Azioni Tui in crollo dopo la trimestrale

Il maggior gruppo turistico europeo ha comunicato un calo delle prenotazioni nel trimestre terminato a fine marzo, attribuendolo al periodo in cui sono cadute le festività fiscali, e ha avvisato che il 2025 sarà un anno impegnativo.

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Azioni Tui in calo

Calano le prenotazioni per Tui Group nel suo secondo trimestre fiscale e la società conferma la sua guidance per l’anno fiscale in corso, anche se il management del gruppo ammette che il 2025 sarà un anno complicato.

L’accoglienza del mercato è negativa: l’avvio delle contrattazioni a Francoforte vede le azioni Tui crollare del 10% nella prima ora di scambi, scendendo fino a 6,75 euro.

Il forte calo porta al 18% le perdite di quest’anno subìte dal titolo, rispetto agli 8,37 euro di inizio gennaio, mentre negli ultimi 12 mesi si riduce a solo il 3%.

La trimestrale

Le forti vendite sono attirate dal calo dell’1% rispetto all’anno precedente comunicato dalla società per le prenotazioni estive, mentre i prezzi medi sono aumentati del 4%. La società ha attribuito questa riduzione alla Pasqua: siccome le festività pasquali cadevano ad aprile, i clienti avrebbero prenotato i loro viaggi più tardi rispetto a quanto accadeva di solito, riprendendo le prenotazioni il primo di maggio.

Altre compagnie aeree come Air France-KLM e IAG (proprietaria di British Airways), però, non hanno avuto lo stesso problema e hanno riportato risultati migliori per lo stesso trimestre.

Passando ai numeri, il maggior operatore turistico operatore ha comunicato per il trimestre una perdita di 306,1 milioni di euro, superiore ai 294,2 milioni di un anno fa. La perdita operativa prima di interessi e imposte è stata pari a 206,8 milioni, inferiore ai 224 milioni previsti dagli analisti interpellati da LSEG.

I ricavi trimestrali sono leggermente aumentati su base annua, attestandosi a 3,71 miliardi di euro rispetto ai 3,65 miliardi di euro dello stesso trimestre dell'anno precedente.

Il tasso di occupazione è diminuito di 2 punti percentuali su base annua, attestandosi al 96%, calo dovuto, secondo la società, all'incertezza nel Mar Rosso e alle conseguenti modifiche alle rotte.

Confermate le previsioni

Il 2025 “sarà un anno impegnativo”, avvisa l'amministratore delegato Sebastian Ebel a causa delle attuali condizioni economiche: "l'Europa ha bisogno di un nuovo slancio. Dobbiamo tornare a un'economia complessivamente in crescita".

Anche alla luce di questa considerazione, il gruppo mantiene le sue previsioni di profitto per il 2025 dopo un secondo trimestre positivo, in particolare:

  • aumento dei ricavi del 5-10% rispetto all'anno precedente;
  • aumento dell'EBIT sottostante del 7-10% rispetto all'anno precedente.

Se "il contesto è stato difficile”, proseguiva Ebel, “anche la seconda metà dell'anno rimarrà impegnativa per l'economia europea nel suo complesso. Il nostro modello di business integrato e diversificato ha dimostrato ancora una volta la sua validità nel secondo trimestre".

Mathias Kiep, CFO del Gruppo TUI, ha aggiunto: "Come gruppo, godiamo di una buona posizione finanziaria. Siamo riusciti a ridurre ulteriormente il nostro indebitamento netto".

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