Banche, torna il sereno dopo il chiarimento del MEF

Ieri il Ministero aveva diffuso una nota in cui specificava i termini della tassazione sugli extraprofitti, spiegando che la norma prevede un tetto massimo dello 0,1% del totale dell’attivo, informazione che secondo gli analisti “cambia in maniera sostanziale la stima degli impatti del settore”.
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Bancari in recupero
‘Day After’ il selloff del settore bancario, ieri in forte calo a Piazza Affari dopo la notizia della tassazione straordinaria delle banche, inserita all’ultimo minuto nel decreto omnibus.
Oggi il sereno torna a splendere sui titoli degli istituti finanziari italiani, anche se il rimbalzo risulta ancora limitato nella prima mezz’ora di scambi rispetto ai crolli di ieri.
Tra i migliori troviamo FinecoBank, in crescita del 4% (a 12,76 euro) rispetto al -9,91% della chiusura di ieri, seguita da Banca di Sondrio (+2,20% dal -5,73%), Unicredit (+2,5% dal -5,94%), Intesa Sanpaolo (+2,5% dal -8,67%), Banco BPM (+2,15% dal -9,09%), Monte dei Paschi di Siena (+2,19% dal -10,83%) e Bper Banca (+2,33% dal -10,94%).
Giornata che si era conclusa con un calo del Ftse Mib del 2,12%, il peggiore in Europa, mentre l’indice del settore bancario era crollato del 7,5%, bruciando oltre 9 miliardi di capitalizzazione.
Il chiarimento del MEF
Ieri il ministero dell’Economia e Finanze (MEF) ha diffuso una precisazione sulla tassazione sugli extraprofitti, spiegando che la misura prevede “un tetto massimo per il contributo che non può superare lo 0,1% del totale dell'attivo”.
L’aliquota sarà applicata al margine di interesse 2022 che eccede per almeno il 5% il margine di interesse 2021, e al margine di interesse 2023 che eccede per almeno il 10% il margine di interesse 2021.
A questo il Ministero aggiunge che “gli istituti bancari che hanno già adeguato i tassi sulla raccolta così come raccomandato lo scorso 15 febbraio con specifica nota da Bankitalia, raccomandazione poi richiamata dal ministro Giorgetti in occasione dell'assemblea Abi lo scorso 5 luglio, non avranno impatti significativi come conseguenza della norma approvata ieri in cdm".
Inoltre, la nota diffusa dal MEF sottolinea che “la misura proposta dal ministro dell'Economia e delle Finanze, condivisa e approvata dal consiglio dei ministri nasce sulla scia di norme già esistenti in Europa in materia di extra margini bancari".
Cambia tutto
Secondo gli analisti di Equita Sim, “la precisazione del Mef cambia in maniera sostanziale la stima degli impatti sul settore”.
“Per tutti i soggetti quotati sotto nostra copertura, il prelievo addizionale andrebbe a coincidere con il tetto massimo previsto”, spiegano dalla sim, e, “di conseguenza, il ricavato per il governo - guardando esclusivamente il mondo quotato - scenderebbe significativamente dalla nostra stima precedente in area 4,5-5 miliardi a circa 2 miliardi, vale a dire l’1,5% della capitalizzazione di mercato complessiva del settore”.
Dopo la pesante reazione di ieri, la nota diffusa dal MEF rappresenta una “notizia positiva per il settore bancario in quanto definisce in maniera più chiara i contorni di una tassazione one-off che, nella sua formulazione attuale, è prevista avere impatti molto più limitati”, proseguono questi esperti.
“Sulla base dei nostri calcoli, anche gli impatti in termini di minore generazione di capitale (a parità di distribuzione), sarebbero molto più limitati (da circa -90 punti base a circa -30 pb), specialmente sugli asset gatherer, così come gli eventuali incrementi dei payout al fine di mantenere invariate le distribuzioni agli azionisti sul 2023 ci sembrano maggiormente sostenibili”, concludono da Equita.
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