Azioni Stellantis in evidenza dopo accordo UE-USA sui dazi

L’accordo prevede una riduzione delle tariffe per diversi settori, compreso quello automobilistico, facendo tirare un sospiro di sollievo ai mercati.
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Azioni Stellantis positive
Inizio di settimana positivo per Stellantis a Piazza Affari dopo l’accordo arrivato in Scozia nel weekend tra Stati Uniti ed Unione europea sui dazi che coinvolgono anche il settore automobilistico.
Il titolo della casa automobilistica aveva iniziato la seduta in crescita di oltre il 2%, toccando un massimo di 8,895 euro, per poi rallentare pur restando sopra la parità (+0,80) quando era passata un’ora dall’avvio delle contrattazioni.
L’apertura dei mercati europei vede anche altri titoli del settore automobilistico partire positivo, in particolare Volkswagen (+2%), Porsche (+2%), Mercedes (+2%) e Volvo (+3%).
L’intesa sui dazi
L’accordo UE-USA prevede una tariffa base al 15% per i beni europei, comprese le automobili, evitando così lo scenario peggiore di dazi del 30% previsto dalla lettera inviata da Donald Trump all’Unione europea, anche se ci sono ancora dettagli da definire come i prodotti per i quali sono previste tariffe zero da entrambe le parti. Rimangono però esclusi l'acciaio e l'alluminio sui cui vige una tariffa del 50%.
Per effetto dell’accordo, dunque, anche il settore automobilistico subirà dazi del 15%, che resterà la soglia massima in quanto non verrà sommata alle tariffe già esistenti, in sostituzione di quello attuale del 27,5%: si tratta di una buona notizia soprattutto per la Germania, che è il maggiore paese esportatore di automobili dell’Unione europea e per le case automobilistiche Volkswagen, Mercedes-Benz e Bmw.
“I dazi del 15% sono chiaramente migliori del 27,5%, ma peggiori del libero scambio”, sottolinea Fabio Hoelscher, analista di Warburg Research. "La cosa più importante, tuttavia, è che questo dovrebbe ora fornire chiarezza ad aziende e clienti per prendere decisioni di investimento", aggiunge l’esperto.
I negoziati
Entrambe le parti poi si impegnano ad acquistare 750 miliardi di dollari in prodotti energetici americani per i prossimi tre anni e a investire 600 miliardi di dollari negli Usa in aggiunta agli investimenti attuali.
"L'aliquota del 15% si applica alla maggior parte dei settori, inclusi automobili, semiconduttori e prodotti farmaceutici", ha spiegato Von der Leyen parlando con i giornalisti europei prima di ripartire per Bruxelles. Confermato l'acquisto di Gnl e petrolio americani per 750 miliardi in tre anni, 250 miliardi l'anno.
L’intesa arriva dopo settimane di negoziati, a ridosso della scadenza del primo agosto e in una settimana in cui è attesa una serie di importanti dati macro: dal pil europeo e americano (mercoledì, giorno in cui si riunirà anche la Fed per decidere sui tassi), all’inflazione di entrambe le sponde dell’Atlantico (giovedì e venerdì), per chiudere con i numeri sul lavoro americano (sempre venerdì).
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