad aprile, ma pur sempre in grado di esercitare un impatto moderato nei prossimi trimestri.
Rimane aperta, inoltre, la questione del bilancio federale recentemente approvato dal Congresso, che prevede un deficit intorno al 6% del Pil per i prossimi anni. Nonostante permangano dubbi sulla sostenibilità a lungo termine della spesa pubblica americana, gli investitori sembrano focalizzarsi più sulla possibilità di una riduzione delle imposte sulle società (potenziale leva per il miglioramento degli utili) piuttosto che sull’aumento del debito pubblico.
Le recenti modifiche regolamentari che consentono alle banche Usa di detenere una quota maggiore di titoli del Tesoro nei bilanci contribuiscono a rassicurare sulla capacità di finanziamento del deficit.
Equilibrio tra opportunità e incognite
Il quadro delineato da Moneyfarm ricorda dinamiche già osservate in passato sul mercato azionario statunitense: performance robuste, dati macroeconomici favorevoli e slancio costante degli investimenti tecnologici. Allo stesso tempo, però, le valutazioni di partenza restano superiori alla media storica e permangono incertezze politiche e commerciali che non possono essere trascurate.
Gli scenari più foschi ipotizzati tra aprile e maggio sembrano oggi meno probabili, ma dopo il rapido recupero degli ultimi mesi le prospettive per l’azionario Usa nella seconda parte dell’anno restano bilanciate, richiedendo attenzione e una lettura attenta dei dati nei mesi a venire.
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