Banco BPM e le mosse di JP Morgan con Crédit Agricole sullo sfondo


JP Morgan ora detiene il 5,15% del capitale dell’istituto italiano tramite strumenti derivati ma il suo ruolo svolto nell’entrata dei francesi nei mesi scorsi apre le porte a ipotesi di future mosse di americani e francesi.


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BAMI positiva

Seduta prima della pausa di Ferragosto ‘riscaldata’ dai movimenti di JP Morgan nel capitale di Banco BPM, accolti con favore da Piazza Affari.

Le azioni dell’istituto guadagnano oltre il 2% a 2,66 euro dopo un’ora di contrattazioni, risultato tra le migliori del Ftse Mib di oggi, seconde solo al rally di Nexi.

Prosegue, dunque, il periodo positivo di BAMI a Piazza Affari, ormai in crescita del 9% solo nell’ultimo mese.

JP Morgan sale

A scaldare anche la borsa di Milano sono state le comunicazioni della Consob sulle partecipazioni rilevanti in Banco BPM, con JP Morgan protagonista.

Dal documento risulta che gli americani detengono dal 3 agosto una partecipazione in BPM pari al 5,15% del capitale, ridotta dal 7,6% azzerando la componente cash (-2,6%) e mantenendo la restante quota attraverso strumenti finanziari derivati.

Di tratta di strumenti quali equity swap e call option, detenuti da filiali estere, con data di scadenza compresa tra il 16 dicembre 2022 e l’11 dicembre 2023 e tra il 2 ottobre 2024 e il 24 settembre 2025.

In coppia con Crédit Agricole

Da più parti si sottolinea come JP Morgan stia da tempo lavorando su Banco BPM a braccetto con Crédit Agricole, per la quale ha agito da advisor quando l’8 aprile i francesi acquisivano il 9,18% dell’istituto italiano, divenendone primo azionista.

Da La Repubblica ricordano che in quel momento le indiscrezioni ipotizzavano che l’arrivo dei francesi fosse stato chiamato dal management in chiave difensiva dopo il fallito attacco da parte di Unicredit, pronta a lanciare un’OPA sul Banco.

Inoltre, prosegue il giornale, la ‘cavalleria francese’ sarebbe servita anche a mettere pressione sul board affinché “venissero assegnate a Crédit Agricole le joint venture nella bancassurance andate a scadenza”, anche se poi decise di non venderle.

Decisione comunicata proprio lo stesso giorno (3 agosto) in cui JP Morgan si assicurava il 5,15% del capitale attraverso i derivati.

L’aiuto americano

Da Crédit Agricole si sono affrettate a ricordare di non aver chiesto alla Banca d’Italia di poter superare la soglia del 10% di BPM, ma il 5% degli americani potrebbe arrivare in soccorso quando serve.

Oltre a possibili scalate, “riteniamo che la banca francese potrebbe richiedere un posto in cda” per l’assemblea dei soci della prossima primavera, ipotizzano da WebSim, se non addirittura partecipare alla ‘corsa’ per il rinnovo del cda attraverso una propria lista, sostenuta, appunto, da JP Morgan.

Dalla sim, infine, mantengono la propria raccomandazione ‘molto interessante’ sul titolo Banco BPM, con target price di 4 euro.

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