Banco Bpm protagonista a Piazza Affari dopo l’utile record e un dividendo migliore delle previsioni


La banca ha più che raddoppiato i suoi utili nel corso del 2021 e prevede la distribuzione di un dividendo superiore a 287 milioni di euro corrispondente al 50% del payout.


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Il rally di Bpm

Piovono acquisti su Banco Bpm a Piazza Affari, nel giorno successivo la diffusione dei dati relativi al 2021.

Le azioni della banca arrivano a guadagnare oltre il 5% a circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni, toccando un massimo di 3,191 euro, livello che il titolo non ‘vedeva’ dal 2017.

Grazie allo scatto odierno, la crescita di Banco Bpm dall’inizio del 2022 supera il 16% rispetto ai livelli dei primi di gennaio.

Un utile record per Bpm

La banca ha registrato un utile adjusted di 710 milioni di euro nel 2021, oltre il doppio rispetto ai 330 milioni dell’anno precedente e livello migliore da quando l’istituto è in attività.

Il risultato netto è aumentato a 569 milioni, il 10% in più rispetto alla sua guidance, mentre nel 2020 si era fermato a 21 milioni.

Alla luce di questi numeri, l’utile per azione risulta pari a 38 centesimi, mentre le previsioni della banca non andavano oltre i 35 centesimi.

Questi risultati positivi sono stati ottenuti “nonostante il difficile quadro macroeconomico tutto impattato dalla crisi sanitaria Covid 19”, spiegavano da Bpm, con “lo sforzo commerciale ed organizzativo del Gruppo che ha consentito di registrare performance significative che hanno portato i risultati a livelli superiori a quelli pre-pandemici e consentono di mantenere una piena fiducia nel raggiungimento dei target previsti dal piano strategico”.

Il dividendo

Il consiglio di amministrazione ha deliberato la proposta della distribuzione di un dividendo cash pari a 19 centesimi per azione, per complessivi 287,9 milioni di euro, corrispondente ad un payout del 50%, anche in questo caso superiore agli obiettivi del piano strategico, mentre il dividend yield risulta del 6,8%.

La nuova cedola, dunque, risulta nettamente superiore rispetto a quella pagata nel 2021, pari a 0,06 euro, e permette di avvicinare quanto distribuito dalla banca ai grandi istituti come Intesa Sanpaolo e Unicredit.

La cedola, in caso di approvazione dall’assemblea dei soci, sarà staccata il 19 aprile e messa in pagamento il giorno 22 dello stesso mese.

Nel corso della conference call sui risultati, l’ad Giuseppe Castagna ha sottolineato che “il dividendo che la banca distribuirà agli azionisti è superiore alla guidance del piano e apre la strada a un ulteriore incremento della remunerazione dei soci nell'orizzonte del business plan”.

I crediti deteriorati

Le sofferenze lorde sono diminuite a 2,2 miliardi rispetto ai 3,6 miliardi al 31 dicembre 2020, con un calo del 38,8% ottenuto grazie al prosieguo della “strategia di derisking”.

Ridotti anche gli NPL complessivi, scesi a 6,4 miliardi rispetto a 86 miliardi del 2020 corrispondente ad un calo del 25,7% che porta l’NPE ratio loro dal 7,5% al 5,6% (che scende al 4,3% calcolato secondo la metodologia EBA).

Per quanto riguarda l’anno in corso, da Bpm prevedono un ulteriore miglioramento di tali indicatori grazie ad un’ulteriore attività di derisking prevista per un target di circa 1 miliardo, sia attraverso ulteriori cessioni sia attraverso l’attività di workout, che dovrebbe permettere un calo dell’NPE ratio al 4,8%.

La view degli analisti

Gli esperti di Jefferies hanno definito “buoni” i risultati di Banco Bpm, mantenendo così la posizione ‘buy’ con target price a 4,50 euro sul titolo della banca.

Dalla banca sottolineano come la vera novità arrivi dall’aumento del payout ratio dal 40% al 50%, con il management che lascia la porta aperta ad ulteriori incrementi nell'orizzonte del piano, con un mix tra dividendi e buyback.

Raccomandazione ‘buy’ anche per Mediobanca, con prezzo obiettivo a 3,70 euro, i cui analisti ritengono che esistano le condizioni per un aumento del payout ratio al 70%, con un dividendo cash cumulato di oltre 2 miliardi di euro (più del 47% della capitalizzazione), mantenendo il Cet1 ratio al 12,5%-13% e un MDA buffer a 400-450 punti base.

“Anche se non possiamo considerarla una nuova guidance”, spiegano da Mediobanca Securities, “dimostra il significativo potenziale di distribuzione del capitale della banca. D'altro canto, riteniamo corretto assumere un payout del 50% anche nei prossimi anni, oltre la guidance del 40%”.

Inoltre, Mediobanca considera positiva anche la sensibilità all'aumento dei tassi così come l'outlook fornito dal management per il 2022, migliore delle attese in termini di commissioni e costo del rischio.

Infine, posizione ‘buy’ e target price 3,70 euro per Equita Sim, secondo la quale il titolo tratta a sconto rispetto alla media di settore, “non incorporando l'accelerazione della performance operativa e la solida posizione patrimoniale che garantisce al management un possibile aumento della remunerazione agli azionisti nell'arco di piano”.

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