BCE tassi al 4% o stop per vedere che succede?


Nell’ultimo meeting della BCE i tassi sono stati portati al livello più elevato dal 2008. Che succederà ai tassi il 4 maggio prossimo? Secondo Lane, se l’inflazione core non cala, la BCE aumenterà i tassi.

A cura di Antonio Tognoli, Responsabile Macro Analisi e Comunicazione presso Corporate Family Office SIM


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Vendite al dettaglio dell’Europa MoM d febbraio in uscita oggi alle 11:00 (stima -0,8% contro +0,3% di gennaio).

La scorsa settimana la disoccupazione USA di marzo ha mostrato ancora una forza inattesa: il tasso di disoccupazione è infatti sceso al 3,5% dal 3,6% di febbraio, nonostante la variazione degli occupati di marzo sia risultata minore rispetto a quella d febbraio (236k contro 326k di febbraio).

Nell’ultimo meeting la BCE ha portato i tassi di interesse al livello più elevato dal 2008 al fine di mitigare un’inflazione ostinatamente elevata. In linea con quanto da più parti dichiarato sulla resilienza del settore bancario dell'area dell'euro, con solide posizioni di capitale e liquidità. Ovviamente la BCE si è dichiarata pronta a rispondere, se necessario, ad eventuali schock esterni dovessero nuovamente presentarsi al fine di mantenere la stabilità finanziaria dell’area.

Che succederà nel meeting del prossimo 4 maggio? Con l’ultimo aumento la BCE ha alzato i tassi di 350 BP da luglio 2022, ma non ha fornito indicazioni specifiche per la successiva riunione, sostenendo come le turbolenze nel settore finanziario richiedessero cautela e flessibilità nella conduzione della politica monetaria.

Non più tardi della scorsa settimana il capo economista Lane ha tuttavia sostenuto che se l'inflazione dovesse svilupparsi lungo il percorso visto nelle proiezioni economiche di marzo, la BCE dovrà aumentare nuovamente i tassi di interesse. Il problema è capire in quale misura.

Al momento i mercati hanno completamente scontato un ulteriore aumento di 25 bp del tasso sui depositi il 4 maggio e un altro movimento di 25 punti base entro la metà dell'anno: un declassamento rispetto a un mese fa, quando i mercati prevedevano il doppio degli aumenti dei tassi.

Lane non ha comunque smentito del tutto la presidente, sostenendo che la decisione di maggio dipenderà comunque dalle prospettive di inflazione, dalla valutazione delle dinamiche dei prezzi (soprattutto quelli core) e dalla rapidità con cui i precedenti aumenti dei tassi mostreranno di avere un impatto sull'economia. Per il momento i numeri ci mostrano che l’inflazione core continua ad aumentare (quindi l’effetto dei precedenti aumenti sembra piuttosto contenuto) e la capitalizzazione di tutte le principali banche europee è in flessione (i mercati non si fidano dell’assicurazione delle BCE sulla resilienza del settore). Tutti dati che farebbero propendere per un aumento dei tassi di almeno 25 bp nel prossimo meeting.

L’incertezza dell’evoluzione dello scenario potrebbe tuttavia anche vedere una BCE fermarsi in attesa di prove sull’efficacia dei rialzi, mentre l’economia registra una moderata crescita.

Quali investimenti in questo scenario di incertezza? Se le BCE dovesse fermarsi nell’aumentare i tassi a maggio, potrebbe essere opportuno aumentare il rischio di credito per un migliore potenziale di rendimento puntando su titoli societari e multi-settore flessibili, obbligazioni a breve durata e bond di mercati emergenti. Se invece la BCE dovesse aumentare nuovamente i tassi, i rendimenti delle obbligazioni continuerebbero a salire e i prezzi a scendere. In questo ipotesi (che è quella del mercato), gli investitori dovrebbero invece ridurre il rischio di credito e concentrarsi su un posizionamento di alta qualità, attraverso obbligazioni core, core plus/intermedie e municipal bond.

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