Azioni Amplifon a picco dopo il taglio della guidance 2025

I risultati semestrali dell'azienda produttrice di apparecchi acustici sono risultati inferiori alle attese e la società ha ridotto le sue previsioni per l’anno in corso.
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Azioni Amplifon in profondo rosso
Inizio di seduta drammatico per Amplifon a Piazza Affari dopo la revisione al ribasso della guidance 2025 comunicata ieri sera mercato chiuso insieme ai risultati del secondo trimestre.
Il titolo della società produttrice di apparecchi acustici non riesce ad aprire nei primi minuti, per poi entrare in contrattazione con un crollo del 25%, scendendo fino ad un minimo di 14,625 euro.
Il forte calo porta al 39% le perdite delle azioni Amplifon in questo 2025 , considerando i 24,93 euro di inizio gennaio.
Tagliata la guidance 2025
Il gruppo ora si attende ricavi consolidati in crescita del 3% a cambi costanti (precedentemente 'mid to high single-digit') e un margine Ebitda su base adjusted di circa il 23% dal 24% precedente.
La nuova guidance risulta “di circa il 7% al di sotto del consenso”, spiegano gli analisti di Barclays che sulle azioni Amplifon mantengono un rating overweight, con prezzo obiettivo a 28,5 euro.
Nel medio termine, la società rimane “estremamente positiva” circa le proprie prospettive per uno sviluppo profittevole e sostenibile, grazie ai fondamentali del mercato hearing care e alla forte posizione di leadership, nonché alla piena implementazione del piano Fit4Growth per il miglioramento della redditività e rafforzamento della competitività del Gruppo.
I risultati semestrali
I conti sono stati "peggiori delle basse attese", sottolineano da Barclays, con un Ebitda adjusted nel semestre a 287,6 milioni rispetto ai 297,1 milioni e dell'11% al di sotto delle stime. L'incidenza sui ricavi è pari al 24,4%, rispetto al 25,2% nel primo semestre del 2024, per effetto della minore leva operativa, del mix geografico dell'area Emea e della diluizione derivante dall'accelerazione della crescita del network diretto di Miracle-Ear negli Stati Uniti.
I ricavi netti sono cresciuti dello 0,3% (1,181 miliardi) a cambi costanti rispetto allo scorso anno, nonostante “la debolezza e la crescente volatilità del contesto di mercato con il deterioramento dello scenario macroeconomico e geopolitico nel secondo trimestre, la forte base comparativa e oltre 1,5 giorni lavorativi in meno (ricavi in crescita dello 0,3% a cambi correnti per il forte impatto dei cambi)”.
Il risultato netto adjusted è calato a 90,5 milioni di euro rispetto a 107,8 milioni di euro nel primo semestre del 2024 per i maggiori ammortamenti conseguenti ai forti investimenti nel business e per l'incremento degli oneri finanziari.
Contesto di indebolimento
"Nel primo semestre abbiamo proseguito il trend di crescita dei ricavi”, spiega il ceo Enrico Vita, “in un contesto di chiaro indebolimento della consumer confidence determinato da un quadro macroeconomico e geopolitico particolarmente complesso, che dovrebbe aver raggiunto il picco nel secondo trimestre. L'impatto è stato più marcato in alcuni nostri mercati chiave come il Sud Europa, il Nord America e la Cina. In controtendenza, la Francia ha registrato un'ottima performance, in linea con le attese, insieme alla Germania”.
“Per migliorare strutturalmente la nostra redditività, rafforzare la competitività di lungo periodo e affrontare con determinazione le sfide attuali”, prosegue il manager, “abbiamo lanciato il piano Fit4Growth, con l'obiettivo di incrementare il margine Ebitda adjusted di 150-200 punti base a regime entro il 2027. Grazie alla solidità del nostro modello di business, alla qualità delle nostre persone e alle azioni già in campo, in un contesto di progressiva normalizzazione del mercato, puntiamo a consolidare e rafforzare ulteriormente il nostro percorso di crescita sostenibile nel medio-lungo termine".
Risultati sotto le attese degli analisti
I conti del secondo trimestre sono ben sotto le attese", sottolineano da Jefferies (rating buy, prezzo obiettivo a 26 euro).
Gli analisti di Equita hanno abbassato il prezzo obiettivo dell'11% a 25 euro dopo i risultati del secondo trimestre sotto le attese e il taglio della guidance. Le previsioni di Eps adjusted vengono abbassate del 14% sul 2025 e del 10% sul 2026.
Banca Akros ha ridotto il giudizio su Amplifon da buy ad accumulate, con prezzo obiettivo tagliato da 25 a 22,5 euro. I conti hanno evidenziato ricavi e una redditività inferiore alle attese, spiegano gli analisti, che evidenziano come l'Ebitda adjusted del secondo trimestre sia stato del 10,5% inferiore alle loro previsioni e del 12,2% al di sotto del consenso. Inoltre, la guidance 2025 è stata rivista al ribasso.
Di riflesso, il broker ha abbassato le proprie stime sui ricavi per l'anno in corso da 2,558 mld a 2,476 mld e quelle sull'Ebitda adjusted margin dal 24% al 23%. Le attese sull'Eps adjusted vengono tagliate del 6,9% sul 2025, del 4,5% sul 2026 e del 2,9% sul 2027.
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