Banco BPM supera i requisiti SREP della BCE. Attesa per il piano


L’istituto di Piazza Meda già supera i parametri decisi dall’istituto europeo e domani sarà protagonista in quanto presenterà il suo piano industriale, il primo per una banca italiana dopo le strette monetarie decise da Francoforte.


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Banco BPM in verde

Banco BPM protagonista in questo inizio di settimana a Piazza Affari dopo aver comunicato il rispetto dei requisiti decisi dalla Banca centrale europea.

Le azioni BAMI guadagnano oltre l’1% nei primi minuti di scambi, toccando un massimo di 5,064 euro, per poi ripiegare leggermente, mentre il FTSE MIB arranca (-0,20%), appesantito da ERG (-2%) e Diasorin (-1%).

Più che positivo il bilancio del titolo nel corso di questo 2023, con una crescita superiore al 50% rispetto ai livelli di inizio anno (3,43 euro).

I requisiti BCE

A fine settimana scorsa Banco BPM ha reso noto i requisiti patrimoniali da rispettare comunicategli dalla BCE, aggiungendo di essere nella condizione di superare tali parametri.

Alla luce degli esiti del suo processo annuale di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process– “SREP”), l’istituto centrale ha stabilito per il Banco un ‘Pillar Requirement’ pari al 2,52% per il 2024, in miglioramento rispetto al 2,57% calcolato per l’anno precedente.

Il Common Equity Tier 1 ratio da rispettare su base consolidata è pari al 9,07%, compreso un requisito minimo di Pillar 1 del 4,50% e un requisito di capitale Pillar 2 (P2R) dell’1,53%, comprensivo dello 0,27% derivante dalla ‘calendar provisioning shortfall’ interamente addebitato al Common Equity Tier 1.

L’ultima componente risulta diminuita rispetto al valore calcolato per l’anno precedente, che era pari a 0,32%, ma viene imputata al Common Equity Tier 1 per una percentuale pari al 100%, laddove per il 2023 la percentuale medesima era limitata al 56,25%.

A questi requisiti aggiungono una riserva di conservazione del capitale pari al 2,50%, una riserva di capitale anticiclica dello 0,04% e la riserva O-SII buffer pari allo 0,50%, in aumento rispetto allo 0,25% riferito all’anno precedente per effetto dell’adozione di una nuova metodologia di calcolo da parte della Banca d’Italia.

Infine, per effetto di tale decisione, gli ulteriori requisiti che Banco BPM deve rispettare comprendono l’11% in termini di Tier 1 capital ratio e il 13,56% in termini di Total capital ratio.

Il gruppo guidato da Giuseppe Castagna “supera ampiamente tutti i requisiti prudenziali assegnati e, alla data del 30 settembre, i coefficienti patrimoniali su basi stated erano i seguenti: 14,33% Common Equity Tier 1 ratio, 16,70% Tier 1 ratio e 19,68% Total Capital ratio”, conclude la nota.

Attesa per il piano

Domani, intanto, Piazza Meda presenterà il suo piano industriale, il primo presentato da un istituto italiano dopo la stretta della BCE con la quale Francoforte ha portato i tassi di rifinanziamento principale dal livello zero del giugno 2022 al 4,5% e quello di deposito dal -0,5% al 4%.

Le previsioni di WebSim Intermonte indicano, “in generale, una revisione della payout policy, in linea con i principali competitors, che spesso combinano dividendi cash e buyback di azioni finalizzato alla loro cancellazione”. Nell’attesa la sim conferma il suo giudizio ‘molto interessante’ sul titolo BAMI, con target price di 6,3 euro.

Da Equita Sim (‘buy’ con prezzo obiettivo di 6,1 euro) stimano che una convergenza progressiva per il Banco “convergerà verso un dividend payout del 70%”.

“Complessivamente stimiamo che l’istituto potrebbe essere nella posizione di distribuire complessivamente oltre tre miliardi nei prossimi 3 anni (più del 40% dell’attuale capitalizzazione di mercato), mantenendo un Cet1 in area 14%”, aggiungono dalla sim, menzionando anche l’opzione di un buyback, una strada già seguita da altre banche italiane come Intesa e Unicredit. 

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