BCE verso un nuovo taglio dei tassi
Giovedì l’istituto centrale guidato da Christine Lagarde è visto ridurre nuovamente i tassi di interesse alla luce della discesa dell’inflazione sotto il target del 2% e l’allentamento monetario potrebbe proseguire anche nei prossimi mesi secondo molti analisti.
Verso la riunione della BCE
La riunione della Banca centrale europea in agenda giovedì 17 ottobre sarà tra i principali market mover di questa settimana e l’istituto centrale sembra essere avviata verso una nuova sforbiciata del costo del denaro dopo quanto già deciso a giugno e settembre.
L’istituto guidato da Christine Lagarde è visto tagliare i tassi di riferimento di altri 25 pb, possibilità ribadita anche dalla stessa Presidente e dal capo della banca centrale francese, François Villeroy de Galhau, nel corso della settimana scorsa.
Il contesto in cui si svolgerà il meeting BCE è quello di un’inflazione già (1,8%) sotto il target del 2% fissato dall’istituto e c’è ottimismo che i prezzi possano mantenere questi livelli nel prossimo futuro, elemento che “verrà tenuto in conto nella prossima riunione”, spiegava Lagarde nel corso di un’audizione parlamentare all’Unione europea di fine settembre.
Previsioni degli analisti
“Il 90% degli economisti prevede che la BCE taglierà il tasso di deposito di 25 punti base e questa decisione sembra essere quasi certa. Si tratterà del terzo taglio di 25 pb da giugno e del lento e metodico declino dei tassi di interesse auspicato dalla BCE”, spiega Michael Field, European Market Strategist di Morningstar.
Anche da Goldman Sachs si attendono la stesa mossa, in quanto “i dati sull’attività si sono ulteriormente indeboliti da settembre, le pressioni salariali e inflazionistiche si sono attenuate più del previsto e i discorsi della BCE hanno chiaramente segnalato un taglio a ottobre”. Per il futuro, gli esperti della banca d’affari USA si attendono poi tagli ogni riunione fino a un tasso terminale del 2% a giugno 2025.
Secondo Ulrike Kastens, senior economist di DWS, le opinioni dei mercati e degli analisti, rispetto all'ultima riunione della BCE a settembre 2024, sono molto cambiate. In quel periodo, secondo l'esperta, non c'era alcuna aspettativa che la banca centrale stesse pianificando un ulteriore taglio dei tassi per il mese di ottobre, ma con il calo dell'inflazione all'1,8% a settembre, le prospettive migliori per il raggiungimento dell'obiettivo di inflazione e il peggioramento del clima imprenditoriale nell’eurozona rendono ora molto probabile un ulteriore taglio del tasso sui depositi di 25 pb, portandolo al 3,25%, sebbene alcuni membri del consiglio direttivo siano dubbiosi su questa scelta.
Cosa accadrà dopo?
Anche un ulteriore taglio dei tassi a dicembre è scontato dagli esperti, e i mercati monetari stanno attualmente valutando movimenti di 25 punti base anche per dicembre.
“Come per ogni programma di allentamento monetario, ci sono dei rischi, ma in questa fase il rischio di un surriscaldamento dell'economia a causa di ulteriori tagli dei tassi sembra basso. Naturalmente la BCE vuole procedere con cautela e permettere ai tassi di interesse di trovare il giusto livello, ma la direzione di marcia da qui in poi è chiara”, afferma Field.
Il team Strategy di MPS Corporate&Investment Banking scrive che è importante guardare ai tagli del 2025: gli OIS prezzano quasi pienamente un taglio da 25 pb sia a gennaio che a marzo e “riteniamo che la Lagarde non prenderà impegni sulle future mosse, ma demanderà il tutto ai dati macro come sempre”.
Anche gli economisti di Deutsche Bank hanno modificato le loro aspettative e ora prevedono un taglio dei tassi di interesse più rapido rispetto all'estate. “Invece di riportare i tassi di interesse di riferimento alla neutralità (2-2,50%) entro la fine del 2025, ora ci aspettiamo che i tassi neutrali vengano raggiunti sei mesi prima, a metà del 2025”, hanno scritto nella nota dal titolo ‘No reason to wait’ del 1° ottobre. Ciò significherebbe un altro taglio dei tassi di interesse dello 0,25% in ciascuna delle quattro riunioni della prima metà del 2025.
Anche Bastian Freitag, Head of Fixed Income Germany di Rothschild & Co., si aspetta un rapido taglio dei tassi. “Il calo dell'inflazione complessiva non è dovuto solo alla diminuzione dei prezzi dell'energia, ma anche al calo dell'inflazione di fondo”, afferma Freitag. “Per il 2025, ci aspettiamo tagli dei tassi più rapidi, possibilmente ad ogni riunione della BCE, fino a raggiungere il livello neutrale dei tassi di interesse (2-2,5%)”.
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