Azioni Leonardo in calo: realizzi sulla Difesa dopo incontro Trump-Zelensky

I colloqui di ieri avente come oggetto la situazione in Ucraina sta spingendo gli investitori a vendere i titoli del comparto degli armamenti ma la pace sembra tutt’altro che vicina.
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Azioni Leonardo in rosso
Spiragli di pace nella guerra in Ucraina e sui mercati europei si raffreddano i titoli del settore della Difesa, preda dei realizzi dopo le corse dei mesi scorsi.
A Piazza Affari soffrono soprattutto le azioni Leonardo, in calo di oltre il 5,50% e scese fino a 46,49 euro, ai minimi toccati mercoledì scorso prima dell’incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump. Male anche Fincantieri (-5%) e Avio (-4%).
Nel resto del Vecchio Continente, cedono il 5% anche le tedesche Renk e Reinmetall, mentre a Londra soffrono Babcock International (-4%), BAE Systems (-2%) e Rolls-Royce (-1,50%). A Parigi le vendite si concentrano su Dassault Avia (-2,80%) e Thales (-3%).
L’esito degli incontri di ieri
Ieri si era svolto il vertice tra l’ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente statunitense, Donald Trump, e il tycoon ha annunciato di essere al lavoro per organizzare un summit tra lo stesso Zelensky e il leader russo Putin, a cui dovrebbe seguire un trilaterale con la presenza dello stesso Putin.
Kiev avrebbe anche offerto di acquistare 100 miliardi di dollari di armi USA nell'ambito di un accordo per garantire la propria sicurezza.
Tuttavia, un accordo di pace sembra tutt’altro che imminente, soprattutto considerando che Putin ha mostrato pochi segnali di voler accettare un cessate il fuoco. Infatti, l’aeronautica ucraina ha dichiarato che la Russia ha lanciato 270 droni e 10 missili durante la notte in uno dei suoi attacchi più massicci di questo mese.
Il punto più critico rimane il territorio che la Russia ha occupato durante i combattimenti, che l’Ucraina vuole recuperare. Il leader russo avrebbe chiesto all’Ucraina di cedere a Mosca la parte restante della regione del Donbas per porre fine alla guerra, cosa che Zelensky sarà molto riluttante ad accettare.
Meno domanda di armamenti europei
Questi sviluppi, notano dalle sale operative, riducono potenzialmente la futura domanda di armamenti europei, togliendo slancio all'ormai lunghissimo rally dei produttori continentali. La stessa Leonardo, ad esempio, resta in rialzo di circa l'80% da inizio anno, del 262% negli ultimi due anni, del 425% negli ultimi tre e di oltre il 600% dall'invasione russa dell'ucraina.
“Ci sono stati un po' di realizzi dopo una forte corsa e il settore è sensibile ai cambiamenti di sentiment riguardo alle prospettive di pace", sottolinea Marcus Gavelli di Pareto Securities. "L'incontro Zelensky-Trump potrebbe aver alimentato le speculazioni di un atteggiamento più morbido sul conflitto ucraino, ma vedrei il calo di oggi più come una reazione a breve termine che come un cambiamento nei fondamentali", aggiunge l’esperto.
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