Big Tech, profitti per 57 miliardi: boom digitale destinato a continuare?


La stagione degli utili a Wall Street entra nel vivo con i risultati di Apple, Microsoft e Alphabet che insieme hanno realizzato profitti di quasi 5 miliardi di dollari alla settimana in un trimestre di recupero dei consumi.


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Nuovo balzo delle grandi società tecnologiche

L'arrivo delle grandi società tecnologiche sullo scenario delle trimestrali USA consegna sempre una fotografia importante della condizione dell'economia mondiale e dei cambi nella società non solo americana.

I dati comunicati ieri da Apple, Microsoft e Alphabet (controllante Google), a cui si aggiungeranno presto Facebook (oggi) e Amazon (domani), hanno confermato i buoni risultati di questi giganti tecnologici anche a lockdown conclusi e mentre le economie riaprivano, indicando un'abitudine sempre maggiore del pubblico agli strumenti digitali anche nella vita 'corrente' fuori dall'emergenza pandemica.

Complessivamente, queste tre società hanno indicato un totale di profitti nel secondo trimestre 2021 pari a 57 miliardi, cifra superiore al decreto italiano Sostegni-bis e calcolato dal Ft a quasi 5 miliardi a settimana.

Da un punto di vista del valore di mercato, questa tendenza al rialzo si è confermata. I tre giganti hanno raggiunto complessivamente 6.400 miliardi di dollari, cifra raddoppiata rispetto all'avvio dell'era Covid 19 di inizio 2020.

La 'cavalcata' dei giganti tecnologici americani si è confermata anche nella prima parte del 2021, con Apple che ha guadagnato l'11%, Alphabet il 51% e Microsoft il 29%, in 'barba' ai tanti analisti che si attendevano una pausa nel rally del 2020.

Apple raddoppia gli utili

Il terzo trimestre dell'esercizio fiscale di Apple terminato il 26 giugno ha visto un raddoppio degli utili della società, arrivati a 21,7 miliardi di dollari.

Il risultato è arrivato grazie alle vendite degli iPhone, con i ricavi cresciuti del 36% con 81,43 miliardi di dollari. Gli utili per azione sono stati di 1,30 dollari, cifra superiore 1,01 stimati dagli esperti.

Particolarmente buona è risultata la performance delle vendite in Cina, cresciute del 58% e arrivate a 14,76 miliardi di dollari.

Il direttore finanziario, Luca Maestri, ha dichiarato di attendersi una crescita a doppia cifra nel corso del trimestre che si chiuderà a settembre, anche se inferiore rispetto a quello appena terminato, anche a causa della crisi dei semiconduttori che sta colpendo diversi settori.

Microsoft sostenuta dal cloud

Micrsoft era stata la prima a rilasciare la trimestrale, indicando un utile netto cresciuto del 38% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e arrivato a 61,271 miliardi di dollari grazie alle performance dello smart cloud.

Il business cloud, infatti, si è rivelato decisivo per il secondo anno consecutivo di Microsoft con una crescita del 36% rispetto all'anno fiscale 2020, raggiungendo i 19,5 miliardi di dollari, spiegava il rapporto stilato dal Chief Financial Officer, Amy Hood. Nell'ultimo trimestre, inoltre, i ricavi sono cresciuti del 21% a 46,2 miliardi, segnando un utile di 16,5 miliardi (+47%).

Il fatturato Microsoft degli ultimi 12 mesi è arrivato a 168 miliardi di dollari, segnando un incremento annuale del 17%, permettendo la distribuzione di 8,05 dollari per azione, mentre lo scorso anno gli azionisti avevano ricevo 'solo' 5,76 dollari.

“La spesa tecnologica delle aziende è forte, e ciò potrebbe sostenere la crescita a doppia cifra anche nell'anno fiscale 2022”, scrive Anurag Rana,  analista di Bloomberg Intelligence, aggiungendo che “però per la compagnia sarà difficile superare questi numeri il prossimo anno, specialmente con la concorrenza in aumento”.

Alphabet supera le attese

La holding a cui fa capo il motore di ricerca Google ha comunicato un utile netto nel secondo trimestre pari a 18,52 miliardi di dollari, mentre l'utile netto è risultato di 27,26 dollari per azione, superando nettamente le attese degli analisti intervistati da Zacks Investment Research, ferme a 19,89 dollari.

Il fatturato è cresciuto del 62%, arrivando a 61,88 miliardi di dollari, mentre sono risultate pari a 50,95 miliardi al netto delle commissioni pubblicitarie, anche questo dato superiore agli attese degli analisti intervistati da Zacks, ferme a 46,07 miliardi di dollari.

La ripresa dei consumi ha sostenuto l'advertisine, principale motore della crescita di Google, portando i ricavi da pubblicità a crescere del 69% (50,44 miliardi di dollari).

Un invito alla prudenza per Google, però, arriva dal Cfo, Ruth Porat, la quale ha sottolineato come sia troppo presto per valutare il trend di mercato di lungo termine, anche in considerazione del ritorno del virus con le sue varianti.

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