Banco BPM e l’ottimismo di Castagna: “confermato dividendo anche nel 2023”


Per il prossimo anno il Ceo della banca ritiene di poter arrivare ad un utile per azione di 60 centesimi, superando le attese di utile netto comprese nel piano 2023.


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Banco BPM e dividendo

Fine anno è spesso tempo di bilanci e di prospettive future, quindi il Ceo di Banco BPM, Giuseppe Castagna, sembra voler approfittare di un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore per parlare delle sfide future per la banca e di come affrontarle.

Ottimismo del manager derivato dal vantaggio sul margine d’interesse che, finché non verrà eroso da ulteriori rialzi dei tassi di interesse, dovrebbe mantenere la situazione dell’istituto “positiva”.

Se ormai la conferma della guidance 2022 resta sicura, con un utile per azione di 0,45 euro, per il prossimo anno Castagna rilancia e stima 0,6 euro di eps, ovvero 900 milioni e “ben oltre il target di utile netto del piano 2023”.

L'analisi degli esperti

Dichiarazioni che secondo gli analisti di Equita Sim, “sottolineano come il piano industriale 2021-2024 sia già quasi un anno avanti rispetto alle aspettative”.

Il piano, aggiungono dalla sim, “prevede un utile netto al 2024 di 1,05 miliardi rispetto alla nostra stima di 853 milioni per il 2023 e 1,05 miliardi al 2024”.

Inoltre, da Equita segnalano “che la curva forward dell'Euribor a tre mesi sta continuando a salire: la media per il 2023 è pari ora al 3,5% (dal 3% di metà novembre) e del 3,2% sul 2024”.

Gli esperti della sim milanese confermano il rating ‘buy’ sul titolo Banco BPM, con un target price di 4,2 euro rispetto ai 3,335 euro di questa mattina (-0,40%).

Prospettiva stand alone

Sul futuro di Banco BPM, così come di altre banche italiane, i media continuano a ipotizzare future mosse di M&A, con Monte dei Paschi di Siena ‘eterna futura sposa’, ma questo matrimonio sembrerebbe non potersi fare nemmeno secondo Castagna.

La banca senese per il Ceo rappresenta “un boccone troppo grande” e “per questo non l’abbiamo mai guardata. Il tema non è certo all’ordine del giorno”.

“Fino a un anno e mezzo fa abbiamo dialogato con diversi soggetti, ma ci siamo resi conto che era un tentativo inutile, non c’era nessuno disponibile a intavolare un discorso concreto”, racconta il manager, e “a quel punto abbiamo preferito orientare il mercato sulla visibilità stand alone: da quel momento abbiamo avuto ottimi ritorni”, pertanto “continuano in questa direzione”.

Discorso diverso per Anima, detenuta da Banco BPM al 20% circa del capitale. Castagna si dice “contento di come sta andando la società” e se c’è “una soglia fisiologica che è quella dell’OPA”, quindi la quota dell’istituto è destinata a rimanere stabile, “siamo disponibili a valutare ed appoggiare tutte le iniziative di sviluppo che dovessero arrivare”, restando vigili “nel caso ci fosse un’opportunità di crescita, di fusione o di partnership internazionale”.

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