Bis di Oracle sull’AI: dopo Microsoft, accordo con Google
Piace alla Borsa la politica delle alleanze: nell’Afterhours il titolo vola in rialzo dell’11%. La società di software mette la sua capacità di calcolo a disposizione di OpenAI e di Microsoft. Inoltre appoggia il suo database sul cloud di Google.
Grazie agli accordi, l’azione schizza in rialzo dell’11%
Dopo Apple, anche Oracle ha preso il volo a Wall Street, tutto merito dei nuovi sviluppi annunciati nel campo dell’intelligenza artificiale. Martedì 11 giugno, dopo la chiusura ufficiale della Borsa americana, le azioni Oracle sono balzate dell’11% nelle contrattazioni Afterhours dopo che il produttore di software aziendali ha annunciato accordi per il cloud con Google e OpenAI. Da notare che le azioni hanno preso il volo nonostante i risultati del quarto trimestre 2023-2024, annunciati martedì sera, siano stati inferiori alle aspettative del consensus degli analisti.
Il nocciolo degli annunci di Oracle è un accordo con Microsoft e OpenAI per fornire capacità di calcolo supplementare. Larry Ellison, cofondatore, presidente e responsabile della tecnologia di Oracle, ha annunciato che OpenAI utilizzerà l'infrastruttura cloud di Oracle, comprese le unità di elaborazione grafica di Nvidia, per addestrare i modelli di AI. Ellison ha spiegato che Oracle deve predisporre server e altre apparecchiature in grado di gestire il nuovo lavoro di OpenAI.
Ellison: “Stiamo costruendo i più grandi data center del mondo”
“Stiamo lavorando il più rapidamente possibile per creare capacità cloud, data l'enormità del nostro backlog e della nostra pipeline”, ha dichiarato Safra Catz, Ceo di Oracle. Ellison ha sottolineato che l'azienda sta costruendo alcuni dei più grandi data center del mondo. “Alcuni si stanno avvicinando, oserei dire, a un gigawatt, che è una città di buone dimensioni o un enorme centro dati per la formazione di cloud AI”, ha detto Ellison.
L’accordo con Google
C’è poi un secondo accordo con Google per portare il database di Oracle sul cloud di Google. L’accordo diventerà efficace a partire da novembre. Il vantaggio per le aziende e le altre organizzazioni clienti di Oracle è che potranno distribuire i carichi di lavoro sui data center cloud di Google e di Oracle senza dovere pagare costi di trasferimento dei dati. Un accordo analogo Oracle lo aveva stretto lo scorso settembre con Microsoft, annunciando che i suoi clienti sarebbero stati in grado di utilizzare il database Oracle dal cloud Azure di Microsoft.
“Ci piacerebbe fare la stessa cosa con AWS di Amazon”, ha detto Ellison. AWS, acronimo di Amazon Web Services, è il principale cloud pubblico al mondo.
Ubs e Morgan Stanley alzano i target price
Dopo la diffusione dei dati del trimestre Ubs ha confermato il giudizio Buy e ha alzato il target price a 160 dollari da 150. Morgan Stanley ha alzato il target a 125 dollari da 115 e ha ribadito la raccomandazione neutrale. La media dei target price dei 33 analisti che coprono Oracle è 136,5 dollari, un target più alto del 10% rispetto al prezzo di chiusura di martedì di 123,88 dollari, ma già quasi raggiunto negli scambi Afterhours che hanno visto il titolo salire a 134,5 dollari.
Ricavi del trimestre a 14,29 miliardi di dollari (+3%)
Per quanto riguarda i conti, Oracle ha chiuso il trimestre aprile-maggio con ricavi pari a 14,29 miliardi di dollari, in crescita del 3% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Il consensus degli analisti si aspettava 14,55 miliardi. L'utile netto, pari a 3,14 miliardi di dollari, o 1,11 dollari per azione, è diminuito rispetto ai 3,32 miliardi di dollari, o 1,19 dollari per azione, del trimestre precedente.
Il segmento dei servizi cloud e del supporto alle licenze ha generato un fatturato di 10,23 miliardi di dollari, in crescita del 9% e leggermente al di sotto del consensus che indicava 10,29 miliardi di dollari.
Il fatturato dell'infrastruttura cloud è stato di 2,0 miliardi di dollari, con una crescita del 42%.
Per quanto riguarda il trimestre appena iniziato (primo trimestre dell’esercizio 2024-2025), Oracle prevede un utile compreso tra 1,31 e 1,35 dollari per azione e una crescita del fatturato compresa tra il 5% e il 7%. Gli analisti in media si aspettavano un utile di 1,32 dollari per azione e 13,39 miliardi di dollari di fatturato, il che implicherebbe una crescita del 7,6%.
I multipli di Oracle a metà strada tra Microsoft e Alphabet
Partita tardi rispetto ai concorrenti nella corsa all’AI, Oracle sta cercando di recuperare terreno. Dall’inizio dell’anno le azioni sono salite del 19%. La società oggi capitalizza 340 miliardi di dollari, pari a 28 volte l’utile previsto per l’esercizio 2024-2025. Ma bisogna tenere conto che Oracle ha oltre 75 miliardi di debito.
Facendo una comparazione dei multipli, Oracle si colloca a metà strada tra Microsoft e Alphabet, la casa madre di Google. Microsoft è scambiata oggi a 36 volte gli utili attesi per l’esercizio in corso e il suo Enterprise value (capitalizzazione + posizione finanziaria netta) è pari a 13 volte i ricavi. Alphabet ha un P/E 2024 di solo 23 volte e un rapporto Ev/ricavi di 6 volte. Oracle, come abbiamo detto, è in una posizione mediana, con un P/E di 28 volte e un rapporto Ev/ricavi di 7 volte.
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