Banca Carige, Fitd concede l’esclusiva a Bper Banca

Bper Banca ha modificato la sua offerta per Carige, convincendo Fitd grazie alla riduzione della quota da versare da parte dello stesso fondo.
Fitd sceglie Bper Banca
Dopo rumor e indiscrezioni susseguitesi nelle scorse settimane, alla fine il Fondo Interbancario (Fidt) sceglie Bper Banca, concedendogli un mese di esclusiva per arrivare il prima possibile all’offerta vincolante su Carige. La banca modenese, dunque, avrà tempo entro il 15 febbraio per presentare un’offerta vincolante su Carige al termine di una due diligence nella quale verrà assistista dagli advisor Rothschild e Mediobanca per arrivare alla proposta definitiva.
L’offerta di Bper Banca
La nuova offerta di Bper Banca conferma il corrispettivo di 1 euro per l’80% dell’attuale capitale sociale di Carige, mentre quella precedente arrivava all’88,3% comprendendo la parte detenuta da Cassa Centrale Banca.
Punto fondamentale, la riduzione dell’ammontare del versamento in conto capitale nella banca ligure richiesto a Fidt, passando dal precedente 1 miliardo a 530 milioni di euro, rispettando così quanto previsto dallo statuto Carige.
Secondo quanto scrive oggi Il Messaggero, i 530 milioni rappresentano “una somma necessaria per recepire i desiderata della Bce e adeguare i ratio patrimoniali liguri a quelli modenesi”.
A permettere questa riduzione della quota richiesta a Fidt è stata la certezza di poter beneficiare della norma sulla conversione delle Dta dal valore di 400 milioni di euro, grazie alla previsione del “completamento dell’acquisizione del controllo di Carige entro il 30 giugno 2022”.
Non cambiano, invece, le pre-condizioni già messe sul tavolo da Bper fin dall’inizio, in particolare per quanto riguarda la neutralità patrimoniale, il miglioramento dell’asset quality e il significativo accrescimento della redditività di Bper fin dal 2023.
“La proposta di Bper è attrattiva perché può coinvolgere la Popolare di Sondrio (partecipata anch'essa da Unipol con una quota del 9%), allargando il cerchio al Nord Ovest. Porta quindi benessere a tutti, e io conosco Carige e posso assicurare un'integrazione rapida”, dichiarava al quotidiano romano Pietro Montani, AD di Bper.
Il prezzo delle azioni e l’andamento in borsa
L’offerta di Bper ha natura non vincolante e, nel caso di perfezionamento dell’operazione, verrà lanciata un’OPA sulle restanti azioni di Banca Carige non detenute dal Fitd e dallo Schema Volontario (SVI) per un corrispettivo di euro 0,80 per azione, lo stesso di quando la banca emiliana aveva avviato le trattative.
Nel frattempo, però, le azioni Carige erano salite ben oltre tale quotazione, chiudendo ieri a 0,89 euro, con una crescita del 16% rispetto ai primi di gennaio.
Nella seduta post decisione del Fidt, infatti, il titolo Carige ritarda l’avvio delle contrattazioni e riesce ad aprire dopo circa 30 minuti, con un calo superiore al 10% e tornando sotto gli stessi 0,80 euro dell’offerta dell’istituto emiliano.
Positiva, invece, Bper Banca, in crescita di oltre l’1% dopo circa un’ora dall’apertura di Piazza Affari, con un massimo a 1,95 euro per azione.
Fine dell’esperienza di Fitd in Carige
Nel caso in cui l’operazione andasse in porto, terminerebbe così la vicenda che vede Fitd nel capitale di Carige dal 2019, quando entrò con l’80% nel capitale della banca al momento del suo commissariamento.
Il fondo aveva sottoscritto per la sua quota un aumento di capitale di circa 700 milioni, insieme alla Cassa Centrale Banca, la holding del Nord Est della Bcc, la quale aveva versato 65 milioni di euro per l’8,3%, dell’istituto ligure, compresa un’opzione su una quota futura ad un prezzo elevatissimo.
Le quotazioni risalivano al periodo pre-Covid e nel corso del tempo la quota di Fitd era stata più volte svalutata dallo stesso fondo fino ad un valore di 103 milioni di euro.
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