Banco Bpm, Crédit Agricole oltre il 20%. Oggi la trimestrale

Secondo indiscrezioni, l’istituto francese punterebbe a sfiorare il 25% della banca italiana ma, per il momento, smentisce la possibilità di voler controllare Bpm.
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Crédit Agricole supera il 20% di Banco Bpm
Lenta scalata di Crédit Agricole su Banco Bpm, possibile premessa per futuri aumenti nel capitale della banca italiana. I francesi hanno acquisito lo 0,3% in derivati dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna, portando così la loro quota potenziale al 20,1%, avendo già in mano azioni per il 19,804%, in attesa del via libera della Banca centrale europea per il superamento del 20%.
L’operazione è stata effettuata lo scorso 30 luglio e la quota è stata acquisita da Delfinances Sas tramite un contratto derivato ‘total return swap’ “con regolamento in contanti ma con diritto del gruppo di richiedere, previo ottenimento delle autorizzazioni necessarie, che il regolamento avvenga con consegna fisica delle azioni sottostanti al contratto derivato”. Questo perché nelle scorse settimane i francesi - nel pieno della scalata, poi sfumata, di UniCredit su Bpm - hanno annunciato che avrebbero chiesto alla BCE di poter superare la soglia del 20% del capitale di Banco Bpm.
Pronta a salire ma smentite le mire di controllo
L’obiettivo dell’operazione, secondo quanto comunicato alla Consob dalla stessa Agricole in una dichiarazione d’intenti, permetterà “di qualificare il proprio investimento e la propria partecipazione, da un punto di vista tecnico e - in particolare - contabile, nell'ambito della cosiddetta influenza notevole, in maniera stabile e coerente con il proprio ruolo di socio e di partner industriale di lungo termine”.
In ogni caso, precisa la banca francese, non si intende acquisire o esercitare il controllo su Banco Bpm e l’istituto manterrà la propria partecipazione al di sotto della soglia d'Opa, né intende proporre l'integrazione o la revoca degli organi amministrativi o di controllo attualmente in carica obbligatoria.
Secondo fonti dell’agenzia Reuters, però, i francesi puntano a salire ancora per arrivare a poco meno del 25% del capitale di Bpm.
Le previsioni sulla trimestrale
Oggi, intanto, la banca pubblicherà i risultati del secondo trimestre 2025, il primo con il consolidamento integrale di anima, rendendo così la comparazione con i periodi precedenti poco significativa.
Gli analisti di Equita mantengono la raccomandazione hold sulle azioni Banco Bpm, con target price a 9,60 euro rispetto agli 11,21 euro di questa mattina (+1%).
A livello di ricavi, la sim stima un NII in calo mid-single digit QoQ (double digit YoY), considerando che l’Euribor 3M è calato di ulteriori circa 45bps QoQ (sensitivity NII a -200 milioni per 100bps di calo della curva) e che il primo trimestre 2025 aveva beneficiato per circa 25 miioni di una componente one-off.
Le commissioni ex Anima sono attese “mostrare una normalizzazione dopo un primo trimestre 2025 particolarmente sostenuto e caratterizzato da una significativa contribuzione da upfront fees. Con la contribuzione di Anima le fees sono attese superare i 600 milioni”.
Se la “contribuzione dall’assicurazione sostanzialmente stabile QoQ a 26 milioni”, proseguono gli analisti, quella da risultato finanziario dovrebbe essere “positiva, grazie alla riduzione del costo dei certificates per riduzione dei tassi di interesse e all’incasso del dividendo di Mps (maggiore di 90 milioni)”.
A livello di capitale, dalla sim si attendono “un CET1 maggiore del 13%, in calo dal 14,8% del primo trimestre 2025 a seguito del consolidamento di Anima”.
Infine, Equita prevede che la società “confermi il target di utile 2025 a 1,95 miliardi e i target 2026-27 indicati con il nuovo business plan. Facciamo un fine tuning delle stime di utile, senza modifiche sostanziali (+1% in media 2025-27 principalmente per minore LLPs), con stime in linea ai target sul 2025 e circa -6% sotto sul 2026-27”.
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