Banco BPM, HSBC alza il target price. La lente degli analisti sui conti

Continuano a fioccare i giudizi positivi degli esperti sulla banca guidata da Giuseppe Castagna dopo una semestrale caratterizzata da un utile aumentato a doppia cifra e da una guidance di eps aumentata.
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HSBC alza il tp su Banco BPM
Focus su Banco BPM dopo la diffusione dei dati sul primo semestre arrivata ieri, ben accolta da mercato e analisti. Il titolo della banca ha terminato la seduta di ieri post conti con una crescita del 2%, anche se oggi continua la seduta a Piazza Affari in negativo, a 5,776 euro.
I numeri diffusi ieri hanno mostrato che la banca guidata da Giuseppe Castagna ha chiuso i primi sei mesi del 2024 con un utile netto di 750 milioni di euro, in crescita del 20% anno su anno. La banca ha alzato la guidance di utile per azione per il 2024 da 0,9 a 0,953 euro ad azione e afferma che i risultati attesi per il 2024 sono "già prossimi” agli obiettivi di utile netto previsti dal piano per il 2026 e pari a oltre 1,5 miliardi di euro.
L'acconto sul dividendo per il 2024 sale così da 550 a 600 milioni mentre la distribuzione di utili per il 2024 risulta di 150 milioni superiore alle stime. Si pongono "le premesse per superare gli obiettivi complessivi di remunerazione dei soci pari a 4 miliardi cumulati 2023-2026", scriveva l’istituto nella nota.
“Restiamo positivi date le prospettive di ritorno del capitale”, spiegano gli analisti di HSBC che oggi hanno alzato da 7,3 a 7,5 euro il prezzo obiettivo sul titolo BAMI, confermando la raccomandazione ‘buy’.
Analisti positivi
I risultati del secondo trimestre sono stati “migliori delle attese grazie a maggiori ricavi”, evidenziano gli analisti di Equita Sim che hanno confermato la raccomandazione ‘hold’ e il target price a 7,2 euro.
Ubs ha confermato il giudizio ‘neutral’ e il prezzo obiettivo a 6,8 euro, sottolineando come i risultati siano stati leggermente superiori alle attese, traducendosi in un utile netto del 5% maggiore delle loro stime e dell'8% oltre il consenso.
Per gli analisti di JP Morgan (raccomandazione underweight, prezzo obiettivo a 5,2 euro) i conti del secondo trimestre sono stati "solidi", con un utile operativo netto del 2% al di sopra delle loro attese grazie a maggiori ricavi.
Intesa Sanpaolo ha alzato il prezzo obiettivo da 7,4 a 7,5 euro, confermando la raccomandazione ‘buy’, spiegando che “la principale sorpresa dai risultati del secondo trimestre è stata la maggior base di capitale", sottolineano gli analisti. L'aumento della guidance di Eps era atteso e già incorporato nelle loro stime e in quelle del consenso”.
Morgan Stanley conferma la raccomandazione equal-weight e il prezzo obiettivo a 7,7 euro sul titolo, sottolineando “conti del secondo trimestre leggermente superiori alle attese”, e “la nuova guidance sull'Eps 2024 a 0,95 euro” che si confronta con le loro stime a 0,93 euro.
Infine, Jefferies ribadisce l’hold e il prezzo obiettivo a 6,1 euro: “i conti semestrali hanno mostrato un utile pre tasse del 6% sopra il consenso, con i trend core leggermente migliori del previsto”, mentre il capitale appare “forte” e aumenta la guidance di Eps.
Ottimismo sul settore
Gli esperti di HSBC ha migliorato la view anche su altri protagonisti del segmento bancario italiano, in particolare su BPER (target price da 6,50 a 6,60 euro, giudizio ‘buy’ confermato), Unicredit (target price da 43,50 a 48 euro, giudizio ‘buy’ confermato) e Intesa Sanpaolo (target price da 4,20 a 4,40 euro, giudizio ‘buy’) confermato.
L'unica decisione in controtendenza riguarda Mediobanca, il cui target price è stato abbassato da 14,50 a 14,30 euro, con target ‘hold’ confermato.
Intanto, un’analisi condotta dalla Fondazione Fiba di First Cisl mostra come le semestrali di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM, Mps e Bper hanno mostrato con una crescita del margine di interesse del 10,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. inoltre, l’incidenza del margine di interesse sul totale dell’attivo per le prime cinque big italiane, passa dall’1,6% all’1,8%, mentre le commissioni nette registrano una crescita del 6,5%, supportata anche da un incremento della raccolta indiretta nel primo semestre del 5,3%, favorita dal buon andamento dei mercati.
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