BCE, coro di previsioni per un nuovo taglio: le attese degli analisti

La prossima settimana ci sarà la riunione dell’istituto centrale, anticipata dai dati sull’inflazione nell’eurozona, e sono in molti ad attendersi l’ottava riduzione del costo del denaro.
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Verso la BCE
La prossima settimana sarà caratterizzata dalla riunione della Banca centrale europea di giovedì 5 giugno e la fila di quelli che prevedono un nuovo taglio si fa sempre più lunga. Le attese sono per una riduzione da 0,25% del costo del denaro: si tratterebbe dell’ottava riduzione in un ciclo di allentamento monetario iniziato a giugno 2024 che ha visto portare il tasso di deposito dal 4% al 2,25%, che quindi arriverebbe al 2%, grazie alla riduzione dell’inflazione e alle preoccupazioni per la debolezza della crescita economica.
Le aspettative di mercato riflettono già in gran parte questo possibile taglio, con una diminuzione di 24,3 punti base già prezzata.
Prima di giovedì arriveranno i dati sull’inflazione dell’eurozona per maggio in agenda martedì il 3 giugno, due giorni prima della riunione della BCE.
UBS prevede che il tasso di inflazione sarà al 2% su base annua, in leggero calo rispetto al precedente 2,2%, con il tasso di inflazione core che dovrebbe scendere dal 2,7% al 2,3%. Queste cifre potrebbero influenzare le deliberazioni della BCE e le successive decisioni di politica monetaria.
Voci da Francoforte
Oggi è intervenuto Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia e membro del consiglio BCE, il quale ha affermato che l’istituto centrale ha spazi ridotti per ulteriori tagli dei tassi, ma dovrebbe mantenere un approccio pragmatico e flessibile, prendendo le decisioni future caso per caso.
"Tuttavia, il quadro macroeconomico rimane debole e le tensioni commerciali potrebbero determinare un deterioramento", spiegava il governatore, ritenendo “essenziale” il mantenimento di “un approccio pragmatico e flessibile, prestando attenzione all'evoluzione delle condizioni di liquidità e ai segnali provenienti dai mercati finanziari e creditizi".
Chi si è esposto di più è stato Francois Villeroy de Galhau, consigliere BCE e capo della Banca di Francia, affermando che “la normalizzazione dei tassi di interessi nell’area euro probabilmente non è completa ed possibile che lo vedremo nel Consiglio direttivo della prossima settimana", ha detto Villeroy in un discorso.
Ancora più chiaro Gediminas Simkus, governatore della Banca centrale lituana e anche lui membro del consiglio BCE, che ha dichiarato di vedere “margini per una riduzione dei tassi di interesse” alla prossima riunione, con “i rischi che l’inflazione sia al di sotto dell’obiettivo in futuro” che “sono aumentati”.
Quando il prossimo taglio per UBS e Intesa Sanpaolo
UBS prevede un taglio da 25 punti base che porterà il tasso di deposito al 2%, quello che il broker considera un tasso ampiamente neutrale.
La BCE dovrebbe proporre anche nuove proiezioni macroeconomiche con prospettive di una crescita più debole per il 2026 e tassi di inflazione più bassi per gli anni 2025 e 2026. Queste proiezioni, però, sono soggette a notevole incertezza, specialmente considerando il potenziale impatto dei dazi proposti dagli USA verso l’eurozona da 50% che potrebbero entrare in vigore il 9 luglio.
Secondo UBS, inoltre, la conferenza stampa di Christine Lagarde successiva alla decisione si concentrerà probabilmente sulle prospettive macroeconomiche, sui rischi che circondano lo scenario centrale della BCE e sui potenziali piani di emergenza della banca.
La ricerca di Intesa Sanpaolo firmata dall’economista Luca Mezzomo parla di un consenso unanime tra economisti e mercati sull’esito del meeting della BCE: sarà deciso un taglio da 25 punti base.
L’esperto prevede che la BCE non si impegnerà per un futuro percorso predeterminato, ma, in conferenza stampa, la presidente Lagarde potrebbe avvisare che la fase di allentamento entrerà in pausa nel corso dell'estate, per esempio, sottolineando la necessità di attendere più dati (nonché gli sviluppi dei negoziati commerciali) prima di valutare nuove mosse.
Inflazione sotto controllo
Anche Morningstar si unisce al coro e prevede un taglio da 0,25%, decisione che arriva “nel contesto di un miglioramento delle prospettive economiche dell’eurozona, nonostante l’incertezza provocata dai dazi commerciali del Presidente americano Donald Trump”.
L’inflazione è “saldamente sotto controllo”, sottolinea Michael Field, chief European equity market strategist di Morningstar, e “in Europa le banche centrali ritengono di avere una discreta presa su di essa”, al contrario degli Stati Uniti dove la ripresa dell’inflazione è una seria possibilità a causa delle minacce tariffarie.
“L’inflazione nell’area dell’euro si attesta attualmente al 2,2%, a poca distanza dall’obiettivo del 2% fissato dalle banche, consentendo alla BCE di fare tranquillamente un altro passo in direzione di una riduzione dei tassi d’interesse”, spiega Field, che prevede un livello dei prezzi al 2% per maggio.
Gli attuali tassi d’interesse dell’eurozona consentono alla banca centrale un ampio controllo, conclude l’esperto: “da qui ha la possibilità di tagliare o alzare i tassi in modo significativo per far fronte ai cambiamenti delle condizioni economiche. Cosa che non può fare quando i tassi sono a zero, o addirittura al 4%”.
Cosa avverrà dopo giugno
I mercati vedono sempre più il taglio di giugno come la penultima mossa dell’attuale ciclo di allentamento. I mercati swap prezzano quasi completamente un taglio di 0,25 punti percentuali il 5 giugno, mentre le aspettative per un terzo taglio a settembre sono appena superiori al 50%. Gli swap sugli indici overnight implicano una minore probabilità di un taglio il 24 luglio, la prossima riunione dopo quella di giugno.
A seguito del peggioramento delle prospettive congiunturali e del calo più rapido dell'inflazione, Intesa Sanpaolo ritiene ora probabile un ulteriore taglio dei tassi di 25 punti base a settembre.
Ulrike Kastens, economista senior di DWS, prevede che la BCE taglierà i tassi di 0,25 punti percentuali a giugno e di nuovo a luglio prima di fare una pausa. “Vediamo spazio per un altro taglio dopo giugno, ma da qui in poi l’aria si assottiglierà con la moderazione dell’inflazione e la stabilizzazione dei tassi di crescita”, afferma l’economista.
In contrasto con le attuali aspettative del mercato, gli analisti della banca tedesca Helaba vedono il ciclo di allentamento arrestarsi provvisoriamente dopo il taglio di giugno, con un’alta probabilità di una fase di mantenimento della politica monetaria più lunga.
“Nella seconda metà dell’anno, è probabile che la BCE passi a una modalità attendista. Sebbene i mercati stiano valutando un altro taglio dei tassi (a luglio), l’annunciata svolta verso una politica fiscale più espansiva è contraria a un ulteriore allentamento monetario”, affermano gli analisti della banca.
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