BioNTech: a marzo il vaccino per Omicron. Accordo con Crescendo


Balzo del titolo al Nasdaq (+8,5%) dopo che il Ceo di Pfizer annuncia una nuova versione del vaccino anti-Covid, pronta fra pochi mesi. Alleanza con la società biotech inglese per sviluppare immunoterapie per curare tumori e altre malattie.


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Prosegue la collaborazione fra Pfizer e BioNTech sui vaccini anti-Covid.

Dopo un inizio d’anno stentato, come tutti i titoli tech, ieri (lunedì 10 gennaio) BioNTech ha messo a segno un balzo dell’8,5% chiudendo al Nasdaq a 230 dollari. Due le notizie che hanno spinto il titolo: la prima è l’annuncio che BioNTech ha avviato una collaborazione con l’azienda inglese Crescendo Biologics per sviluppare immunoterapie per curare tumori e altre malattie. La seconda è che entro marzo BioNTech e Pfizer avranno pronta una nuova versione del vaccino anti-Covid in grado di dare l’immunità nei confronti della variante Omicron. Lo ha annunciato ieri in un’intervista alla Cnbc il Ceo di Pfizer, Albert Bourla, sottolineando che prosegue la collaborazione fra il suo gruppo, colosso mondiale del farmaco, e l’azienda biotecnologica tedesca.

Con Crescendo accordo triennale, investimento da 40 milioni di dollari.

L’accordo con Crescendo ha un termine iniziale di tre anni. Crescendo impiegherà la sua piattaforma proprietaria e transgenica per fornire domini di anticorpi a catena pesante completamente umani per trattare obiettivi definiti da BioNTech.

Crescendo riceverà un pagamento anticipato di 40 milioni di dollari, parte in contanti e parte sotto forma di un investimento azionario da BioNTech. Sulla base del raggiungimento di determinati obiettivi di sviluppo e commerciali, Crescendo potrà ricevere fino a un totale di oltre 750 milioni di dollari, oltre a royalties sulle vendite nette globali.

BioNTech è scambiata a multipli P/E più bassi delle altre biotech.

Delle due notizie, quella più rilevante dal punto di vista finanziario immediato è sicuramente la possibilità di vendere ai governi di mezzo mondo un nuovo vaccino efficace contro Omicron. Attualmente gli analisti si aspettano che BioNTech realizzi nel 2022 più o meno lo stesso quantitativo di ricavi del 2021, ovvero fra 17 e 17,5 miliardi di euro, con l’utile che dovrebbe salire a 9,4 miliardi dai 9,2 miliardi attesi per l’anno che si è appena chiuso. Sulla base di queste stime gli analisti indicano un target price medio per BioNTech di 264 dollari, più alto del 30% rispetto alla quotazione attuale.

I risultati di BioNTech derivano esclusivamente dalla vendita del vaccino anti-Covid realizzato e commercializzato in partnership con Pfizer. Per questo, ogni notizia che faccia prevedere nuove vendite di vaccini, come può essere la necessità di somministrare una quarta dose (lo stanno facendo in Israele), o la messa a punto di un nuovo siero specifico per una variante insidiosa come Omicron, rappresenta un elemento positivo per il titolo.

Al pari della concorrente Moderna, BioNTech è scambiata in Borsa a multipli contenuti rispetto alle altre società biofarmaceutiche, con un P/E sui risultati attesi del 2022 pari soltanto a 5,5 volte, rispetto alle 14 volte di Gilead e Regeneron e alle 19,5 volte di Vertex.

Il fatto è che gli analisti si aspettano (e noi tutti ce lo auguriamo) che la pandemia da Covid nel giro di qualche anno non sia più un’emergenza globale come oggi, e di conseguenza che il business dei vaccini perderà di consistenza. Il consensus degli analisti prevede nel 2023 un calo dei ricavi di BioNTech a 10,3 miliardi di euro e una flessione dell’utile a 5,3 miliardi.

Per questo è importante ogni diversificazione dell’attività con l’utilizzo della piattaforma mRNA per sviluppare nuovi vaccini per altre malattie, come alcuni tumori. L’accordo con Crescendo va in questa direzione ed è stato salutato con apprezzamento dal mercato.

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