Banco BPM, miglior risultato della sua storia nel 2022


L’utile netto della banca è cresciuto del 23,4% lo scorso anno consentendo di incrementare il target di utile 2023 e le previsioni sugli utili per azione.


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Record per Banco BPM

Redditività a “livelli record” dai conti di Banco BPM diffusi ieri a mercato chiuso e “miglior risultato dalla nascita del gruppo”.

Il 2022 dell’istituto, infatti, si è chiuso con un utile netto di 702,6 milioni di euro, segnando così una crescita del 23,4% rispetto all’anno precedente.

In aumento anche l’utile netto adjusted, arrivato a 886,3 milioni segnando una +24,8%, mentre l’utile per azione è stato di 46 centesimi, oltre la guidance già rivista al rialzo, indicata dalla stessa banca lo scorso novembre a 45 centesimi.

Al 31 dicembre il Cet1 fully phased risultava del 13,3%, con un Mda buffer fully phased di 464 punti base con l’applicazione del Danish Compromise rispettivamente al 13,3% e a 464 punti base”, e con un “livello stated CET 1 Ratio phased-in e CET 1 Ratio fully phased rispettivamente al 14,3% e al 12,8%”.

Nella seduta post conti, però, il titolo BAMI apre in negativo e cede oltre il 2% dopo circa un’ora di contrattazioni a 4,234 euro, nonostante il primo scatto iniziale (+1,5%).

Il trimestre

Nell’ultimo trimestre di BPM il risultato lordo dell’operatività corrente è arrivato a 332,7 milioni di euro rispetto ai 291,2 milioni di euro del periodo precedente, in aumento del 14,3%.

Negativo il risultato finanziario netto di 9 milioni rispetto ad un +75,1 milioni del periodo precedente.

Sul risultato pesano “gli effetti derivanti dalla valutazione dei contratti derivati che, sotto il profilo gestionale, costituiscono una copertura dei rischi collegati al portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva”, spiegano da Piazza Meda.

Il totale dei proventi operativi è risultato di 1.257,0 milioni di euro, risultando in crescita del 10,0% rispetto a 1.142,9 milioni di euro registrati nel terzo trimestre, per effetto della “dinamica del margine di interesse e del contributo delle imprese di assicurazione”.

Pertanto, considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi, il quarto trimestre 2022 si chiude con un utile netto di periodo pari a 209,9 milioni di euro, rispetto al risultato positivo netto di 108,7 milioni di euro realizzato nel terzo trimestre.

Il board ha deliberato di proporre alla prossima assemblea anche la destinazione di una quota pari a 3 milioni di euro dell'utile netto “a finalità di assistenza, beneficenza e pubblico interesse”.

Guidance e dividendo

Le attese della banca per il 2023 comprendono un utile per azione oltre i 60 centesimi, confermando così la guidance di novembre, già migliorata rispetto all’obiettivo di 49 centesimi fissato nel suo piano industriale.

“Gli ottimi risultati registrati nel 2022 consentono di incrementare il target di utile 2023: eps maggiore di 60 centesimi di euro rispetto a circa 49 centesimi originariamente previsti dal piano strategico". Un ritmo di crescita, “ritenuto sostenibile anche negli anni successivi, in base all'attuale scenario macroeconomico”.

“Per l’intero esercizio si prevede un significativo miglioramento dell’utile netto del Gruppo rispetto allo scorso anno, con un trend che, anche in proiezione, supera sia la traiettoria di redditività che i target complessivamente delineati nel Piano Strategico”, spiega il comunicato.

Nel 2024, le attese sono per un utile per azione nel 2024 a circa 75 centesimi dai 69 centesimi previsti nello stesso piano.

Infine, il cda ha deliberato la distribuzione di un dividendo di 23 centesimi per azione sugli utili del 2022, dai 19 centesimi dell'anno precedente, mantenendo la guidance di 50% di dividend payout ratio.

Nel prossimo futuro, però, la banca “molto probabilmente entro la fine dell’anno” rivedrà il proprio piano industriale” e il 2023 potrebbe essere “un buon anno per cambiare la politica” in materia di pagamento di dividendi, dichiarava l’ad Giuseppe Castagna nel corso della call con gli analisti.

Oltre le attese

Gli analisti di WebSim sottolineano come i risultati superiori alle attese sono dovuti “all’ottimo andamento del margine d’interesse che ha più che compensato costi leggermente più alti e svalutazioni sul portafoglio immobiliare”.

In particolare, l’eps 2022 è stato “superiore alla recente guidance (0,46 euro vs 0,45 euro) ed è stato confermato il target di eps 2023 >0,60 euro nonostante sia stata rivista al rialzo la guidance sul margine d’interesse 2023 (da >2,5 miliardi a >2,7 miliardi)”, proseguono gli esperti.

Dopo la diffusione dei dati, da WebSim alzano le stime “di eps 2023 e 2024 del +3,1% e del +0,9% alla luce di un migliore margine d’interesse che più che compensa attese più caute sui costi operativi e sul trading income”.

Allo stesso tempo, concludono, “abbiamo lasciato invariate le stime di costo del rischio nonostante l’asset quality sia stata migliore delle attese”, quindi confermano “la view positiva (molto interessante)” e ritoccano “il target price da 5,2 a 5,4 euro”.

Consiglio di acquisto anche dagli analisti di Jefferies, con prezzo obiettivo a 5 euro, dopo i risultati del quarto trimestre “forti”, insieme ad una guidance che “ruba la scena” con un margine di rialzo del 14% rispetto al consenso.

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