Balzo Moncler dopo i successi di Lvmh


I risultati trimestrali del gigante del lusso proprietario di importanti marchi come Louis Vuitton, Dior e Tiffany ha aumentato il suo fatturato nel primo trimestre oltre le attese degli analisti, trascinando con sé anche i titoli del settore del lusso in tutta Europa, compresa la società italiana famosa per i suoi piumini.


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Moncler in evidenza

Piovono acquisti sul settore del lusso dopo i risultati di Lvmh, con Moncler grande protagonista a Milano.

Le azioni della società famosa per i suoi piumini guadagnano oltre il 4% dopo circa due ore di contrattazioni, arrivando così a toccare un picco di 65,16 euro, ai massimi dal dicembre 2021.

Guadagno superiore al 5% per il titolo Lvmh a Parigi, ai suoi massimi storici (877,40 euro), mentre sono ben acquistate anche Salvatore Ferragamo (+2%), Brunello Cucinelli (+1,60%), Tod’s (+2%), Hermes (+3%), Richemont (+3%), EssilorLuxottica (+2%) e Kering (+2%).

I numeri di Lvmh

Il più grande gruppo di lusso al mondo, proprietario di marchi come Louis Vuitton, Dior e Tiffany, ha registrato un aumento del 17% delle sue vendite su base organica nel primo trimestre dell’anno, più del doppio rispetto al +8% atteso dagli analisti.

Le vendite (fatturato) sono state pari a 21,04 miliardi di euro nel periodo, con una crescita organica del 17% su base annua.

Nonostante un contesto geopolitico ed economico definito dalla società ancora “incerto”, Lvmh resta “vigile e fiduciosa, continuando a perseguire la propria strategia focalizzata sullo sviluppo dei propri marchi, spinto da innovazione e investimenti nonché da una costante ricerca della qualità dei propri prodotti, dalla loro desiderabilità e dalla loro distribuzione”.

LVMH, spiega la nota diffusa ieri, si affida “al talento e alla motivazione dei suoi team, alla diversità delle sue attività e al buon equilibrio geografico dei suoi ricavi per rafforzare ulteriormente la sua posizione di leadership globale nei beni di lusso nel 2023”.

Sospiro di sollievo

La forte domanda da parte dei clienti locali e internazionali ha spinto i risultati di Lvmh in Europa (+24%) e Giappone (+34%), mentre negli Stati Uniti e nel resto dell’Asia le crescite sono state rispettivamente dell’8% e del 14%.

I dati del gruppo vengono considerati un barometro per l’intero settore del lusso, finora dimostratosi resistente all’incremento dell’inflazione e alle turbolenze del mercato, mostrando una prima fotografia della portata della ripresa cinese dopo i lockdown decisi nel paese, causa di una riduzione delle vendite a fine 2022.

Inoltre, questi risultati contribuiscono a placare i timori degli investimenti relativi ad un rallentamento del mercato USA, dove la forte domanda che ha sostenuto le case di moda europee lo scorso anno sta mostrando segni di declino, in particolare tra gli acquirenti più giovani e meno propensi alle spese.

Previsioni su Moncler

In questo contesto, Moncler è attesa rilasciare i suoi dati sul primo trimestre dell’anno il prossimo 4 maggio, data della riunione del consiglio di amministrazione della società.

Gli analisti di Equita Sim si attendono un trimestre “ancora molto forte”, coerentemente con il messaggio di una ottima partenza d’anno fornito dal management nella call di fine febbraio”.

Dalla sim stimano un fatturato totale di 708 milioni, con un incremento del 20% anno su anno, di cui il marchio Moncler è atteso a 589 milioni (+25% annuale), Stone Island a 119 milioni (+5% YoY), mentre il Wholesale è visto “leggermente negativo, penalizzato dall’internalizzazione della distribuzione in UK e Giappone, dalla strategia di brand elevation e maggiore selettività della rete, nonché da un atteggiamento più prudente del trade in US (che comunque ha un peso limitato, circa 10% del fatturato).

Complessivamente, da Equita ritengono “che il trimestre possa supportare le nostre stime sull’intero anno, in particolare su Moncler (retail FY c.c. +20%, o circa ancora +70% sul pre-covid), con eventuale rischio di rallentamento su US/Europa nei prossimi trimestri bilanciato dalla probabile accelerazione della Cina, mentre su Stone Island potremmo dover limare il wholesale (FY +5% YoY)”.

Per quanto riguarda il titolo, questo “tratta a 22 volte il P/E24 ex-cash, in linea con la media di settore ma best in class come margini e momentum nel breve, grazie anche all’ottimo posizionamento in Cina e alla storica esposizione al turismo”, pertanto mantengono la raccomandazione ‘buy’, con target price a 65 euro.

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