Banco BPM, Castagna: “risiko bancario solo con tassi più bassi”

L’ad della banca ritiene che quando le cose vanno bene come in questo momento per il settore bancario è difficile che ci si concentri su crescite esterne, pertanto la situazione non dovrebbe cambiare fino a quando la Banca centrale europea non avrà ridotto sensibilmente i suoi tassi di interesse.
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M&A dopo il taglio dei tassi
Verrà un momento in cui il settore bancario italiano tornerà a parlare e valutare le operazioni di M&A e potrà essere quello in cui i tassi di interesse della Banca centrale europea saranno diminuiti sensibilmente. Sono le parole pronunciate dall’amministratore delegato di Banco BPM, Giuseppe Castagna, interpellato da La Stampa.
Il ragionamento del manager parte dalla situazione di Banca Monte dei Paschi di Siena, la quale “è uscita bene dalle problematiche degli ultimi anni e può proseguire sulla sua strada” senza operazioni con soggetti esterni, smentendo così le voci di un interesse di BPM. Così come Mps, “tutti gli istituti di credito vanno bene in questo periodo”, proseguiva Castagna, “e di solito quando c'è una tendenza del genere è difficile che ci si concentri su crescite esterne”.
In sostanza, “tutti vogliono perseguire i loro progetti industriali”, compresa Banco BPM: “Nel nostro caso abbiamo presentato un piano stand alone il dicembre scorso che ci porterà a un miliardo e mezzo di utili e a una valorizzazione di Borsa molto importante”. In particolare, la banca è tornata a distribuire cedole (850 milioni di euro) dopo alcuni anni post fusione in cui questo non era stato possibile: “questo percorso ci ha permesso di radicarci molto sul territorio, come nel caso del Nord-Ovest. Ed è il nostro principale progetto”.
La situazione, però, potrebbe cambiare per tutto il settore quando, “verranno momenti, magari con la discesa dei tassi d'interesse fra 18 e 24 mesi, in cui non tutti riusciranno a mantenere le aspettative odierne e quindi è possibile che si torni a parlare di fusioni e acquisizioni”.
La view degli analisti
La tesi di Castagna è condivisa dagli analisti di WebSim Intermonte, che sul titolo Banco BPM mantengono un giudizio ‘molto interessante”, con target price di 6,7 euro rispetto ai 5,89 euro di questa mattina (-2,70%).
“Questa è esattamente la nostra tesi: i tassi alti non favoriscono operazioni di consolidamento visto che danno ad ogni banca una redditività più alta su base stand-alone”, spiegano dalla sim.
“E’ chiaro che l’allungamento dei tempi causato da un euribor più alto possa penalizzare le banche che vengono abitualmente viste come target”, avvisano da WebSim.
Banco BPM e il taglio dei tassi
La riduzione dei tassi, però, non è uno di quei “momenti” che fa paura a Castagna, che già a fine maggio aveva spiegato a Il Sole 24 Ore che non dovrebbe incidere troppo sui margini: “Sul margine di intesse abbiamo ancora spazio di crescita e ci aspettiamo che il 2024 si riveli migliore del 2023. Nel 2025 e 2026 ci sarà una flessione, ed è inevitabile, ma abbiamo un'ampia possibilità di compensare il calo dei ricavi da interessi con le commissioni. Le traiettorie del nostro piano industriale al 2026 si stanno rivelando corrette”
D'altronde, la banca aveva già preventivato il nuovo scenario, ricorda Castagna nell’intervista al Messaggero: “già nel piano di dicembre scorso eravamo stati abbastanza prudenti e avevamo previsto tre tagli per quest'anno. Inizialmente la risposta degli analisti era stata poco positiva, ma poi la convergenza ci ha dato ragione. L'inflazione si è dimostrata difficile da combattere, anche se diversi esperti vedevano sforbiciate del costo del denaro per sette volte durante il 2024”.
Castagna poi ha speso parole positive per l’istituto centrale guidato da Christine Lagarde, definendolo “coraggioso in ciò che ha fatto. Specie nel tagliare prima della Federal Reserve”.
Il pensiero su Crt
Interpellato su Fondazione Crt, che pochi mesi fa ha venduto la quota che aveva in BPM, Castagna evidenziava che “c'è ancora un punto di domanda su ciò che succederà ed è meglio che ne parlino le persone che ne sanno più di me. Ciò che posso dire è che è stata una bellissima esperienza, con una partecipazione che ci ha permesso di valorizzare questo territorio, che resta una delle nostre priorità”.
“L'iniziativa ha inoltre reso possibile l'aggregazione di fondazioni ed enti di previdenza che rappresentano una parte rilevante del nostro azionariato”, concludeva il Ceo di Banco BPM.
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