Banche, Equita alza i target price ma resta il rischio della tassa sugli extra profitti

Banche, Equita alza i target price ma resta il rischio della tassa sugli extra profitti

Il governo italiano punterebbe a raccogliere tra i 3 e i 5 miliardi di euro tramite un’imposta una tantum sulla quota di utili accantonati nel 2023 che si aggiunge al previsto slittamento delle deduzioni fiscali legate alle Dta.

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Banche sotto osservazione

Focus su alcune delle principali banche italiane per gli analisti di Equita, con Intesa Sanpaolo, UniCredit e Banco Bpm sotto i riflettori, mentre resta l’incertezza per la tassa sugli extra profitti che il Governo potrebbe decidere con la finanziaria attualmente allo studio.

A Piazza Affari, intanto, Intesa Sanpaolo (5,447 euro) e Banco Bpm (12,30 euro) non riescono a recuperare i cali di ieri e cedono rispettivamente lo 0,40% e l’1,20%, mentre si salva UniCredit (63,40 euro), in crescita dello 0,80%.

Intesa Sanpaolo verso la trimestrale

Oggi Equita ha alzato del 4% a 6,3 euro il prezzo obiettivo su Intesa Sanpaolo, confermando la raccomandazione buy. Gli analisti si aspettano che il set di risultati trimestrali, previsti per il 31 ottobre prossimo, sia "solido e pienamente consistente, con la guidance di utile 2025 ben superiore ai 9 miliardi di euro includendo le azioni gestionali nel quarto trimestre, che riteniamo verrà almeno ribadita". Le stime di utile 2026-2027 vengono aumentate in media del 2%.

A livello di capitale, “ci aspettiamo che il Cet1 possa incrementare leggermente rispetto al 13,5% del secondo trimestre 2025”, mentre, in termini di distribuzione, “ricordiamo che a novembre la banca distribuirà un acconto sul dividendo 2025 per 3,2 miliardi (> 3% market cap)”. “Alla luce delle nostre assunzioni sul terzo trimestre 2025, confermiamo le stime di utile 2025, mentre facciamo un fine tuning di quelle 2026-27 del +2% (per riflettere maggiori ricavi da trading e più basso CoR)”.

Buy anche su UniCredit e Banco Bpm

Su UniCredit, il prezzo obiettivo è stato aumentato del 4% a 71,5 euro, confermando la raccomandazione buy. Gli analisti si aspettano che il terzo (28 ottobre) sia stato un "trimestre complessivamente solido, con una buona tenuta del net interest income e delle commissioni e un costo del rischio ancora su livelli contenuti". Le stime di utile 2026-2027 vengono migliorate in media del 2%.

Infine, su Banco Bpm il tp sale da 10,4 a 12,2 euro, confermando la raccomandazione hold. Gli analisti di Equita si aspettano che i risultati del terzo trimestre "continuino a mostrarsi solidi e con trend operativi in sostanziale continuità con i trend osservati nei trimestri precedenti". Le stime di utile netto 2026-2027 salgono in media del 3%.

La tassa sugli extra profitti

Le vendite di ieri sul settore bancario erano dovute anche all’ipotesi di raccolta tra i 3 e i 5 miliardi di euro che il governo starebbe preparando tramite un’imposta una tantum sulla quota di utili accantonati nel 2023 che si aggiunge al previsto slittamento delle deduzioni fiscali legate alle Dta. Queste riserve potrebbero essere sbloccate e distribuite come dividendi, con una aliquota ridotta dal 40% al 26%.

Secondo gli analisti le misure allo studio avrebbero un impatto limitato e gestibile dalle banche ma l'introduzione di una tassa retroattiva è percepita negativamente dal mercato.

"Sebbene l'impatto assoluto sia limitato, la notizia è fastidiosa per il settore anche per via della sua natura retroattiva", commenta Equita aggiungendo che per capire l'entità dell'impatto definitivo bisognerà attendere l'esito delle negoziazioni tra banche e governo nelle prossime settimane.

Simile l'opinione di Banca Akros. "Ci aspettiamo che questo abbia un impatto negativo sul settore, tuttavia l'effetto previsto dovrebbe essere gestibile", dice il broker.

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: UCG.MI
Isin: IT0005239360
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Codice: ISP.MI
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