Azioni UniCredit in calo dopo rumor su vendita quota Delfin

Il titolo scambia in rosso questa mattina nonostante i risultati del 2024 diffusi questa mattina siano stati superiore alle previsioni degli analisti.

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Vendite sulle azioni UniCredit

Non bastano i risultati superiori alle attese per il 2024 di UniCredit: a Piazza Affari il titolo è preda delle venite e le azioni UniCredit arrivano a cedere oltre il 3% nelle prime due ore di contrattazioni, scendendo fino ad un minimo di 45,445 euro. Da inizio anno il titolo registra una performance positiva del 18,4% circa.

I volumi odierni sono pari a circa 5,48 milioni di titoli a fronte di una media a 30 giorni per una intera seduta di 7,2 milioni.

Delfin verso la cessione?

A pesare sull’andamento odierno sono le indiscrezioni diffuse da Il Corriere della Sera, secondo le quali il socio Delfin potrebbe cedere la sua quota pari al 2,7% del capitale di UniCredit con una procedura di accelerated book building o altre formule per vendere.

Da interpretare poi la motivazione di questa eventuale cessione, se legata a una forma di investimento o se per altre ragioni, sottolinea un trader interpellato dall’agenzia Reuters.

Nessun commento è arrivato finora da Delfin o dalla banca milanese, mentre in un'intervista a Cnbc, il Ceo Andrea Orcel ha detto che se la holding dovesse vendere lui lavorerà per dimostrare ex post che si tratta di una decisione sbagliata.

I conti del 2024

Questa mattina la banca ha reso noto i conti 2024, risultati sopra le attese e vede utili stabili nel 2025.

L’anno si è chiuso con un aumento dell’8,1% dell’utile netto rispetto all’anno precedente, salito a 9,3 miliardi di euro, battendo le stime del consensus. In crescita (+2%) anche l’utile netto contabile (9,7 miliardi) e il RoTe (17,7%).

I ricavi sono arrivati (+4%) a 24,2 miliardi, trainati da commissioni pari a 8,1 miliardi, in rialzo dell'8%. Il margine di interesse è salito del 3% a 14,4 miliardi. Il CET1 ratio è pari al 15,9%, invariato rispetto allo scorso anno "nonostante gli investimenti strategici e le maggiori distribuzioni, a dimostrazione della continua elevata generazione organica di capitale pari a 12,6 miliardi", spiega la nota diffusa oggi.

L'utile nel periodo ottobre-dicembre è stato di 1,97 miliardi, superiore al consenso di 1,63 miliardi di euro. Il dato si confronta con i 2,8 miliardi di un anno fa, quando la spinta dei crediti d'imposta legati alle perdite pregresse era più che doppia.

La banca prevede nel 2025 ricavi netti a oltre 23 miliardi, con "una moderata riduzione" del margine di interesse netto a causa dei tassi di interesse più bassi dell'area dell'euro, ma anche degli sforzi per ridurre le attività in Russia a fronte delle richieste della Bce di accelerare l'uscita dal Paese.

Oltre le attese degli analisti

"I risultati del quarto trimestre sono leggermente superiori alle attese. A livello di ricavi, la principale sorpresa positiva viene dal margine d'interesse (5% sopra le attese) che continua a crescere sia trimestre su trimestre che anno su anno, nonostante il progressivo calo dei tassi di interesse e un andamento dei volumi ancora in contrazione", scrive EQUITA nel suo daily.

Secondo gli analisti di JP Morgan, la distribuzione di capitale ha superato le aspettative, così come la previsione di una distribuzione ancora più elevata nel 2025. Altri analisti hanno sottolineato che anche l'obiettivo di utile di UniCredit per il 2027, pari a 10 miliardi di euro, è superiore alle stime del mercato.

Jefferies conferma la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 49 euro sul titolo, dopo un "buon set di risultati, con l'utile pre accantonamenti del 5% al di sopra delle attese del consenso, Cet1 in linea con le nostre stime e un andamento ancora favorevole della qualità dell'attivo", commentano gli esperti del broker. Per Jefferies la guidance di utile netto 2025-2027 implica un margine di upside del 2%/9% rispetto al consenso.

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