Banche centrali in stand by, le borse escono da un luglio positivo

Stamattina la Reserve Bank of Australia ha di nuovo lasciato fermi i tassi di riferimento. L’economia cinese fatica a riprendere i ritmi del passato. Riviste al rialzo le stime sull’inflazione in Giappone. I fondi hedge alleggeriscono le posizioni, sia al rialzo che al ribasso, sulle azioni. Nexi, semestre in crescita, confermati i target.
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Le borse dell’Asia Pacifico sono contrastate ed i future di Wall Street sono piatti.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in lieve ribasso, il future del Dax di Francoforte perde lo 0,2%.
L’indice MSCI World ha chiuso l’ultima seduta di luglio con un incremento dello 0,2%, il settimo mese dell’anno è terminato con un guadagno del 3,5%. In giugno il rialzo era stato del 5,6%.
I dati della zona euro nel secondo trimestre hanno messo in evidenza ieri l’accelerazione della crescita economica in Spagna, il rallentamento dell’Italia e le difficoltà della Germania. Per quanto riguarda l’inflazione, la discesa dei prezzi dell’energia è più che compensata dalla perdurante forza dei servizi, soprattutto la componente ricreazione/viaggi. L'inflazione core, al 5,5%, è tornata ad essere più alta di quella generale. Questo scenario apre le porte ad un proseguimento della stretta monetaria, con probabile pausa a settembre.
Agosto è un mese statisticamente poco favorevole alle azioni, soprattutto quando arriva dopo un una prima parte dell’anno di rialzi importanti. Fundstrast, un sito di strategie di trading, segnala che quando l’S&P500 arriva alla fine del settimo mese con un rialzo superiore al 15%, nella media storica, solo 4 volte su sei chiude agosto in positivo. Gli strategist di Citigroup, probabilmente poco interessati all’andamento delle azioni nelle prossime settimane, hanno diffuso ieri un report nel quale alzano a 5.000 punti il target a dodici mesi dell’S&P500, dal precedente 4.400 punti. Il nuovo obiettivo, è il 9% sopra i valori attuali dell’indice.
Come tanti altri, Citigroup aveva previsto una prima parte dell’anno non così favorevole alle azioni, come tanti altri, ha dovuto modificare l’impostazione. Bloomberg riferisce che nelle ultime settimane, ancora di più negli ultimi giorni di luglio, i grandi fondi hedge hanno alleggerito le posizioni, sia quelle che puntano al rialzo, sia quelle che puntano al ribasso, sembrerebbero essere pochi, quelli che vogliono affrontare agosto sbilanciati sul sovrappeso, o sul sottopeso.
ASIA PACIFICO
Stamattina il Nikkei di Tokyo chiude in rialzo di circa l’1%. Nel suo ultimo bollettino diffuso stanotte, la banca centrale del Giappone ha rivisto al rialzo le previsioni sui prezzi al consumo relative all’anno finanziario iniziato in marzo. La nuova stima è 2,4/2,7%, da 1,7%/2% di aprile.
Sono poco mosse le borse di Shanghai e di Hong Kong. L’indice PMI manifatturiero di Caixin ha dato indicazioni sullo stato dell’economia cinesi, peggiori di quelle giunte ieri dall’indice PMI elaborato dall’ufficio centrale di statistica di Pechino. Dopo due mesi di letture sopra quota cinquanta punti, lo spartiacque tra contrazione ed espansione, l’indice scende inaspettatamente in luglio a 49,2 da 50,5. L’economista di Bloomberg Intelligence, Shang Shu scrive di non essere stupita affatto da questo “brutto” peggioramento, a suo avviso le letture positive di maggio e giugno erano state solo delle distorsioni tecniche, il dato di luglio è quello che “più si avvicina alla realtà”.
La borsa di Sidney è in rialzo dello 0,5%. Il dollaro australiano si indebolisce dopo l’inaspettata decisione di politica monetaria della banca centrale: la Reserve Bank of Australia ha confermato il tasso di riferimento al 4,1%. Il consensus Bloomberg era a 4,35% ma i mercati si erano già posizionati su un proseguimento della pausa nella stretta monetaria, dopo gli ultimi dati sull’inflazione.
Titoli
Nexi chiude il semestre con un utile normalizzato pari a 295 milioni di euro, in crescita dell'8% su base annuale. Ricavi pari a 1,57 miliardi, +8,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
L'Ebitda è stato pari a 771,8 milioni, in crescita del 12%. Al 30 giugno 2023, la posizione finanziaria netta gestionale è pari a 5,42 miliardi e il rapporto PFN/Ebitda è pari a 3,2x. La società dei pagamenti ha confermato la guidance che prevede, tra le altre cose, un utile per azione normalizzato con oltre il 10% di crescita su base annuale.
Eni. Autorità garante della concorrenza e del mercato ha chiuso, senza accertare un'infrazione, l'istruttoria avviata lo scorso gennaio nei confronti della major, di Esso Italiana, Ip, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil Italia.
Fincantieri. L’Organisation for Joint Armament Cooperation ha assegnato alle joint venture italo-francesi Naviris, di cui fanno parte Fincantieri e Naval Group, ed eurosam, un contratto da 1,5 miliardi di euro per l'ammodernamento di mezza vita delle fregate Horizon di Roma e Parigi. Inoltre, la Jv tra Fincantieri e Leonardo ha siglato un contratto da 925 milioni di euro per tre pattugliatori di nuova generazione.
De Nora chiude il primo semestre con margini in calo rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso scontando un diverso mix dei ricavi e un periodo di confronto eccezionalmente positivo. Il titolo ha chiuso in calo del 6,8%.
Saras. Archivia il primo semestre con un forte calo di margini e utili a causa della riduzione delle quotazioni dei principali prodotti petroliferi, solo in parte compensata dai minori costi di approvvigionamento, e dei minori prezzi di vendita dell'energia elettrica. Il titolo ha chiuso in rialzo dello 0,58%
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