BCE, Lagarde avvisa: “molto probabile” rialzo da 50 punti base a marzo


Dovrebbero continuare le strette monetarie da parte dell’istituto centrale europeo nel corso della riunione prevista per la settimana prossima e la presidente ha anche invitato governi e banche a mettere in campo misure per aiutare i titolari di prestiti in difficoltà.


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Nuovi rialzi

Il cammino della Banca centrale europea nella lotta all’inflazione sembra ancora lungo e la prossima riunione dell’istituto centrale potrebbe vedere un’ulteriore stretta da 50 punti base.

Ad ‘avvisare’ mercati e titoli di prestiti è stata la stessa presidente dell’istituto centrale, Christine Lagarde, nel corso di un’intervista rilasciata in queste ore al gruppo editoriale spagnolo Vocento.

“E’ molto probabile che nel corso della prossima riunione del 16 marzo aumenteremo i tassi di interesse di 50 punti base”, spiegava Lagarde, in quanto “c’è ancora molto da fare e la vittoria sull’inflazione non può essere ancora dichiarata”.

Si tratta di “una decisione che avevamo indicato nell’ultima riunione e tutti i numeri visti nei giorni scorsi stanno confermando che questo aumento è molto, molto probabile”, ha aggiunto.

Per quanto riguarda le prossime mosse in tema di tassi, queste “dipendiamo dai dati”, non si sbilanciava Lagarde, e, “se molti governatori delle banche centrali stanno diffondendo le loro opinioni e analisi personali, come presidente della BCE io devo concentrarmi” sui dati.

L’invito a governi e banche

Successivamente, Lagarde si mostrava preoccupata per le conseguenze dell’aumento dei prezzi, sottolineando come “le persone stiano soffrendo per l’inflazione, specie quelle più vulnerabili e esposte come i pensionati a basso reddito”.

Secondo Lagarde, “le misure dei governi dovrebbero essere mirate a questo tipo di persone, misure che dovrebbero poi essere riviste solo quando “i prezzi dell’energia scenderanno e quelli degli alimentari si stabilizzeranno”. A queste dovrebbero aggiungersi anche alcune misure decise dalle banche europee, da varare “per alleviare il rialzo dei tassi sui mutuatari ed evitare problemi ai debitori”.

“Sono sicura che molte banche sono pronte a rinegoziare” i mutui, in quanto “è nel loro interesse” e queste non “vogliono dei crediti non pagati nei loro bilanci”, aggiungeva la presidente BCE.

Tra queste, Lagarde rilancia l’uso del tetto sui tassi: “si tratta di una materia fra creditore e debitore e sono sicura che molte banche sono pronte a riconsiderare le condizioni del prestito, non per beneficenza ma perché è nel loro interesse avere debitori sani”.

La frenata di Centeno

Mentre oggi si attendono gli interventi di altri banchieri centrali della BCE, in particolare quelli del capo economista Lane da Dublino e dello spagnolo de Cos da Madrid, il governatore della banca centrale del Portogallo e membro dell’istituto europeo, Mario Centeno, ha rilasciato un’intervista al quotidiano La Stampa, rispondendo a Lagarde.

Secondo il portoghese, i tassi BCE sono aumentati con “una velocità mai vista in precedenza”, di trecento punti base da luglio 2022, e ora serve “pazienza” per consentire a questo incremento “di agire sull’inflazione”.

“Dobbiamo guardare con molta attenzione a quali saranno le previsioni di marzo. Questo è il dato più importante che avremo per guidare le nostre decisioni future”, spiegava il banchiere.

“Siamo stati sorpresi dall'inflazione al ribasso rispetto alle nostre previsioni di dicembre” e ora “stimiamo che la scelta della prossima settimana rifletta questa minore inflazione”, concludeva.

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