Banca Generali, sospeso il dossier Guggenheim si guarda altrove

Ieri le indiscrezioni di stampa avevano trascinato in basso il titolo dell’istituto della Compagnia del Leone e a questo punto gli analisti ritengono che la banca potrebbe rivolgersi verso operazioni meno dispendiose.

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Banca Generali e Guggenheim

Erano bastate le indiscrezioni riportate da Bloomberg sul fallimento dell’operazione di acquisizione di Guggenheim a scatenare ieri le vendite su Banca Generali, ieri crollata a -5%, mentre questa mattina il titolo ‘galleggia’ intorno la parità poco sopra i 32 euro.

Il media americano riportava dubbi e criticità emerse da parte dei consiglieri del cda della banca circa la valorizzazione di Guggenheim, i quali preferirebbero operazioni di dimensioni contenute.

Guggenheim, infatti, presenta 228 miliardi di dollari di masse in portafoglio, con un track record nei servizi di gestione patrimoniale per assicurazioni, fondi pensione, fondazioni e private banking, ma è stato valutato tra i tre e i quattro miliardi di dollari, mentre nel piano industriale dello scorso dicembre erano stati riservati al massimo tre miliardi per eventuali operazioni di M&A.

I dossier rimasti

A questo punto, “tra i possibili dossier rimasti alcuni Asset Management europei, anche basati in UK, e la quotata americana Brightsphere che ha masse in gestione per 91 miliardi di dollari e rimane anch’essa un target di non facile gestione”, ipotizzano gli analisti di WebSim.

Le indiscrezioni pubblicate da Bloomberg “erano già circolate nei giorni scorsi”, ricordano dalla sim, “e potrebbero allontanare considerazioni strategiche sulla partecipazione del 50,17% in Banca Generali che ieri ha reagito negativamente alla notizia”.

Se “le mire di Generali di crescere nell’AM sono concrete e ben note”, aggiungono gli analisti, si tratta di “rischi di esecuzione di operazioni di questa natura che devono essere ponderate con attenzione per evitare il rischio di perdita di persone e clienti chiave”.

Vista “la dote di Generali per M&A nell’arco piano è pari a 2,5/3 miliardi, non pensiamo che vi sia fretta a fare operazioni quanto l’intenzione di valutare tutte le opzioni a disposizione”, concludono da WebSim, mantenendo una raccomandazione ‘interessante’ sul titolo Banca Generali, con target price di 33 euro e di 17,50 su Assicurazioni Generali (‘neutral’), mentre il consenso pubblicato da Bloomberg registra un target fondamentale medio, sceso dai massimi di inizio anno, a 33,50 euro con 6 ‘buy’, 4 ‘hold’ e 1 ‘sell’.

Diminuisce l’appeal

Generali, segnalano da Equita Sim, “continuerebbe a valutare altre potenziali acquisizioni negli Usa (secondo rumor emersi nelle scorse settimane l’asset manager BrightSphere potrebbe essere un potenziale target), in Asia o Europa”, anche se “non è escluso che Generali possa anche riavviare i dialoghi su Guggenheim in un secondo momento”.

Il gruppo potrebbe rivolgersi verso “operazioni di dimensioni più contenute rispetto a Guggenheim”, le quali “richiederebbero meno impegno sul fronte del capitale, rendendole quindi scollegate da una eventuale cessione di Banca Generali”, continuano dalla sim milanese.

Questa prospettiva, “porta quindi a una diminuzione dell’appeal speculativo su Banca Generali, che aveva sostenuto le valutazioni del titolo (+30% dallo scorso 28 settembre)”, concludono da Equita, i cui esperti hanno rating ‘hold’ sia su Banca Generali che sulla Compagnia del Leone, con prezzo obiettivo rispettivamente a 31,7 euro e 19,6 euro.

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