Banche in difficoltà, si teme un intervento del Governo

L’esecutivo potrebbe intervenire nuovamente sulle Dta dopo un incontro con il settore bancario previsto per la prossima settimana, ma scoppia la polemica tra importanti esponenti politici della maggioranza.
Indice dei contenuti
Le banche scendono
Bancari in difficoltà questa mattina a Piazza Affari, con le voci di possibili interventi sul settore da parte del Governo, trascinando al ribasso il FTSE MIB (-0,80%).
Dopo due ore di contrattazioni, le perdite maggiori sono per UniCredit (-2%) e Banca Popolare di Sondrio (-2%), seguite da Banca Monte dei Paschi di Siena (-1,90%), Intesa Sanpaolo (-1,90%), Mediobanca (-1,90%), FinecoBank (-1,60%), Bper Banca (-1,20%), Banca Mediolanum (-1%) e Banco Bpm.
Gli investitori approfittano di una serie fattori di rischi per portare a casa i profitti dopo che la recente apertura del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ad un taglio dei tassi a settembre ha spinto gli indici azionari a toccare i nuovi massimi.
Possibile intervento sul settore
La Repubblica parla di un nuovo intervento sulle Dta, le imposte differite attive su cui l’esecutivo è intervenuto l’anno scorso sospendendo la deduzione per il 2025 e 2026, sacrificio costato 4 miliardi alle banche e che potrebbe non essere stato l’ultimo.
A questo scopo, prosegue il quotidiano, il Governo dovrebbe convocare l’Abi già la settimana prossima con l’obiettivo di aprire un tavolo di confronto per arrivare a una misura concordata, evitando così uno scontro. La conferma arriva dal responsabile economico di FdI, Marco Osnato: “Una soluzione si troverà certamente in intesa con le banche”.
“Se dovesse essere formulata una soluzione analoga a quella dell’anno scorso non ci aspettiamo impatti rilevanti per il settore", commentano gli analisti di Equita.
La polemica politica
L’ipotesi arriva dopo un botta e risposta tra importanti esponenti politici di maggioranza. Parlando al Meeting di Rimini, il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha voluto dare quello che lui stesso definisce un 'piccolo pizzicotto' “alle banche, che mutuano condizioni più favorevoli, però tutto questo si deve tradurre poi in benefici concreti a favore delle famiglie”.
Immediata la risposta del vicepremier Antonio Tajani, che dallo stesso palco affermava che “È giusto che le banche paghino le tasse e diano il loro contributo, ma senza blitz o operazioni strane, non credo che servano pizzicotti. Servono invece regole serie e discutere”.
Le banche, avverte ora il leader di Forza Italia, “devono pagare le tasse come tutti gli altri, ma sono contrario al principio degli extraprofitti perché non so che cos’è l'extraprofitto, so cos’è il profitto. Da questo punto di vista, “è giusto che le banche paghino le tasse come tutti gli altri, ma attenzione: la caccia alla banca significa dare la caccia al sistema industriale e imprenditoriale italiano”.
Altri fattori
La debolezza di Piazza Affari segue il calo attualmente in corso tra le borse europee, trascinate da Parigi dove pesa l'incertezza politica a seguito del voto di fiducia chiesto dal primo ministro Francois Bayrou per l'8 settembre che potrebbe far cadere il governo.
La crisi politica in Francia ha innescato un'intensa vendita soprattutto sui bancari, con ripercussioni anche sul settore italiano, visto anche lo stretto legame tra i due paesi.
A pesare sulla propensione al rischio nella seduta odierna sono anche le tensioni istituzionali negli Stati Uniti, dopo che ieri il Presidente Donald Trump ha annunciato la rimozione di Lisa Cook dal board della Federal Reserve, alimentando nuovi timori sull’indipendenza della banca centrale Usa.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
