Bce più vicina a una svolta, i mercati iniziano a guardare ai rialzi dei tassi

19/12/2025 08:30
Bce più vicina a una svolta, i mercati iniziano a guardare ai rialzi dei tassi

La riunione di dicembre della Banca centrale europea non ha riservato sorprese clamorose, ma ha segnato un passaggio importante nel percorso della politica monetaria. Le nuove previsioni macroeconomiche e il tono della comunicazione hanno avvicinato l’istituto centrale a una lettura più costruttiva di crescita e inflazione, spingendo i mercati a interrogarsi sul prossimo passo della Bce in un contesto in cui il dibattito non è più solo sui tagli.

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Previsioni riviste e inflazione core più alta

Il punto di partenza della riunione della Bce di ieri è l’aggiornamento delle previsioni macroeconomiche, che sono state riviste in una direzione coerente con le attese, ma con un’intensità superiore al previsto su alcune variabili chiave. In particolare, l’inflazione core per il 2026 è stata rivista al 2,2%, un livello significativamente più elevato rispetto alle stime precedenti. Secondo l’analisi di BNP Paribas Global Markets, questo spostamento avvicina la valutazione macro della Bce a quella della banca francese e contribuisce a ridurre lo spazio per ulteriori tagli dei tassi nel medio termine.

Nel dettaglio, l’Eurosistema ora prevede un’inflazione complessiva al 1,9% nel 2026, in rialzo dall’1,7%, con un profilo che vede l’inflazione tornare al 2% nel 2028. Anche le stime sulla crescita sono state riviste al rialzo, seppur in modo più graduale. BNP Paribas osserva come queste revisioni, considerate nel loro insieme, chiudano di fatto il dibattito sulla necessità di nuovi tagli, rafforzando l’idea che la prossima mossa, seppur lontana nel tempo, possa essere in direzione opposta.

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Comunicazione invariata ma maggiore apertura ai mercati

Il messaggio ufficiale della Bce è rimasto molto simile a quello di ottobre. Il testo delle decisioni di politica monetaria e le indicazioni prospettiche sono state riproposte quasi invariati, con riferimenti ricorrenti a concetti come “optionalità completa” e a una posizione definita “in un buon punto, ma non statica”. Tuttavia, il contesto in cui queste parole sono state pronunciate è cambiato.

Secondo BNP Paribas, il segnale più rilevante è arrivato dall’atteggiamento della presidente Christine Lagarde di fronte a mercati che iniziano a prezzare una probabilità di rialzo dei tassi. A differenza di altre occasioni, Lagarde non ha contrastato esplicitamente questa interpretazione, mostrando che l’“open-mindedness” della Bce è bidirezionale. In un contesto globale già segnato da un repricing restrittivo e da una retorica più hawkish da parte di diverse banche centrali, la reazione dei mercati è rimasta contenuta, confermando che gran parte dell’aggiustamento era già avvenuta.

Crescita, investimenti e cambiamenti strutturali

Un elemento centrale emerso nella conferenza stampa è il riferimento ai cambiamenti strutturali in atto nell’economia europea. Christine Lagarde ha motivato le revisioni al rialzo delle stime di crescita citando una resilienza inattesa di alcune componenti, in particolare investimenti ed export. In questo contesto, è stato esplicitamente menzionato il ruolo potenziale dell’intelligenza artificiale come fattore in grado di sostenere nuovi trend di crescita.

Secondo l’interpretazione di BNP Paribas Global Markets, la Bce riconosce che l’economia dell’area euro sta cambiando più rapidamente del previsto, ma non ha ancora incorporato pienamente questi effetti nelle proprie proiezioni. La banca francese ritiene che la crescita nel 2026 possa sorprendere al rialzo rispetto alle stime ufficiali, anche perché una parte rilevante dello stimolo fiscale tedesco potrebbe essere dispiegata prima di quanto previsto dall’Eurosistema. Questo, a sua volta, potrebbe portare a ulteriori revisioni al rialzo delle stime di crescita e inflazione a partire dal 2027, creando le condizioni per rialzi dei tassi nella seconda metà del 2027.

Tassi, curve e implicazioni per i mercati

Sul fronte dei mercati obbligazionari, l'analisi di BNP Paribas Global Markets evidenzia come il piano di rifinanziamento della Germania per il 2026, con una fornitura netta di titoli pari a 133 miliardi di euro, non abbia generato un impatto significativo sui rendimenti, segnale che il mercato aveva già incorporato queste informazioni. Più rilevante è stata invece la maggiore offerta sulle scadenze lunghe, in particolare tra 15 e 20 anni, che ha contribuito a un irripidimento della curva.

La visione di fondo resta quella di tassi più elevati e curve più ripide entrando nel 2026, con il premio a termine destinato a salire in presenza di nuova offerta. In questo contesto, BNP Paribas mantiene una strategia che combina posizioni short sui 5y5y tedeschi e long sui 5y5y britannici, riflettendo una divergenza sia nelle dinamiche di offerta sia nei bias delle rispettive banche centrali.

Anche sul fronte valutario, la lettura della banca francese resta coerente con un graduale rafforzamento dell’euro. L’assenza di un’esplicita opposizione della Bce alla possibilità di futuri rialzi, insieme alle revisioni al rialzo delle stime di crescita, sostiene una visione costruttiva su EUR/USD nel medio termine, con BNP Paribas che continua a indicare un obiettivo a 1,20 nel 2026, oltre a mantenere una posizione lunga su EUR/GBP.

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