BioNTech prepara conti da record. Vaccino in Usa ai bambini di 5 anni


Quotazioni in rialzo per la biotech tedesca dopo che la partner Pfizer ha annunciato risultati sopra le stime e ha alzato i target dell’intero 2021. Mai nella storia un farmaco ha realizzato tanti ricavi in un anno. Paesi poveri, bambini e terza dose sono i driver di crescita del 2022.


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Grazie al vaccino, Pfizer alza le stime su ricavi e utile del 2021.

Dopo avere chiuso la seduta di martedì 2 novembre con un rialzo del 5,5%, BioNTech si avvia verso nuovi guadagni nella seduta di oggi, con gli scambi del pre-market americano che la indicano in ulteriore rialzo del 2,5% a 296 dollari.

Gli azionisti della società tedesca quotata al Nasdaq, che produce e vende insieme a Pfizer il vaccino più utilizzato contro il Covid, hanno due motivi per rallegrarsi. Ieri in Usa gli esperti della CDC (Centers for Disease Control and Prevention), il sistema di sorveglianza della Sanità pubblica, hanno dato il via libera con effetto immediato all’utilizzo del vaccino Pfizer-BioNTech nei bambini di età compresa fra 5 e 11 anni. L’utilizzo pediatrico del vaccino era stato autorizzato in via d’urgenza venerdì scorso dalla FDA. Il governo degli Stati Uniti ha già comprato 115 milioni di dosi pediatriche, ognuna delle quali contiene un terzo del quantitativo di vaccino iniettato negli adulti.

La seconda notizia che spinge gli acquisti su BioNTech sono i risultati della partner Pfizer, che nel terzo trimestre ha ampiamente battuto le previsioni degli analisti e ha alzato le stime sui ricavi e sugli utili che genererà nell’intero 2021. I ricavi dell’intero anno sono ora previsti a 81-82 miliardi di dollari (da 80 miliardi della precedente stima), l’Eps a un livello compreso fra 4,13 e 4,18 dollari, da 4,05 dollari.

I dati di Pfizer hanno innescato nuove aspettative per i conti che BioNTech andrà ad annunciare il prossimo 9 novembre.

Il vaccino per il Covid è il best seller mondiale nella storia della farmaceutica.

Il vaccino contro il Covid della partnership Pfizer-BioNTech ha già battuto tutti i record, diventando il farmaco che genera più ricavi in anno (il 2021) nella storia dell’industria farmaceutica mondiale. La cifra dei ricavi da vaccino previsti nel 2021 è di 36 miliardi di dollari, 2,5 miliardi in più della precedente stima diffusa tre mesi fa da Pfizer. Gli accordi fra il colosso americano e la giovane azienda biotech tedesca sono per una divisione al 50% dei ricavi.

Nel 2021 Pfizer e BioNTech produrranno insieme 3 miliardi di dosi e, come ha annunciato ieri il Ceo di Pfizer Albert Bourla, è già previsto che la capacità produttiva salga a 4 miliardi di dosi nel 2022.

Le direzioni in cui potranno crescere le vendite dei vaccini sono tre: i vaccini per i Paesi più poveri, il vaccino per gli adolescenti e i bambini, la terza dose per gli adulti. Sul primo punto Bourla ha detto ieri che Pfizer e BioNTech stanno sollecitando i governi dei Paesi meno ricchi a farsi avanti, per loro il vaccino sarà disponibile su basi “not-for-profit”.

In vantaggio su Moderna per il vaccino su adolescenti e bambini.

Pfizer e BioNTech hanno al momento un indiscusso vantaggio sulla concorrente Moderna per quanto riguarda il vaccino per adolescenti e bambini. La FDA americana ha detto pochi giorni fa che avrà bisogno di più tempo per valutare l’efficacia di Moderna nei ragazzi fra i 12 e i 17 anni, alla luce del rischio che l’iniezione generi miocarditi.

Per il terzo trimestre di BioNTech gli analisti stimano ricavi a 5 miliardi di euro, in calo dai 5,3 miliardi del trimestre precedente, e un Ebit di 3,9 miliardi, pari al 79% del fatturato, un margine invariato rispetto al secondo trimestre.

Fra gli analisti la raccomandazione prevalente è Hold.

Per l’intero 2021 le attese sono per un fatturato di 17,1 miliardi e un Ebit di 13,3 miliardi (margine al 78,1%), con un utile di 9,1 miliardi, pari al 53% dei ricavi. Il bilancio dovrebbe chiudere con una posizione finanziaria netta positiva per 9,1 miliardi di euro.

Tutta questa ricchezza è generata quasi esclusivamente dal vaccino per il Covid, e infatti gli analisti, speranzosi che la pandemia sia in via di superamento, prevedono un calo dei ricavi nel 2022 (a 16,8 miliardi di euro) e nel 2023 (10 miliardi ).

Da qui l’atteggiamento prudente sul titolo, con una netta maggioranza di raccomandazioni Hold (tenere in portafoglio), ovvero 9 su 5 analisti interpellati da MarketScreener. Le raccomandazioni Buy sono quattro, due i Sell. La media dei target price è 305 dollari.

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