Balzo Telecom Italia: KKR pronto all’Opa anticipando il prossimo cda
Settimana importante per TIM che venerdì vedrà riunirsi il consiglio di amministrazione per esaminare nuovamente l’offerta del fondo KKR, ma alcune indiscrezioni anticipano di una possibile Opa lanciata dagli americani senza il consenso del board del gruppo.
Acquisti su Telecom Italia
Mattinata positiva per Telecom Italia, in vetta tra le blue chip del Ftse Mib sulle indiscrezioni di nuove mosse del fondo KKR.
Le azioni TIM arrivano a guadagnare oltre il 4% dopo pochi minuti dall’avvio di contrattazioni, toccando un massimo di 0,4459 euro, dopo i cali delle ultime due sedute in cui avevano perso oltre il 3% del loro valore.
KKK pronto all’Opa
Dal quotidiano La Stampa scrivono che la prossima riunione del consiglio di amministrazione prevista per venerdì 17 dicembre potrebbe vedere lo stop al fondo statunitense sull’accesso alla due diligence.
A quel punto, però, KKR potrebbe procedere ugualmente all’Opa, rinunciando così all’approvazione del board, tra le condizioni poste nella proposta non vincolante.
Gli americani, dunque, potrebbero rinunciare alla due diligence confirmatoria, lanciando un’offerta vincolante aumentando il prezzo offerto a 0,65/0,70 euro rispetto ai 0,50 euro iniziali.
A quel punto, l’Opa verrebbe concepita come meno amichevole e Vivendi o altri fondi potrebbero decidere di contrastarla con controfferte più alte.
La formalizzazione dell’offerta potrebbe arrivare anche prima del cda di venerdì, viste le possibilità elevate che l’attuale offerta non vincolante possa essere bocciata dal board di Telecom Italia.
In questo modo, “lo scenario speculativo di Tim sarebbe quindi confermato, anche a fronte di una possibile chiusura del cda sul tema della due diligence”, sottolineano da Equita Sim, i quali confermano la raccomandazione ‘hold’ sul titolo Telecom Italia.
A quel punto, si attenderà la posizione del governo Draghi sulla nuova offerta, dopo l’ipotesi di Golden Power trapelata da ministri come Giorgetti a seguito della prima offerta KKR.
Questa volta, però, rassicurazioni sulla futura governance della rete e degli asset strategici, oltre a conferme sugli attuali livelli di occupazione e di investimenti, potrebbero spingere l’esecutivo a rinunciare a veti sull’operazione.
Rischio terzo warning
Il cda di venerdì, inoltre, vedrà all’ordine del giorno l’andamento del business del gruppo e il nodo legato all’ingresso nel consiglio di Pietro Labriola, ad di TIM Brasil e nuovo direttore generale di Tim.
L’ingresso di Labriola è subordinato alle dimissioni di Luigi Gubitosi, ma il passo indietro dell’ex amministratore delegato non appare affatto scontato. Nel caso in cui Gubitosi si impuntasse, la scelta potrebbe ricadere su un consigliere indipendente come Luca De Meo (fonti La Stampa), mentre la presenza nel consiglio dell’ex numero uno resterebbe un problema per il management del gruppo.
In merito all’andamento del business di Telecom Italia, “dalla riunione dovrebbe emergere una nuova revisione al ribasso del guidance, a causa principalmente dei deboli risultati dell’offerta Dazn su cui il management sta cercando di negoziare una revisione del contratto”, sottolineano da Equita Sim.
L’attuale guidance “prevede un calo dell'Ebitda domestico del 5/9%”, mentre Equita “stima -7,7%, con un quarto trimestre implicito a -8,8%”.
Il nuovo profit warning sarebbe il terzo in sei mesi e molti analisti lo danno ormai per scontato.
Se la “revisione fosse da imputare a Dazn, sarebbe importante capire se il gruppo sarà in grado di rinegoziare il contratto, per valutare gli impatti del warning sugli anni successivi”, sottolineano dalla sim milanese.
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