BioNTech, la crescita dei ricavi travolge ogni previsione


La società tedesca che in collaborazione con Pfizer produce il vaccino anti-Covid ha alzato la stima dei ricavi del 2021 a 12,4 miliardi di euro, dalla precedente indicazione di 10 miliardi. Balzo del titolo al Nasdaq (+10%). Autorizzata negli Usa la vaccinazione dei ragazzi fino a 12 anni. Programmata l’apertura di nuove fabbriche a Singapore e in Cina.


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Pfizer e BioNTech si sono impegnate a consegnare nel 2021 1,8 miliardi di dosi.

In una giornata di generale sofferenza per i titoli tech, BioNTech ha sorpreso gli operatori del Nasdaq mettendo a segno lunedì 10 maggio un balzo del 10% a 202 dollari. La società tedesca che in collaborazione con Pfizer produce il vaccino anti-Covid ha alzato la previsione di ricavi del 2021 a 12,4 miliardi di euro, grazie al continuo aumento di ordini da parte di diversi Paesi. La precedente indicazione fornita dalla società era di realizzare quest’anno ricavi per 10 miliardi di euro.

Insieme, Pfizer e BioNTech si sono impegnate a consegnare nel 2021 1,8 miliardi di dosi, e intanto stanno stringendo contratti per il 2022 e gli anni successivi. Con l'aumento della domanda per il loro vaccino realizzato con la tecnologia dell’RNA messaggero (mRNA), Pfizer e BioNTech hanno aumentato i loro obiettivi di produzione, e contemporaneamente salgono i ricavi potenziali che i due partner potranno dividersi. Pfizer la scorsa settimana ha affermato che gli accordi di fornitura produrranno 26 miliardi di dollari (21,4 miliardi di euro) di vendite quest'anno, un totale che viene suddiviso tra le due aziende farmaceutiche.

Il Ceo Sahin: “Non c’è bisogno di modificare il vaccino per fronteggiare le varianti”.

Nella conference call con gli analisti dopo la diffusione dei risultati, il fondatore e Ceo di BioNTech, Ugur Sahin, ha detto che non c’è la necessità di modificare il vaccino per fare fronte alle varianti. “Al momento non vediamo motivi per fare modifiche, ma stiamo lavorando per definire un procedimento che ci permetterà di agire tempestivamente se ce ne sarà bisogno”. Le eventuali modifiche, ha specificato Sahin, non causeranno ritardi nella produzione.

Nella battaglia contro il Coronavirus la tecnologia del mRNA, comune a BioNtech e a Moderna, si sta rivelando l’arma vincente. Invece, i concorrenti Johnson & Johnson e AstraZeneca, che producono un vaccino tradizionale contro il Covid, continuano ad avere problemi di affidabilità nelle consegne.

BioNTech raggiungerà entro la fine del 2021 una capacità produttiva di 3 miliardi di dosi di vaccino all’anno e ha annunciato passi importanti per espandere la sua attività in Asia: entro il 2023 sarà operativo un nuovo impianto a Singapore; inoltre ha raggiunto un accordo con il gruppo farmaceutico cinese Shanghai Fosun Pharmaceutical Group per creare una joint-venture che fabbrichi il vaccino in Cina.

Sulla questione di sospendere i brevetti sui vaccini, Ugur Sahin ha detto che questo non farebbe crescere nel medio termine l’offerta di vaccini nel mondo. “BioNtech continua a consegnare il vaccino contro il Covid a livello globale in oltre 90 Paesi di diverse regioni geoghrafiche”, ha detto lo scienziato-manager.

Gli Usa puntano a vaccinare prima dell’autunno gli studenti delle scuole medie.

Infine, la FDA americana lunedì ha autorizzato l’utilizzo del vaccino anti-Covid di Pfizer e BioNTech per i ragazzi di età compresa fra i 12 e i 15 anni. Le vaccinazioni degli adolescenti potrebbero partire già la settimana prossima, con l’obiettivo di avere gli studenti delle scuole medie vaccinati prima dell’autunno. Finora negli Usa il vaccino era autorizzato per i cittadini dai 16 anni in su.

Per quanto riguarda i risultati del primo trimestre, BioNTech ha stracciato le previsioni degli analisti realizzando un utile per azione (EPS) di 4,39 euro, da una perdita di 0,24 euro nello stesso periodo dell’anno scorso. Il consensus indicava un Eps di 3,09 euro. I ricavi sono stati pari a 2,05 miliardi di euro, contro un consensus di 1,79 miliardi.

Gli analisti inseguono le stime sui ricavi e il target price medio è la metà della quotazione.

Inutile dire che con un titolo come BioNTech gli analisti sono in grande affanno. Fino a ieri le loro stime ricalcavano le previsioni della società, con 10,6 miliardi di euro di ricavi previsti per quest’anno e un graduale calo negli anni successivi: a 6,8 miliardi nel 2022 e a 4,6 miliardi nel 2023, secondo l’idea che gradualmente nel mondo ci sarà meno bisogno di vaccini. Queste ipotesi, però, non tengono conto della forte probabilità che, dopo la seconda dose, tutti i vaccinati avranno bisogno anche di una terza dose per mantenere un alto livello di difese immunitarie. Inoltre, molti scienziati stanno ipotizzando che il vaccino dovrà essere ripetuto ogni anno o ogni due anni.

Le stime di ricavi e utili, quindi, potrebbero essere facilmente riviste all’insù, così come i target price, che al momento esprimono una media di 98 dollari, la metà delle quotazioni attuali. D’altronde, su un titolo che negli ultimi 12 mesi è salito del 310% e dall’inizio dell’anno (cinque mesi) del 140% non è certo facile fare previsioni. Su 20 analisti che coprono BioNTech, otto hanno raccomandazione Buy, 12 Neutral.

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