Bitcoin ai minimi di 18 mesi. Celsius blocca i prelievi in cripto


Le criptovalute non si salvano dalle vendite in corso sui mercati e la loro capitalizzazione si è ormai ridotta di due terzi durante gli ultimi sei mesi.


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Ancora vendite sul Bitcoin

La pioggia di vendite in corso sui mercati non sta risparmiando le criptovalute e in particolare la regina del settore, il Bitcoin.

La valuta cede ancora in questa prima seduta di settimana, scendendo a 24.650 dollari, dopo che già nel weekend era scesa sotto quota 25 mila dollari, ai minimi dal dicembre 2020.

Male anche l’Ethereum, la seconda cripto per capitalizzazione, scesa a 1.270 dollari.

Crolla anche la capitalizzazione dell’intero comparto, con il market cap sceso del 7% a 1.050 miliardi di dollari, dopo che negli ultimi sei mesi si era ridotto di due terzi, passando dagli oltre tre trilioni a poco più di uno, considerando anche che la metà è costituito dal Bitcoin.

Celsius Network corre ai ripari

Il crollo di queste ore spingeva la piattaforma britannica Celsius Network a sospendere i prelievi e i trasferimenti di prodotti basati sulle criptovalute.

Decisione che trascinava in basso anche le quotazioni del prezzo del token Celsius, a picco del 33% a 0,25 dollari nelle ultime 24 ore (dati CoinGecko), tra i più seguiti nel mondo delle valute digitali.

La società ha spiegato che la decisione veniva presa a causa “di condizioni estreme del mercato”, dopo i segnali negativi arrivati dal caso Terra-Luna dello scorso mese.

“Abbiamo dovuto prendere questa decisione al fine di stabilizzare la liquidità e le operazioni mentre prendiamo provvedimenti per preservare e proteggere le attività”, sottolineavano da Celsius.

La decisione si rifletterà su 1,7 milioni di utenti iscritti ai servizi di Celsius, secondo quanto dichiarato, mentre il totale di attività gestite vale 11,8 miliardi di dollari, con rendimenti annui fino al 18,63% sui depositi in criptovalute.

Dopo aver raccolto 750 milioni di dollari di finanziamenti alla fine dello scorso anno, ad aprile Celsius era stata sottoposta a pressioni normative, per poi smettere di offrire conti fruttiferi a investitori non accreditati negli USA.

Previsioni ‘azzardate’

Solo due giorni fa, il Ceo di VanEck, gruppo operante nel settore finanziario che da tempo aveva puntato sui prodotti a replica cripto, aveva previsto un futuro luminoso per il Bitcoin, addirittura potenzialmente a 250 mila dollari nei prossimi dieci anni.

Secondo Jan Van Eck, l’obiettivo verrà raggiunto in quanto il Bitcoin resta un asset che ha ancora bisogno di maturazione, ma che senza dubbio “continuerà a crescere”.

Si tratta di dichiarazione “roboanti” che “fanno quasi tenerezza”, sottolineano da WebSim, soprattutto “in un momento drammatico come questo” in cui “da inizio anno, quando valeva 46.300 dollari, la quotazione della regina delle criptovalute si è quasi dimezzata”.

“Il mondo delle valute digitali segue le stesse logiche dei mercati finanziari”, avvisano dalla sim: “scende la propensione al rischio e franano le grandezze con il livello di volatilità più alto”.

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