BCE, rialzo dei tassi già a luglio secondo de Guindos


Nuovi segnali di una prossima stretta monetaria arrivano anche dal vicepresidente della BCE, possibile già nel corso dell’estate, mentre l’intervento odierno di Lagarde potrebbe dare ulteriori indicazioni.


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Rialzo dei tassi più vicino?

La prima ventata di politica monetaria restrittiva potrebbe arrivare già a luglio. Ad ammetterlo è stato nel corso di un’intervista a Bloomberg il vicepresidente della Banca centrale europea, Luis de Guindos, secondo il quale l’istituto centrale dovrebbe essere in grado di avviare o eliminare gradualmente gli acquisti del Quantitative easing, aprendo così la strada ad un aumento dei tassi di interesse nello stesso mese.

Se qualunque decisione verrà presa sulla base delle previsioni economiche che emergeranno nel corso della prossima riunione della BCE prevista a giugno, aggiungeva de Guindos, “è cristallino che è già presente il mix di una maggiore inflazione con una minore crescita”, pertanto non vede “alcun motivo per non interrompere il programma di acquisti di asset a luglio”.

“Che avvenga all’inizio o alla fine del terzo trimestre è essenzialmente una messa a punto della politica monetaria e, a mio avviso, non è un fattore determinante di per sé”, sottolineava lo spagnolo.

Così, pur ammettendo che “teoricamente tutto è possibile”, Guindos ha ricordato che la BCE ha ‘disaccoppiato’ la fine del programma di acquisto dal primo rialzo dei tassi, quindi non è necessario che il rialzo dei tassi avvenga automaticamente una volta terminato, pertanto la decisione dipenderà dai dati economici dei prossimi mesi.

Il tasso di riferimento

A questo punto, ci si interroga sul tasso di riferimento sul quale la BCE intende stabilizzarsi e se “è molto difficile valutare le variabili non osservabili, questo vale per la crescita potenziale, gli output gap e anche per il tasso di interesse naturale”, rispondeva de Guindos ad una domanda sul tema, ricordando che “il tasso naturale è diminuito negli ultimi due decenni a causa di fattori strutturali come demografia, globalizzazione e digitalizzazione, ma ora il mondo sta cambiando”.

Vista la complessità, per ora de Guindos non si spingeva a dare una cifra circa il tasso, anche se confermava la tendenza “chiaramente in aumento”.

In un report di Deutsche Bank si avvisava di un “atterraggio duro” rispetto alle previsioni di crescita globale da parte della Banca Mondiale e del fondo Monetario Internazionale, spingendo il rialzo dei tassi fino al 2-2,5% per la zona euro e del 4,5-5% per i Fed funds.

Il volo dei falchi

Ulteriori informazioni sulla posizione della BCE sul rialzo dei tassi potrebbero arrivare oggi alle 19 (italiane) quando la presidente dell’istituto, Christine Lagarde, interverrà a un panel dell’FMI insieme a Powell della FED.

Segnali di una prossima stretta monetaria da parte della BCE, però, erano già arrivati nei giorni scorsi, quando Joachim Nagel, presidente della Bundesbank, aveva dichiarato di un possibile rialzo dei tassi già all’inizio del terzo trimestre, mentre il tono da falco era stato usato anche da parte di Martins Kazaks, membro del consiglio dell’istituto, definendo “possibile” un aumento a luglio.

Il volare dei falchi, intanto, spinge l’euro ai massimi da una settimana, con il cambio verso il dollaro che oggi resta sopra 1,09.

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