Banco Bpm, Barclays alza il target price dopo i conti

Banco Bpm, Barclays alza il target price dopo i conti

L’istituto guidato da Giuseppe Castagna ha confermato la guidance sul risultato netto atteso per il 2025 “pienamente” raggiungibile pur tenendo conto dell’incertezza dell’attuale scenario.

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Barclays positivo su Banco Bpm

Luci su Banco Bpm dopo la diffusione dei conti da parte dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna arrivato ieri sera a mercato chiuso.

Sulla scia di questi numeri, oggi Barclays ha alzato da 14,5 a 14,7 euro il prezzo obiettivo sul titolo, confermando la raccomandazione overweight, dopo aver in media del 2% le stime di Eps adjusted 2025-2027.

Questa mattina, intanto, la seduta si apre in rosso per le azioni Banco Bpm, anche se poi hanno virato subito in positivo (+0,50%): le quotazioni sono passate da un minimo di 12,425 ad un massimo di 12,8 euro nella prima ora di scambi.

I conti della banca

Il terzo trimestre 2025 ha visto l’istituto di Piazza Meda registrare un margine d'interesse di 757,9 milioni di euro, in calo del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Le commissioni nette di 621,6 milioni sono diminuite dell'1,4% t/t, con quelle sui prodotti di risparmio e investimento che evidenziano però un incremento del 2,8% grazie al contributo delle società del gruppo Anima, pari a 120,3 milioni di euro. In calo l'apporto della banca commerciale e degli altri servizi (-5,4% rispetto al 30 giugno 2025).

Il risultato dell'attività assicurativa è stato pari a 34,8 milioni, in calo dai 42,8 milioni nel secondo trimestre.

Il risultato lordo dell'operatività corrente scende a 684,6 milioni rispetto ai 754,2 milioni del periodo aprile-giugno.

Tenuto conto della quota di risultato di pertinenza di terzi, negativa e pari a 4,9 milioni, il terzo trimestre 2025 si chiude con un risultato netto di periodo positivo per 450,3 milioni, sceso rispetto ai 703,8 milioni nel secondo trimestre 2025. Il risultato netto adjusted trimestre è pari a 449 milioni, rispetto al dato di 524,2 milioni del 30 giugno 2025.

I primi nove mesi dell'anno, infine, si sono chiusi con un utile netto di 1,665 miliardi, in calo dell'1,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, mentre a livello ‘adjusted’, invece, il risultato netto sale a 1,455 miliardi, in crescita del 16,9%. Il dato è in ogni caso superiore alle stime degli analisti, che sui nove mesi si fermavano a un utile intorno a 1,62 miliardi di euro.

Il dividendo

Approvata la distribuzione di un acconto sul dividendo a valere sul 2025 di circa 700 milioni, che sarà corrisposto il 26 novembre. Il dividend per share ammonta a 0,46 euro (+15% a/a) con dividend yield del 3,6%. Nei 9 mesi, si apprende da una nota, la banca ha maturato 1,17 miliardi di dividendi (a fronte degli 1,1 miliardi del pari periodo del 2024).

Considerando i dividendi cumulati del 2024 e l'acconto 2025 l'ammontare complessivo è di 2,2 miliardi, proseguendo con il giusto passo verso il target al 2027 di remunerazione, ovvero sopra i 6 miliardi. Il dividend yield annualizzato è pari al 7,3%.

La conferma della guidance

“La solidità e resilienza dei risultati conseguiti nei primi nove mesi”, anche grazie all'integrazione di Anima nel perimetro del gruppo, “consentono di confermare la guidance sul risultato netto atteso per il 2025”, pari a un utile netto di 1.950 milio, “pienamente raggiungibile pur tenendo conto dell’incertezza dell’attuale scenario”, annuncia la banca nella nota, nonché gli obiettivi di distribuzione delineati dal management, nonostante le incertezze legate agli impatti derivanti dalle modifiche alla normativa fiscale contenute nel testo di legge di bilancio per il 2026” approvato in Consiglio dei ministri a ottobre e ora all'esame del Parlamento.

"Quest'anno abbiamo dimostrato di essere in grado di rispettare le linee guida che forniamo nonostante gli imprevisti”, sottolineava Castagna durante la call di presentazione dei conti. Inoltre, prosegue, “siamo riusciti a gestire da un lato l'acquisizione di Anima e a essere costretti a rimanere sotto un Ops ostile per nove mesi. Abbiamo anche dovuto gestire due migrazioni IT, due accordi di bank assurance e l'integrazione della product factory che abbiamo creato nell'ultimo anno".

Scenari di M&A

Castagna ha poi affrontato le strategie future. "Certo, non abbiamo paura di concentrarci sul raggiungimento del nostro obiettivo per il 2026 e di valutare anche eventuali opportunità provenienti dal mercato in termini di M&A", prosegue il ceo.

"Non è lo scenario in cui ci troviamo in questo momento, ovviamente, non abbiamo nulla in mente, non stiamo prendendo in considerazione alcuna azione, ma sappiamo benissimo che ci sono alcune partecipazioni, sia nella nostra banca che in altre banche, che potrebbero generare potenziali M&A nel corso del 2026. Quindi, penso che dobbiamo considerare il nostro piano stand alone e la capacità, in ogni situazione di mercato, di rispettare il nostro piano da un lato e la possibilità di gestire le opportunità" dall'altro, concludeva Castagna.

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: BAMI.MI
Isin: IT0005218380
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