Azioni STM a picco dopo guidance deludente

Il gruppo italo-francese produttore di chip ha indicato una previsione di ricavi in calo per il prossimo trimestre dopo aver registrato una perdita di oltre 100 milioni di dollari al 30 giugno.
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Azioni STM in rosso
Apertura da brividi a Piazza Affari per STMicroelectronics, venduta dopo la perdita del secondo trimestre e una guidance che non convince mercato e analisti
Il titolo della società italo-francese produttrice di chip entra in ritardo in contrattazione per poi arrivare a cedere oltre il 12% nella prima mezz’ora di scambi, scendendo così a 23,50 euro, ai minimi da inizio giugno scorso.
La frenata odierna porta le azioni STM ad azzerare i guadagni di questo 2025, mentre negli 12 ultimi mesi il bilancio mostra un profondo rosso (-36%).
Delude la guidance
Il gruppo ha comunicato questa mattina le sue previsioni per il terzo trimestre 2025, indicando ricavi per 3.170 milioni di dollari, in calo del 2% rispetto all’anno precedente, anche se in crescita del 15% se paragonato al primo trimestre di quest’anno.
Il margine lordo è visto al 33,5%, inferiore alle stime di 34,7/36% e l’utile lordo previsto si ferma a 1.062 milioni di dollari, quando le attese erano di 1.195/1.074 milioni (11%/-1%).
La società ha dichiarato inoltre di aspettarsi che il fatturato di 3,17 miliardi di dollari, oltre le aspettative degli analisti di 3,10 miliardi di dollari.
I numeri del trimestre
Il chipmaker italo-francese produttore di chip di potenza per le trasmissioni di Tesla e moduli eSim per gli iPhone di Apple ha segnato una perdita di 133 milioni di dollari per il trimestre, mancando l'utile medio di 56,2 milioni di dollari previsto dagli analisti in un sondaggio LSEG.
La perdita netta è stata di 97 milioni, 0,11 dollari per azione, contro l'utile per 353 milioni, 0,38 dollari per azione, dello stesso periodo del 2024 (utile per 56 milioni nei tre mesi precedenti).
I ricavi sono scesi del 14,4% anno su anno (+9,9% su base trimestrale) a 2,766 miliardi di dollari, contro i 2,71 miliardi stimati dalla società come valore intermedio a fine primo trimestre. Il consensus degli analisti era per un utile di 80 milioni, con ricavi per 2,743 miliardi.
Nel trimestre il margine lordo si è attestato al 33,5%, contro il 40,1% dello stesso periodo 2024 e il 33,4% del primo trimestre. Per il secondo trimestre il gruppo attendeva un dato 'intorno al 33,4%', mentre il consensus degli analisti era per il 33,5%.
Infinte, il management ha spiegato che il calo di 660 punti base anno su anno è causata principalmente del mix di prodotto, di minori efficienze di produzione e, in misura inferiore, di maggiori oneri da sottoutilizzo della capacità produttiva.
La delusione degli analisti
Se i conti del secondo trimestre sono stati sostanzialmente in linea, "la guidance sul terzo trimestre è sotto le attese del mercato", sottolineano gli analisti di JP Morgan (rating neutral e prezzo obiettivo a 30 euro).
Stesse considerazioni da Equita (rating hold, tp a 26 euro), mentre secondo gli esperti di Oddo BHF la guidance “è migliore del previsto sui ricavi, ma inferiore alle attese sul gross margin per via dell'impatto dei cambi" (rating outperform e tp a 32 euro). “La mancanza di un miglioramento del gross margin in particolare deluderà, ma anche i ricavi sono 'light'. Questo riflette il contesto incerto", secondo gli analisti di Barclays (rating underweight e tp a 22 euro).
“La guidance per i ricavi del terzo trimestre è leggermente migliore rispetto al consensus, ma inferiore alle nostre stime (e riteniamo al di sotto delle aspettative del buy-side)”, spiegano gli analisti WebSim Intermonte (neutral 31,68 euro), “poiché mostra ancora un calo anno su anno (-2%) rispetto alle nostre stime e del consensus di +2/-5%, in controtendenza con i recenti commenti del Ceo che lasciavano intendere crescita positiva nel terzo trimestre. Inoltre, il gross margin è inferiore alle attese (-2,5/-1,2 pp rispetto alle nostre stime/consensus), con un impatto di -1,4 pp dovuto a effetti FX sfavorevoli e voci non ricorrenti legate al programma di riorganizzazione della capacità produttiva”.
Infine, proseguono dalla sim, “il book-to-bill è stato superiore a 1 volte nel settore Industrial, ma inferiore alla parità sul segmento Automotive. Nessuna indicazione è stata fornita sul 2025, a causa della volatilità legata a fattori macro. Ci aspettiamo che il consensus a livello di EPS subisca una certa pressione a causa della minore redditività, ma crediamo che maggior indicazioni possano emergere dalla conference call”.
Sintetizzando, dalla sim ritengono “che il comunicato sia sotto le aspettative di mercato, considerando il calo annuo ancora presente nei ricavi del terzo trimestre, il book-to-bill sotto la parità nell’auto, la redditività contenuta nel periodo, l’assenza di guidance per il 2025 e la recente performance del titolo (+41% negli ultimi 3 mesi)”.
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