Banco Bpm resiste alla crisi da coronavirus e apre al ritorno al dividendo
L'istituto ha visto una trimestrale in linea con i risultati precedenti, nonostante le rettifiche decise per far fronte all'impatto del Covid-19
Una trimestrale che resiste alla crisi
La trimestrale di Banco Bpm resiste alle rettifiche decise per tener conto degli impatti del coronavirus, al contrario di quanto accaduto con altri istituti. I primi tre mesi del 2020 di Banco Bpm, infatti, si sono chiusi con un utile netto di 151,6 milioni, in linea con l'anno precedente nonostante rettifiche in aumento a 213 milioni rispetto ai 151 milioni decise lo scorso anno.
Dalla banca spiegano che "il trend dei flussi in ingresso nelle categorie di credito deteriorato, a tutto aprile, non ha evidenziato accelerazioni”, e "gli effetti di tali valutazioni saranno costantemente monitorati in funzione dell'evoluzione del quadro economico attuale e prospettico e, se del caso, adeguatamente aggiornati", aggiunge il comunicato diffuso dall'istituto.
In calo il margine di interesse, portando i proventi operativi ad avanzare del 9% nel trimestre, compensato dal miglioramento delle commissioni e dal balzo dell'utile da negoziazione, quasi triplicato rispetto a un anno fa.
Inoltre, i costi operativi sono scesi del 3%, mentre il Cet1 ratio transitional si attesta a 14,4% a fine marzo, con un lieve calo rispetto a fine dicembre quando arrivava a 14,8%.
Un nuovo piano e un possibile ritorno al dividendo
Da Banco Bpm spiegano che potrebbe essere decisa “una remunerazione sostenibile degli azionisti” grazie alla “solida posizione patrimoniale” unita “alla capacità di generare organicamente capitale”.
La decisione, però, potrebbe essere condizionata da “ulteriori peggioramenti dello scenario che, considerate l'eccezionalità e l'incertezza del contesto attuale, non possono essere esclusi” e “subordinatamente alle indicazioni che verranno fornite dalla Bce in merito alla distribuzione di dividendi successivamente al primo ottobre”.
Infine, annunciano da Banco Bpm, "il gruppo predisporrà un nuovo piano industriale”, in quanto l'ultimo era stato presentato prima della crisi da coronavirus, “una volta che il quadro prospettico sarà meglio definito, così da poterlo basare su nuovi e più aggiornati presupposti sia macroeconomici che di settore".
"Spero che nel giro di un mese potremo dare maggiori indicazioni sul futuro", spiegava agli analisti Giuseppe Castagna, ad del gruppo, durante la conference call di presentazione dei risultati.
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